Sensazioni metabolizzate nella natura
“E ancora proteggi la grazia del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto.
L'incanto di te...
di te vicino a me.”
- Vinicio Capossela -
Che strana sensazione quella di vivere contemporaneamente in due posti diversi a 10.300 chilometri di distanza, anche se per la verità sono in questo stato quasi perennemente.
Comunque potrebbe sembrare impossibile, ma succede visto che è stato così per me anche domenica scorsa quando fisicamente ero seduto davanti a due computer per seguire le gare di slalom dei miei atleti qui a Foz ma, nello stesso tempo, mi sono ritrovato anche tra la folla e tra i canoisti che hanno animato la decima edizione dell’Adigemarathon anche se non ho il dono dell’ubiquità, ma c’ero sono sicuro! L’ho sentita così vicina, così dentro di me che ho potuto assaporare il profumo dei tortellini di Erminio, ho percepito le fatiche dei 409 atleti e dei tanti amatori che hanno sfidato l’incertezza del tempo. Ho pagaiato sul gommone del mio amico Battistini e ho seguito la gara agonistica grazie ad Andrè. Mi sono bagnato sotto la pioggia con Vladi e Chicco smontando i tendoni e prendendo parole da Leone. Poi con Bruno ci siamo salutati e, come succede in ogni edizione da dieci anni a questa parte, sono tornato a casa stanco ma contento.
Cose semplici, una passeggiata in Paraguay, una birra per scoprire "le sirene”, un churrasco a casa di Argos, una corsa all’aeroporto per stringere ancora una volta la mano di un amico perché:
"ascoltare le sirene
non smettono il canto
nella veglia infinita cantano
tutta la tua vita"
"ascoltare le sirene
non smettono il canto
nella veglia infinita cantano
tutta la tua vita"
Occhio all’onda!
Commenti
Posta un commento