Qualche sorpresa inaspettata, ma il resto tutto nella normalità


I  liceali presenti sul canale olimpico cantavano questa mattina a squarcia gola  “Bella ciao”,  la famosa canzone partigiana che è diventata nel mondo un inno alla libertà. 


Le gare di qualifica con passaggio dei primi 30 diventano routine per i top paddlers, ma qualche volta per qualcuno di loro diventano un ostacolo inaspettato! È stato il caso di Raffaello Ivaldi che con 6 penalità, di cui ben due fatte sull’ultima risalita e sulla penultima porta, gli hanno impedito di accedere alle fasi successive. Un fatto certamente straordinario per chi è sesto nel ranking mondiale della specialità, ma prevedibile per come è arrivato a questo europeo: senza allenatore e senza sapere nulla di che cosa la stagione gli riserverà. Situazione quindi non facile dal punto di vista psicologico e decisamente debilitante, ma abbiamo la certezza che la sua caparbietà, ma soprattutto il cammino che ha intrapreso per rinnovarsi a inizio stagione, abbia bisogno di tempo per essere metabolizzato e per portare i risultati sperati. 

Su tutti mi sono piaciuti due atleti, al di là del fatto che hanno vinto le loro rispettive categorie. Quindi, restando in tema  C1, Miguel Trave mi ha regalato belle sensazioni fin dalle prime pagaiate: barca piatta e veloce sull’acqua, impostazioni sicure e senza forzare. Poi c’è stato il passaggio 14-15 che è stato un vero e proprio capolavoro tecnico che spiegare non è facile. Il catalano della Seu d’Urgell ha impostato larga la porta in discesa 14 ed è salito in cima all’onda con ricciolo che doveva essere usata per entrare velocemente nella risalita 15. La finezza è stata quella di alzare il fianco destro caricandoci la coda e nel momento in cui ha sentito la spinta ha lanciato il suo mezzo dentro alla risalita senza indugi. Mi piace quando mette il debordè in acqua e non lo toglie mai se non a manovra completamente finita, capita pure che lo sfili in avanti più di una volta nella stessa azione di rotazione e successivo avanzamento. Il suo 7.5% dal vincitore del kayak maschile ci conferma che quello che abbiamo visto non era solo un compendio di pura tecnica, ma anche una prestazione fisica di altissimo livello. Per restare fra i C1 da sottolineare la bella qualifica di Martino Barzon che con facilità estrema passa il turno. Più difficoltà, per un erroraccio sull’ultima risalita, per Paolo Ceccon che comunque aveva fino li fatto una discesa di ottimo livello. 

Vi dicevo che sono stati due gli atleti che mi sono piaciuto particolarmente, bene, il secondo Titouan Castryck che lascia alle sue spalle il compagno di squadra Anatole Delassus a 1.83 e poi c’è il vuoto con un Jakub Grigar a oltre tre secondi. Italiani passano in kayak Xabi Ferrazzi, con una discesa pulita e lineare finendo quarto. Più distante, 20esimo Giovanni De Gennaro con una penalità sull’ultima porta. Marcello Beda è 25esimo anche lui con una penalità sulla risalita 6. Fuori dai giochi di pochissimi il giovanissimo Michele Pistoni un po frastornato all’esordio di un evento così grande per un atleta che, a mio modo di vedere, sta forzando troppo la mano. 

Nel Kayak femminile discese oneste per Horn e Sabatini che passano il turno, mentre Lucia Pistoni, cugina di Michele Pistoni, finisce 31esima anche lei con sei penalità e anche lei nella stesa posizione di Raffaello Ivaldi.

Le donne italiane in canadese, dopo il bronzo del giorno prima, non potevano mancare all’appuntamento con la semifinale, considerando che sono entrate atlete con salti di porta. 


Sabato si inizierà alla mattina alle ore 9:00 con le semifinali  e a seguire le finali per kayak donne e uomini;  primo pomeriggio a partire dalle 14:15 semifinali e finali per le canadesi. Il percorso si presenta cambiato nella sostanza con alcune combinazioni interessanti e che metteranno in difficoltà più di qualche atleta, quindi spettacolo garantito. 



Occhio all’onda ! 

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