Una finestra sulla Praga milonghera
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Balli con una maestra di ballo da sala. Il suo portamento è regale come la sua mise. Balli con una una delle tante splendide dolci donne praghesi, dagli occhi verdi che scappa all’ora di Cenerentola per salire sull’ultima metro della notte. Nel suo sorriso la sensualità del tango. Balli con una gentile e sorridente londinese che vive qui da due anni e ti confessa che la lingua parlata è molto difficile. Balli con una donna alta, alta che non può che essere russa, come lei stessa ti confessa e che aggettiva il tuo tango come “interessante”.
Balli con una ragazza dal caschetto biondo dagli occhi chiari e con abitini strani, ma colorati. Percepisci essere triste se pur sorridente. I suoi sguardi te lo stanno dicendo silenziosamente, ma il suo inglese perfetto te lo conferma. Una storia forse triste raccontata per metà e a puntate di un uomo molto amato e che le ha lasciato alla fine solo l’incanto del tango. Balli con una donna misteriosa con occhi segnati dalla stanchezza e che quando è seduta le fa compagnia un coppa di vino bianco della Moravia particolarmente consistente e aromatico. Mi piace pensare che sia quel “Veltin Verde” che degustavano alla corte dell’imperatore a Vienna. Balli con Eva che è sempre premurosa ad informarti dove sarà la milonga di domani sera. Balli con tante altre vite ricche di storie che ti piacerebbe scoprire per raccontarle, poi arrivi ancora su quella finestra su una Praga che ha appena spento le luci dei negozi sotto casa. In quei bazar trovi veramente di tutto, quelli in cui ti affretti a correre all’ultimo minuto per trovare l’ultima cosa dimenticata da cui far dipendere la salvezza di una cena o di una colazione. Nello stesso tempo trovi il quaderno a quadretti per non far fare una figuraccia a scuola domani al piccolo pargolo. Ti rendi conto che sei nella Praga di periferia lontano dai negozietti di souvenir per turisti. Sei nella Praga vera, quella che ha conosciuto i momenti più bui.
Il vortice ti porta nuovamente al centro della sala, facendoti dimenticare le emozioni vissute un attimo prima, ma pronto per quelle successive. Quasi da non trovare e non dare respiro a chi sta aspettando proposte in fronte a te. Vorresti regalare un sorriso, un’emozione, un incoraggiamento semplicemente attraverso una “rastrada” o più semplicemente camminando a tempo di musica. Tante volte succede, altre rimani con il dubbio, raramente perdi. Ed è con un grazie, thank You o děkuji che ti congedi accompagnando la tua dama ad un tavolo che spesso non c’è.
Ti fermi ad ammirare i piedi delle ballerine che ti svelano tanti segreti. Su quei tacchi la loro eleganza e le dita segnate evidenziano la loro tecnica perfetta. Le mani... la loro sensibilità. Poi, se pur dubbioso o dopo tanti ripensamenti ti avventuri nelle braccia di chi di tango vive e ti sembra di volare senza fatica. E’ solo un’impressione perché conosci i tuoi limiti, ma a volte anche l’illusione ha il sapore di una vittoria! Un venticello di fine estate ti accarezza il viso. Le insegne luminose sono spente, ma la musica ti accompagnerà ancora a lungo in una notte di sogni e speranze.
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