Mondiali slalom assegnati i titoli nelle prove a squadre



Il canale di Rio è lungo poco più di 300 metri ha una pendenza di 4,5 metri e la sua portata dichiarata, ma non reale è di 9,6 metri cubi al secondo, funziona con tre pompe attive sulle quattro a disposizione. I tracciatori dei percorsi di gara  sono Marianne Agulhon e Mark Delanay una francese e un inglese e su di loro non c’è necessità di aggiungere nulla se non il fatto che il tracciato disegnato, sia per la gara a squadre che per le gare di qualifica, parlano positivamente per loro. Non chiedetemi nulla sull’organizzazione e sulla cerimonia d’apertura, stendiamo un velo pietoso e concentriamoci solo sulle gare in acqua che come giustamente mi faceva notare oggi Stefany Horn sembra di essere ad un allenamento ben organizzato fra nazioni diverse: «bello - diceva la nostra atleta tornando con l’auto dalla demo-run e proseguiva -  stiamo facendo un allenamento di simulazione gara tra tante nazioni diverse, ma quando sarà la gara vera? ».  Purtroppo tutto quello che è il contorno di un mondiale o di un evento di tale portata è completamente assente, dimenticato, sparito nel nulla. Tanto per dire una cosa l'acqua ogni Team deve portarsela e per le Squadre è organizzata una sorta di tendopoli senza divisorie e senza elettricità. Atleti che si cambiano mostrando tutti gli attributi al vento e le ragazze poverine che si contorcono per indossare slip e reggiseni. La sala TVS (e cioè il sistema video) è un loculo dove sono ammassati gli allenatori in mezzo a cavi elettrici e computers, mentre di bagni neppure l'ombra nei pressi del campo di gara. Speriamo solo che fino a domenica reggano le pompe per caricare l’acqua e l’energia elettrica per alimentare i computer di Siwidata, perchè effettivamente il rischio che salti tutto è molto elevato.

Liquidiamo velocemente quanto visto nelle prove a squadre che hanno assegnato le prime medaglie iridate dicendo che gli slovacchi nel C1 mantengono la loro imbattibilità dal 2009 quindi Martikan, Slafkovsky e Benus  conquistano l’ottavo titolo mondiale consecutivo davanti a sloveni e a inglesi, mentre per Michal Martikan si tratta del suo decimo titolo di campione del mondo in questa specialità. Tanto per rinfrescare la memoria diciamo che  il suo primo titolo arrivò nel 1997 ai mondiali di Tres Coroas nello stato del Rio Grande do Sul qui in Brasile e ben 21 anni fa!
I C1 italiani con una penalità sono finiti noni, ma hanno fatto vedere belle cose. Peccato solo per qualche piccola sbavatura che è costa a Raffaello Ivaldi, Roberto Colazingari e Stefano Cipressi l’amarezza di una posizione lontana dalle loro vere potenzialità. 
Nel settore femminile del kayak stupenda prova delle francesi che hanno avuto la meglio su tedesche e inglesi. Per restare nel settore rosa nella canadese hanno piazzato il guizzo vincente le inglesi davanti a Repubblica Ceca e Francesi. Ancora inglesi su podio più alto nel k1 uomini con Bower, Forbes e Clarke seguiti da  polacchi e cechi. Italia finisce in ottava posizione, ma convince con alcuni suoi elementi in vista della prova individuale.

Per il secondo giorno di gare sono previste  le prove di qualifica per C1  uomini e K1 donne. Riposano i K1 uomini, C1 donne e C2 misto. Ad aprire le danze udite bene sarà… Fabien Lefevre che abbiamo visto in gara l’ultima volta solo alla finale di Coppa del Mondo a Pau (Francia) nel 2016 e poiché non ha gareggiato per due anni nelle gare ranking ICF non ha punteggio e partirà per questo motivo per primo sia in C1 che in K1 e sicuramente non ci deluderà! 




Occhio all’onda! 

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Allenatori al lavoro durante la demo-run.

La canoa ti lascia ricordi indelebili nell' anima e certamente tra questi ci sono gli atleti con i quali un tempo hai condivisio sogni e vita. Spero di aver lasciato in loro l'energia per affrontare la vita sempre con il sorriso e con l'energia giusta. Da sinistra: Cassiano Vieria Alfredo, atleta nel C2 ai campioanti del mondo 2014 negli Stati Uniti d'America, al centro Thiago Serra un ottimo C1 che non è riuscito a trovare la tranquillità giusta per esprimersi. Alla sua sinistra Pedro Aversa impeganto per anni nella canadese doppia con Rafael Souza. Con questi miei e atleti l la moglie di Denis Terezani al tempo mio in Brasile faceva parte della Commissione Tecnica Nazionale, la signora Giovana Bottene.

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