Il nuovo re del K1 Jiri Prskavec e David Florence si riprende lo scettro nel C1

 
Il più emozionante momento di questo mondiale  quano papà-allenatore Prskavec abbraccia il figlio a fine gara. Lui vent'anni prima aveva vinto il bronzo nel k1 men ai mondiali di Nottingham

Ha sbagliato solo una gara quest'anno se un sesto posto, ai campionati europei senior, si può considerare un risultato di poco rilevanza. Campione del mondo U23 ad aprile in Brasile, Campione Europeo U23 a fine agosto in Polonia e Campione del Mondo assoluto a metà settembre in Inghilterra con una manche da brivido e che lo consacra oggi il miglior kayak al mondo.  Lui è Jiri Prskavec classe 1993 e a soli 22 anni, dopo l'argento iridato a Praga nel 2013, è il re dei kayak. Dalla sua una abilità estrema ed una eleganza che pennella il passaggio di ogni porta. La sua leggerezza e la sua dinamicità fanno la differenza. Tutto questo nasce non a caso, nasce perché la Repubblica Ceca lavora da tempo con saggezza e conoscenza senza inventare nulla e la loro formula magica si chiama lavoro. L'ho scritto molte volte e probabilmente sono pure stanco di ripeterlo ma quando alla mattina apri la finestra delle camere che stanno giusto sopra il canale di Troja e vedi 50/60 ragazzini pagaiare capisci che è da lì che parte tutto.  Poi guardi in acqua e con loro ci sono ex slalomisiti di livello e sulle sponde allenatori che iniziano alle 8 della mattina e terminano alle 5 di sera. Questa è la Repubblica Ceca che torna a casa trionfatrice nel kayak maschile e femminile. Questa è una nazione che domani sarà sul canale di Praga ad allenarsi e a portare avanti progetti e attività che hanno come conseguenza logica questi risultati. Non staranno certo a perdere tempo a fare calcoli o a mandare lettere all'ICF per sapere chi hanno qualificato oppure no. Sono un gruppo di lavoro unito che va avanti per la loro strada a cui bisognerebbe fare riferimento costantemente, senza raccontare tante storie o vendere fumo.  

Volete un'altra conferma che il lavoro e la professionalità paga? David Florence e tutto il team marchiato GB. Lui non è il talento fatto persona, ma è un grandissimo lavoratore e atleta saggio che ha trovato uno staff tecnico e logistico che lo supporta in tutto con capacità e non per doverosa riconoscenza. Lui il posto se lo deve conquistare ogni giorno e non gli viene regalato nulla anche se ha vinto già tre mondiali e due medaglie olimpiche.  Vince, davanti al suo pubblico, il suo secondo oro in questa specialità dopo quello di Praga 2013 dimostrando a tutto il mondo che se hai costanza e volontà puoi arrivare dove vuoi,  perché se non è oggi sarà domani devi solo crederci e lavorare.

Occhio all'onda! 

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