La Coppa del Kayak uomini rimane in Francia passa solo di mano. Quella femminile dalla Germania oltrepassa la Manica
Parliamo subito del percorso, così non ci penso più e vi dico come la penso. Per la gara del kayak maschile era perfetto, per quella femminile decisamente insensato. Gli uomini, a differenza del gentil sesso, hanno più forza e possono permettersi di tagliare le linee anche su acqua grossa. Il caso più evidente lo si è potuto riscontrare al ponte dei sospiri e nelle porte off-set dopo la balena. Quindi i tracciatori, Peschier e Faber, quest’ultima rientrata nel mondo della canoa dopo un break di alcuni anni, hanno fatto parzialmente un bel lavoro e possiamo dire che per i K1 uomini c’è stata una finale di coppa del mondo degna di nota. Finali entusiasmanti dove i vari De Gennaro, Castryck, Delassus e tutti gli altri hanno dovuto spingere sul motore al massimo, prendendo alti rischi; il bresciano aveva sfiorato molto in qualifica un 50 alla 8, prima dato e poi miracolosamente tolto, ma nello stesso tempo per portare a termine la gara ci voleva tanto e tanto sangue freddo. Chi ha avuto la testa sulle spalle, come si suol dire, è stato Anatole Delassus, la posta in alto era molto alta ai fini della classifica finale di Coppa, è sceso bene forzando il giusto. Ha tentennato un pochino alla risalita 9, poi, per fare la 13, ha dovuto distendersi indietro sulla coperta della sua canoa, alla 22 entra da largo e alla lavatrice è millimetrico. Non forza l’ultima risalita che prende con le dovute distanze. Alla fine però la sua strategia gli ha permesso di portarsi a casa la vittoria di una delle cinque tappe disputate, dopo tre secondi posti e un 19esimo a Tacen.
Chi ha dimostrato ancora una volta di avere classe da vendere unita ad una freddezza invidiabile è Titouan Castryck che parte come una fucilata e sembra non toccare l’acqua. Lui, che vincerà la Coppa 2025, si può permettere pure di fare degli errori madornali come è successo prima tra alla porta in retro 11, poi tra la 16 e la 17 (un attimo penso sia tornato a quell’errore fotocopia che a Parigi gli è costato l’oro olimpico) e così arriva lunghissimo alla risalita. Non si perde d’animo e prosegue nel budello pennellando il resto delle porte. Chiude in terza posizione sufficiente per portarsi a casa l’ambito trofeo, sfilandolo dalle mani dal suo compagno di squadra che lo deteneva dallo scorso anno. Tra i due si infila il tedesco di casa Noah Hegge, che farebbe registrare il miglior tempo con una partenza da brivido, ma un tocco alla risalita 9, lo priva della gioia di portarsi a casa una vittoria davanti al suo pubblico. Pubblico per la verità se n’è visto poco, complici il giorno lavorativo, la pioggia, il freddo e gli orari. Xabi Ferrazzi salta l'unica porta in acqua piatta, sempre che ad Augsburg si possa dire che c'è dell'acqua piatta, e cioè la numero 12. Finirà con il sesto posto la sua Coppa migliorando di una posizione quella dell'anno passato e con 7 punti in più. Quasi mi dimenticavo di Mateusz Polaczyk, il polacco che a 37 anni ha ritrovato la brillantezza di un tempo e che ha una carriera sportiva tra i pali appesi al cielo iniziata nel 2004 quando da junior in casa a Cracovia fu quarto, dietro ad un podio tutto ceco con Butchel, Hilgert e Hradilek e per l'Italia c'era a gareggiare un De Gennaro, non Giovanni, ma Riccardo che chiuse decimo! Mateusz ha chiuso la Coppa in terza posizione e si candidata tra i protagonisti per il prossimo mondiale in Australia
Al femminile tutto si poteva pensare, ma che Riccarda Funk non entrasse in finale era un’ipotesi remota… eppure la padrona di casa, pur dominando la qualifica, ha dovuto arrendersi al destino: anche per lei i due tocchi si sono dimostrati fatali.
Lo dicevo prima, la gara delle donne non mi è piaciuta: troppe frenate, troppe linee spezzate, retro in abbondanza. Detto questo non va tolto l’onore a chi comunque è riuscita ad esprimersi: è stato il caso di Kimberly Woods che vince con oltre tre secondi su Elena Lilik e sulla compagna di squadra Lois Leaver. Le due inglesi finiscono pure prima e seconda nella over all di Coppa. Al terzo posto si infila Eva Leibfarth approfittando della giornata no di Ricarda Funk.
Sabato di scena le canadesi e ne vedremo di belle
Occhio all'onda !
foto di Carlo Alberto Cavedini
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