Quant’è bella giovinezza... di doman non c’è certezza!

Jessica Fox con la mamma-coach subito dopo l'eliminazione dalla finale del C1 -

Poche sono le certezze nella vita anche se  qualcuna in più pensavo di averne nello sport, ma ahimè anche in questo campo devo  ricredermi dopo  che ho visto Jessica Fox fuori dalla  finale in C1 nella seconda gara di Coppa del Mondo a Bratislava. Ora se mi chiedete quando  è stata l’ultima volta che la ricciolona figlia della Volpe non è entrata in finale mi mettereste in seria difficoltà considerando che sono anni che domina la scena in tutte e due le specialità. Quest’anno stenta a partire o meglio non è così brillante come lo scorso anno perché probabilmente anche lei sente la pressione dell’anno pre-olimpico in cui bisogna raffinare ogni cosa e assicurarsi il posto prima della fine della stagione.  Anche i grandi campioni quindi sono soggetti alle umane debolezze che devono superare e combattere come l’ultimo dei partecipanti, perché comunque nulla è dato per scontato tanto più nello slalom. 

A vincere la gara del kayak maschile  c’è un certo Andrej Malek classe 1995 slovacco che ha al suo attivo un titolo europeo U23 nel 2016 e in quello stesso anno arrivò 3^ ai mondiali di categoria a Cracovia dove aveva vinto Jakub Grigar, suo compagno di squadra, mentre secondo era arrivato Zeno Ivaldi. Il miglior risultato assoluto che Malek aveva ottenuto prima di questa vittoria in una gara di Coppa del Mondo era un 8^ posto nel 2013 a Tacen a soli 18 anni, nel 2015 c'è un bronzo  agli Europei a Leipzig, poi  nulla fino agli Europei del 2017 che chiuse  al 10^ posto.  A Bratislava, nella sua Bratislava, nella seconda tornata di gare di Coppa del Mondo arriva 5^ in qualifica, poi 4^ in semifinale e in finale dà il meglio di sé e piazza la zampata vincente con una discesa onesta, ma non priva di imperfezioni che  in più di un’occasione mettono a rischio la sua performance. Le più pericolose sono state al "Niagara Fall" dove entrando nell’ultima risalita rischia un 50. Poi all’uscita della porta in risalita successiva quando si pianta nel buco e gli si intraversa la punta: bravo a  richiamare subito la sua nera canoa verso valle per lanciarsi sulla fotocellula che aspetta un suo segnale per chiudersi. Il tempo di 88,54 è sufficiente per far suonare finalmente Nad Tatrou sa blýska’ e cioè l’inno slovacco che dice:«Ci sono fulmini sopra i Tatra fermiamoli fratelli loro spariranno gli slovacchi si rianimeranno».

Occhio all’onda! 

Classifica finale k1 uomini   - World Cup 2019 Bratislava

Classifica finale C1 donne  - World Cup 2019 Bratislava 
Andrej Malek in azione nella sua finale vincente - foto ICFMEDIA 


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