Un mese alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici

Questa mattina sono rimasto incantato dallo scenario che mi ha accolto al canale di Deodoro, laddove fra 33 giorni vivremo forti ed indimenticabili emozioni. Gioie e dolori ci aspettano, sorrisi e lacrime, sangue e sudore, terrore e pace, silenzi e torcide tutto che si consumerà in quell'attimo che resterà intimamente ed eternamente dentro ad  ognuno di noi.
Poi alla sera mi ritrovo a disegnare atleti impegnati fra le porte dello slalom. Questa notte probabilmente mi sognerò acqua e programmi di allenamento e domani mattina non mi servirà la sveglia per alzarmi: l'eccitazione è costante! Mi sento vivere assorbito solamente dal calore della fiaccola olimpica. Nulla riesce a distrarmi da un obiettivo che perseguiamo da quattro anni. Guardo i miei atleti che forse, anzi senz'altro, non immaginano che cosa li sta aspettando. Oggi ho parlato con quattro di loro cercando di trasmettere le emozioni che sto vivendo per dare loro energia e la carica giusta raccomandano soprattutto la semplicità di ogni gesto che metteranno in essere. Sto piano piano portandoli dentro ai Giochi Olimpici che non sono facili da assorbire e da metabolizzare per chi è qui con lo scopo e con le possibilità di ottenere fama e gloria fosse solo per un minuto e 30 secondi il tempo di una finale olimpica, ma che può avere il valore di una vita intera e che puntuale si ripete ogni ricorrenza dell'anno bisestile.
Il mio disegno ha preso forma, forse è tempo di andare a dormire anche se non avrei effettivamente bisogno considerando che oggi siamo giusto ad un mese dalla cerimonia di apertura di Rio 2016!

Occhio all'onda! 



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