Uscita dalle risalite fase critica

Oggi ho dovuto tirare fuori il mio block notes dalla borsa con pennarelli e penna e ho iniziato a scarabocchiarci sopra  le traiettoria in uscita dalle risalite e le relative entrate. Una brutalità di segni che avevano il compito di far entrare in testa ai miei atleti quali devono essere le  linee da seguire quando si esce dalle risalite.
Il principio base dello slalom è: non fermare mai la canoa, rallentarla sì per impostare alcune porte, ma evitare gli stop brutali. L'idea di per sé, e a mio modo di vedere, è molto facile e intuitiva, difficile però per gli atleti capire questo concetto e metterlo in pratica. L'idea loro è sempre quella di percepire fatica e di tagliare le porte in entrata. Poca attenzione viene posta sull'uscita della porta. E' come nella vita si guarda sempre che sia tutto perfetto quando si inizia e poi invece non si pone attenzione al cammino che si sta percorrendo. Si pensa di guadagnare tempo a discapito della qualità, che invece alla lunga paga più di ogni altra cosa.
Se non si perde tempo in uscita dalle risalite, significa anche non aver perso tempo entrandoci perché la barca continua a correre.


Gli errori più frequenti sono quindi:

- stringere entrate o preparare male l'anticipo
- salire alti per uscire dalla risalita
- pagaiare due volte dallo stesso lato
- inclinazione della canoa
- recuperare energie nel momento sbagliato

Del primo e secondo punto ho spiegato a che cosa mi riferisco. Per i successivi, che sono correlati tra loro, sono  i veri punti di forza dei migliori atleti. Ad esempio prendete Kauzer e Molmenti alcuni anni fa che erano praticamente invincibili. Il loro guizzo migliore  era il colpo in uscita dalle risalite. La loro canoa nel momento preciso in cui usciva dalla risalita subiva  una accelerazione   ulteriore grazie alla loro potente pagaiata, alla giusta inclinazione della canoa e al loro stato mentale perfetto. Si vedeva proprio la canoa avanzare brutalmente. Mentre nella maggior parte degli atleti al di sotto di questi due fenomeni si nota un vero e proprio processo di rallentamento in questa fase.

 
Come si possono aiutare gli atleti a togliere questo errore?
Dobbiamo prestare molta attenzione e dobbiamo avere molta costanza se vogliamo togliere questo bruto vizio ai nostri atleti. Quindi attenzione a:

- tracciato che diventa determinante. Infatti dobbiamo fare in modo che la porta successiva alla risalita sia posta in modo tale da obbligare gli atleti a girare la propria canoa verso valle e pagaiare per andarci e non farsi trasportare semplicemente dall'acqua
- gli obiettivi che poniamo ad inizio allenamento devono essere chiari e non molti, sempre uno al massimo due e ricordarli durante l'allenamento.
- analisi video in linea con la risalita e magari a camera fissa e successiva visione per far vedere bene all'atleta che cosa succede.

Per l'ultimo punto bisogna approfondire il concetto sulle variazioni di ritmi gara. L'errore che gli atleti fanno spesso è quello di aver un momento di pausa giusto fuori dalle risalite riassettando le linee per la porta successiva. Ciò non si può fare perché è giusto questo il momento in cui la canoa perde spesso e volentieri velocità. Bisogna però capire quando un atleta deve recuperare energie e concentrazione. Perché ovviamente non si può pensare di andare sempre a tutta. Ecco quindi la necessità di variare la propria velocità di corsa per mantenere alta viceversa la velocità costante.
Ritorneremo su questo punto devo preparare l'allenamento di domani e andare in milonga. Questa sera a poche centinaia di metri dall'albergo ce n'è una a tema Tango Nuevo... speriamo bene! 


Occhio all'onda! 

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