Archiviata la XXXVII edizione della Coppa del Mondo di Slalom e la III del Kayak Cross
Ron Lugbill, raffinato osservatore delle gare di slalom, oltre ad essere stato uno tra i più eleganti e tecnici C1 tra gli anni ’80 e ’90, commentando il video postato sui social da Planet Canoe sulla discesa vincente di Nicolas Gestin, nella finale di Coppa del Mondo ad Augsburg, ha scritto: “This might be the best mens’s c-1 run I have ever seen. Amazing” ed in effetti non gli si può dare torto leggendo anche tutta una serie di commenti a questa discesa: tutti esaltati e stupefatti di così tanta maestria. Commentando poi la prova del bretone con Zeno, mi sono chiesto se era stato pianificato di fare la 11 diretta, mentre in tutte le sue altre due manche, su quella porta, ci aveva girato attorno come la maggior parte dei C1 hanno fatto. L’idea che ha avuto Zeno, osservandolo dal centro comando, è stata quella che nel momento in cui è arrivato lì si è reso conto di avere acqua ottima per provarci e, senza alcun tentennamento, ha messo in opera l’impresa magica. Ci aveva provato in qualifica Tasiadis con il risultato che tutti noi conosciamo e che avrete certamente letto nei post precedenti. Se Gestin avesse gestito la sua discesa così, allora c’è da rendergli ancora più merito e gloria se mai potessimo aggiungerne a quella già conquistata sul campo: permettersi il lusso di decidere all’ultimo momento una strategia totalmente diversa da quella prevista, in base all'acqua di quel momento, non è da tutti e dimostra la grande sensibilità di questo francese che nei momenti che contano tira fuori dal cilindro la colomba bianca per volarci sopra.
Grande weekend anche per l’inglese Kimberly Woods che è riuscita nell’impresa, che a Jessica Fox è già riuscita altre tre volte, e cioè quella di vincere nello stesso anno la Coppa del Mondo in Kayak e in Canadese. La britannica, che pochi giorni fa ha festeggiato i suoi 30 anni, ha al suo attivo già due coppe del mondo vinte nel Kayak Cross nel 2023 e nel time trial nel 2024 e domenica avrebbe avuto la possibilità di portarsi a casa anche una coppa nel kayak cross: impresa fallita di poco mancandola di 13 punti. Quindi per completezza diremo che Jonny Dickson ha vinto la coppa nel Kayak cross e Sam Leaver nel kayak cross individuale. Nel settore femminile Ricarda Funk per il kayak cross mentre l’individuale è andata Camille Prigent.
Si conclude così una edizione, la 37essima per la precisione, che lascia tanto amaro in bocca. I motivi sono molteplici, considerando che ogni tappa delle cinque fa storia a sé: non c’è nulla che leghi una gara all’altra. I premi in denaro dati ai medagliati sono ridicoli, vergognosi, non ho il coraggio di mettere la foto con tanto di assegno ingigantito. Mi rifiuto anche di mettere le foto del podio dove si vedono i vincitori per la overall standing con in mano una coppetta, che neppur alle gare di ping-pong o calcio balilla della parrocchia dareste. Ma che immagine vogliamo dare ad uno sport che ha un potenziale impressionante e che ad ogni edizione olimpica risulta essere tra i più seguiti e amati? Non c’è nessuna visione per il futuro, stiamo affossando un lavoro infinito, illudendo i nostri giovani e spendendo soldi senza motivo. Pensateci voi che siete al comando di una nave e che la si sta lasciando affondare! Noi siamo qui disposti pure a collaborare, ma bisogna prima rendersi conto e riconoscere la situazione attuale per guardare al futuro con serenità e orgoglio.
Occhio all’onda!
foto di Carlo Alberto Cavedini
falsa partenza - la batteria è stata fatta ripetere - il primo caso in assoluto
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