Una vittoria così non si vedeva da tempo

Quando si vince si vince, ma come ha vinto oggi la finale Nicolas Gestin resterà scritto nella storia: ho visto vincere tanti atleti, ma pochi al maschile mi hanno impressionato come il francese oggi. Nel passato c’erano riusciti Jon Lugbill e Richard Fox e pensavo che non avrei più vissuto quei momenti, ma mi sbagliavo perché oggi sono tornato indietro nel passato quando dei fenomeni ci facevano vedere cose dell’altro mondo. La finale del francese campione olimpico è stata impressionante. Parte contenuto affrontando la 1 con la pala in acqua e non la toglie praticamente fino a quando esce dalla risalita 2, poi pennella la 3 e sembra in ritardo sulla discesa successiva e quindi deve in pratica farsi uno shampoo  ai capelli per entrare nella 4 e da qui in poi non ci saranno più sbavature se non tra la 9 e la 10, ma quando esce dalla seconda risalita non ce n’è più per nessuno! Imposta la 11 in discesa con un colpo indietro e poi, nel momento in cui la sua pala si riposiziona in attacco, il corpo mantiene la direzione della canoa facendo la funzione di pendolo verso la punta. Qui arriva il primo boato da parte del pubblico, oggi veramente numeroso grazie anche alla giornata di sole, ma sarà ancora più sonoro e rumoroso quando il francese passa pure la 12 in discesa, porta che per molti è stato un vero e proprio cruccio. La velocità è talmente elevata che per non toccare la 13 deve usare tutta la sua forza e le abilità  di un contorsionista per infilarcisi dentro, cosa che gli riesce in maniera stupefacente. La corsa prosegue verso valle e sembra quasi prendere respiro  tra la 16 e la 17 usando questa volta al massimo la forza dello spirito dell’acqua che corre e non quello delle sue braccia e del suo cuore. Si spinge sul muro ed entra nel budello d’acqua sapendo che ad aspettarlo ci sono 4 maledette e ben sfasate porte da fare in discesa. Tutti quanti in questo momento ci chiediamo, ma quale delle tre farà in retro? Ebbene il bianco vestito sul suo altrettanto bianco destriero non ha dubbi: le porte vanno fatte tutte con la punta verso valle! Rimangono ancora due risalita una dalla sua parte e l’ultima che lo porta al traguardo. Sulla prima ci arriva stretto e, usando la sua bianca pagaia,  come un chirurgo usa il bisturi, se la divora. Alla lavatrice ci arriva sicuro e determinato e il colpo sulla coda lo direziona verso l’ultima discesa da affrontare in questa cavalcata solitaria verso la gloria. Il debordè che lo ha fatto entrare nella risalita 25 e che lo ha pure fatto uscire è da manuale ed è inevitabile fare il confronto con chi nella storia della Francia lo ha preceduto e cioè Tony Estanguet.  Il cronometro si ferma sui 97 secondi e 40 centesimi. Benus è lontano una vita e cioè a 4.58 e pure il bravo campione europeo Miquel Trave di secondi di ritardo ne accumula più di 5.

C’é molto ancora da raccontare, ma Nicolas Gestin mi ha lasciato senza più parole, magari domani scriviamo su tutto il resto, ma oggi lasciatemi e lasciatevi trasporta dalle magie che abbiamo avuto l’onore e il piacere di vedere dal vivo e che prima o poi racconterò ai miei nipoti o ai giovani del mio Club. Ovviamente sono pure felice per Ana Satila che oggi è riuscita in parte ad esprimersi dopo un lungo periodo di assenza dalle gare. Brava pure Marta Bertoncelli che ha tenuto alta la bandiera dell'Italia con il terzo posto over all della Coppa del Mondo nella canadese femminile 

Occhio all'onda! 




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