Habemus Papam e Turma Canadensis!

C he la stagione di gare stia per iniziare si capisce pure dal fatto che sto rientrando dal Brasile per preparare la trasferta di Coppa del Mondo  per i miei atleti giallo-verdi. Per spezzare il viaggio, ma soprattutto per passare qualche giorno con la mia Amata, mi sono fermato a Porto in Portogallo; forse non servirebbe  specificare che Porto è in Portogallo, o forse devo specificare che la mia Amata non vive qui a Porto in Portogallo, ma forse è il caso di specificare che, con la mia Innamorata, che vive a Verona, abbiamo deciso di trovarci qui per partecipare ad una maratona di tango e poi per goderci la città assieme un paio di giorni  prima di iniziare a viaggiare come una trottola fino praticamente ad ottobre. Siccome io sono arrivato a Porto in Portogallo prima di lei, ieri pomeriggio  ho fatto quattro passi per il centro e, passeggiando,  ho appreso, direttamente da un messaggio di Raffy, che... Habemus Papam. Ero davanti alla chiesa di Santa Caterina: un edificio del XVIII secolo, in stile neoclassico,  ristrutturato ed ampliato a partire dal 1800 e  con una facciata in piastrelle bianche e blu posizionate solo nel 1929 e dipinte con scene della vita dei santi Caterina e Francesco che, sappiamo, erano molto uniti spiritualmente. Bene, lì con quella visione ho appreso che il cardinale Robert Francis Prevost era diventato il nuovo papa con il nome di Leone XIV. Non ho potuto fare a meno di andare indietro con la mente e pensare che il 13 marzo del 2013, quando cioè era stato eletto al solio pontificio Bergoglio, ero  a Buenos Aires e, più precisamente,  ero fermo ad ammirare la cattedrale metropolitana dedicata alla Santissima Trinità. La chiesa in cui il futuro papa Francesco era arcivescovo e da cui era partito alla volta di Roma per il conclave. 

Passeggiando poi per queste città,  che ormai sono diventate quasi di dominio dei turisti, è curioso vedere le persone muoversi con il cellulare in mano, che tirano i loro  trolley, su pavimentazioni non sempre troppo indicate per tale scopo, a cercare le strade e i numeri civici dei loro B&B, cosa che comunque a tutti noi succede ogni qualvolta ci mettiamo in viaggio per andare a visitare luoghi nuovi che  ci regalano sempre emozioni diverse. Massa di gente che si sposta, non trovo mai un volo semivuoto come mi capitava in gioventù, che viaggia, che cammina, che si ferma ai ristoranti, bar, trattorie per pasti importanti e per fermare gli attacchi di fame che ti assalgono quando sei come un don Chisciotte che all’orizzonte sfinito e affranto vede lo scopo della sua vita raggiunto:  i mulini a vento da combattere! E  così tu, seduto, dopo tanto peregrinare, cedi davanti ad un panino con il prosciutto crudo tagliato a mano come se fosse una bistecca di bisonte accompagnato da un boccale di birra fresca, con le bollicine che salgono verso la schiuma morbida, soffice e leggera che ti invita, senza ombra di dubbio, a soddisfare finalmente le tue voglie! E pace fu. 

Probabilmente questa è stata la premessa più lunga di sempre, anche perché lo scopo era di parlarvi delle selezioni appena concluse in Canada a Chilliwack sul un fiume naturale  sul tratto delle rapide di Tamihi. Un luogo e un campo da slalom molto sfruttato da campioni come David Ford, Margaret Langford, Larry Norman, James Cartwright e dagli stessi fenomeni statunitensi Scott  Shipley e Richard Weiss. Parliamo dagli anni ’80 al 2000. Anni mitici per la canoa slalom, quando si gareggiava in mezzo alla natura. 

Le gare di selezione canadesi  si sono svolte in un fine settimana con quattro manche dove ogni discesa contava come gara a sé. Alla fine si sono prese le tre manche migliori scartando la peggiore. Per il Kayak Cross due prove a tempo con la scelta della migliore. I tracciati del sabato sono risultati molto impegnativi, tanti gli errori e i salti di porta, quindi alla fine si è deciso tutto con le gare della domenica per formare la squadra della foglia d’acero!

Ecco quindi gli atleti che vedremo al via in Coppa e ai Mondiali:

Occhio all'onda !