Giovedì di gare con poco pubblico


Ho passato la serata ad organizzare il resto della stagione perché oggi scadono i termini per iscriversi agli allenamenti di settembre e ottobre sul canale olimpico di Parigi. Il tempo corre è non lascia spazio a pensieri e parole, bisogna fare, bisogna agire!

Le gare di questo giovedì  ci hanno riportato ai tempi drammatici post Covid: poca gente sulle tribune, solo addetti ai lavori, qualche genitore arrivato dalla vicina Italia e ovviamente le gare di qualifica delle canadesi si sono svolte nel massimo silenzio, quasi fosse un allenamento. Il  bravo Bojan  Makovec, lo speaker poliglotta della manifestazione, ci ha provato a dare un parvenza di normalità, gettando entusiasmo e presentando puntualmente tutti gli atleti in gara, anche in questo caso pochi, tante le rinunce, ma la situazione non è migliorata di molto.

Grandi parole di elogio ancora una volta per Jessica Fox che scende in ginocchio come pochi uomini. Il suo 100.69 le avrebbe permesso di passare la qualifica tra i colleghi maschietti e battere personaggi come Adam Burgess e  più qualche tedesco. Affronta il salto volando e pagaiando a destra e la sua pala non si stacca dall’acqua  praticamente fino all’entrata della seconda risalita dove effettua il primo cambio mano. Di sinistro fa dalla 5 alla 10, poi passa nuovamente a destra per restarci fino  a dopo la discesa 13. Da qui all’arrivo ci sono ancora tre cambi pala, ha una piccola esitazione nel fare in retro la 22… probabilmente senza quel piccolo inghippo sarebbe rimasta ben sotto ai 100 secondi di gara. Alle sue spalle brava anche Marta Bertoncelli, lei di cambi ne fa otto quindi 3 più della campionessa olimpica. La carabiniera  di Ferrara, che bionda naturale non è, ha una piccola esitazione all’entrata della 16 dove le parte la coda, poi si riprende, ma non è brillante all’uscita della risalita 18. Chiude invece veloce sulle ultime 5 porte. Nel settore maschile lotta al vertice tra italiani e sloveni la spuntano i secondi con Bozic che ha la meglio su Raffello Ivaldi di 0.13. Il padrone di casa ha una prima parte, fino alla 15,  più lenta del marinaio di Verona, mentre nella seconda parte guadagna quasi un secondo e vince la qualifica di un soffio, probabilmente per l’incertezza che l’italiano ha avuto alla penultima porta fatta in retro.  C’è da dire anche che l’azzurro, una volta resosi conto che era ben posizionato,  non ha forzato sullo sprint finale, cosa che invece ha fatto lo sloveno. Una nota su Jiri Prskavec bisogna farla anche quando si cimenta in ginocchio visto che il suo 93.34 sarebbe stato, senza le 6 penalità il 5^ tempo di giornata davanti al suo collega campione olimpico della specialità Benjamin Savsek.

Vado a dormire comunque contento perché le mie atlete e atleta in C1 sono passate bene in semifinale e come disse Rossella O’Hara in Via col Vento: "
dopotutto domani è un altro giorno"  e io aggiungo"vediamo cosa faranno i kayak nella mattinata e come andrà a finire invece la semifinale e finale delle canadesi".

Occhio all’onda!  

 

Raffaello Ivaldi prima della prova studia il percorso


 


 

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