Qualifiche archiviate in una giornata segnata dal maltempo

Jirj Prskavec firma il libro con le sue foto -
Due sono le armi vincenti di Jiri Prskavec. La prima è il modo in cui affronta le porte in retro cosa che però qui gli hanno privato e la seconda sono le uscite dalle risalite cosa che per forza di cose nessuno può togliere dal tracciato! Il pagaiatore praghese classe 1993 già campione del mondo, europeo e medaglia olimpica ha raffinato ciò che era già un punto di forza di Daniele Molmenti e di Peter Kauzer. Prskavec è riuscito a fondere, secondo me,  i due stile di questi due grandi campioni, rilanciando alla grande la canoa ogni volta che esce da una risalita. Un’evoluzione passata attraverso molti anni partendo da una strategia suicida come quella di tagliare tutte le risalite con il collo per poi, attraverso il lavoro e le bastonate prese in gara,  perfezionare e rendere unica una tecnica che lo porta a dominare il kayak uomini con molta facilità: vincere o perdere dipende solo da lui! Dipende da quanta irruenza mette nel suo gesto tecnico. Il Ceco porta divinamente il suo scafo ovunque lo voglia con estrema facilità, ciò che lo può limitare è solo la fretta di mettere in atto la sua opera d’arte.
Nuvole nere all’orizzonte non spaventano l’organizzazione, solo all’arrivo di tuoni e fulmini si decide di sospendere la la prova in attesa che le condizioni meteo lo permettano. Alla fine nessuna sorpresa nei Kayak uomini dove tutti i titolati alla finale rimangono in gara e tra questi anche Giovanni De Gennaro che mi è piaciuto particolarmente nella prima parte di gara con pagaiate decise e con la barca sempre sulla linea giusta.
I C1 uomini dimostrano, se ce ne fosse stato bisogno, che lo slalom è un arte allo stato pure e loro, questi immensi uomini di monopagaia, ci regalano momenti magici su un tracciato che sembra disegnato per mettere in mostra non i muscoli, ma le sfumature dei colori… che hanno la capacità di concretizzare l’anima di questo sport. Poi ci sono secondi e penalità che decretano una classifica, ci sono le tinte forti che segnano il risultato finale che a volte ti fa sorridere e a volte di fa capire che c’è ancora del lavoro da fare, ma sempre con lo spirito di esaltare una natura che ti regala ogni giorno forti emozioni.
Nel Kayak femminile si spegne la luce di una stella che non sa appendere la pagaia al fatidico chiodo. Una stella che negli anni ha saputo dominare questa categoria, ma che non riesce a ritrovare il coraggio che l’ha portata due volte all’oro olimpico e che questa volta le servirebbe per dedicarsi ad altro.

Oggi semifinali e finali per C2, C1 donne e K1 uomini con le relative gare a squadre per queste categorie.

Occhio all’onda! 





il tavolo di lavoro dello staff italiano in sala video... la bandiera nel cuore sempre!

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