Che la vita ti sorrida sempre!




Questo è uno dei periodi dell’anno che più amo vivere a casa. I motivi sono diversi, diciamo che è un momento di riflessione al termine di stagioni intense fatte di gare, allenamenti, viaggi, organizzazioni, crescita. In autunno, avvicinandoci all’inverno,  maturano i cachi  e il nostro albero in giardino  ci regala i suoi succosi e dolci frutti. Non nascondo però il grosso impegno per mantenere pulita tutta l’area sottostante. I cachi, come detto,  sono dolci e succosi, ma danno parecchio lavoro considerato che bisogna tenere pulito il prato sottostante in pratica da maggio in poi;  sì, sporca non poco, prima cadono i fiori,  poi i cachi piccoli e verdi in una prima “scrematura “, poi le foglie, ed infine  gli stessi frutti, che, maturando in tempi diversi,  si spiaccicano al suolo se non riesci a raccoglierli prima. Due anni fa mi sono comprato un braccio estensibile fino a 8 metri sulla cui estremità c’è una sorta di raccoglitore che apri e chiudi con una corda che manovri con la mano. Questo albero ha anche un’altra funzione fondamentale ed è quella che ci ricorda chiaramente e  visivamente il cambio delle stagioni nei loro cicli eterni. In effetti tutta la nostra vita è fatta di cicli che cambiano, si trasformano, acquisiscono forme diverse. Così anche i sogni più belli, che si sono trasformati in realtà, hanno una fine che porta però ad un nuovo inizio. Il Bro, come lo chiama Raffy, è arrivato al fatidico momento di appendere la pagaia al chiodo, una decisione che arriva dopo alcuni anni difficili e una proposta di lavoro molto interessante. Un sogno iniziato pagaiando dentro la mia canoa sul fiume Noce e poi proseguito, sempre su questo fiume, su un piccolo kayak blu notte  dal fondo trasparente,  perché  dentro alla mia canoa aveva preso posto il fratellino e lui iniziava a crescere con energia e con la pagaia in mano.  Forse proprio da quelle discese, in giornate estive spensierate e felici,  con mamma Marina che ci aspettava a valle, è nata la passione per uno sport che è sempre stato parte integrante di tutta la nostra famiglia. Poi si cresce e si inizia a viaggiare per il mondo, ci sono quegli occhi dolci e quelle mani grandi che afferrano la pagaia con fermezza e dolcezza, con tenerezza e con rispetto e che guidano ora un kayak rosso fuoco con due strisce bianche e blu sulla punta che danno il senso di velocità e maestria. Sì velocità e maestria perché sono sempre state  queste le qualità migliori del nostro Zeno che ci ha deliziato  con le sue risalite e con i suoi cambi di ritmo su onde e riccioli, che cavalcava con l’energia di un leone, seguite da dormite pesanti, molte volte sulle mie gambe durante i  lunghi trasferimenti da un luogo all’altro alla costante ricerca di gare e di nuove correnti e onde. Poi c’è stato quel viaggio negli Stati Uniti nella terra di Michal Jordan con il nostro amico Livio,  con il compito di tenere un diario che custodiamo ancora oggi come una reliquia. Fantastico è stato il periodo in Spagna a La Seu d’Urgell; lì nelle estati calde di una terra che ci ha regalato molto, Zeno é cresciuto di pari passo con  Raffy,  il  fratello a cui faceva funzione di papà quando io non c’ero. I viaggi infiniti con il camper a vagabondare come zingari alla ricerca di fiumi, campi di slalom e nuove avventure. Dalla lontana Slovacchia passando per la Repubblica Ceca, e poi Spagna, sempre con le canoe sul tetto pronte per essere usate. Gli allenamenti sul fiume Adige nella vecchia sede del mitico CCVR, la dogana vecchia, che si raggiungeva in bici subito dopo scuola. E durante la settimana le fughe a Valstagna prima che calasse il buio nel freddo di una Valle che non lascia spazio al sole, per rientrare a casa studiando durante il viaggio di ritorno. La passione per il computer e per montare video di canoa crea la “Ivaldi Productions” e,  ancora prima,   il gruppo degli “E-Team” con Giovanni, Davide, Lorenzo, Matteo, Luca e Roby. Momenti fantastici di una generazione che ci ha regalato emozioni e tante gioie grazie alla loro passione per la canoa. 

Poi sono arrivate le medaglie da Junior e da Under e, con loro,  anche una serie di problemi a partire dalla mononucleosi dopo un periodo lungo e proficuo in Australia, il problemi alla schiena e poi quella corsa in ospedale a Rio per una appendicite fulminante proprio alla vigilia delle selezioni per Rio 2016 quando la qualificazione Olimpica stava nelle sue mani. Poi ancora problemi fisici alla vigilia di appuntamenti importanti, con un ambiente che certamente non lo ha aiutato,  anzi,  gli ha creato molti problemi non solo a lui, ma a tanti altri talenti che hanno abbandonato per non sottostare a chi pensa di avere sempre avuto la verità in tasca. 


Tante gioie quindi, il piacere di danzare tra le onde, di solcare quei buchi, di seguire quella forza della corrente che possono regalare  emozioni ed energia, ma anche tanti dolori, tensioni, delusioni che sicuramente hanno contribuito a renderti  l’uomo che sei, ma che a volte hanno offuscato quella luce negli occhi che brillava quando scendevi in acqua. Ed è arrivata quindi la decisione di chiudere un capitolo della tua vita per aprirne subito un altro, che probabilmente ti coinvolgerà ancora di più sapendo quanto ami lo sport e la vita. 


Quindi grazie per quello che ci hai regalato in questi anni fantastici, fatti di sogni, di canoe, di pagaie, onde, porte di slalom, analisi video,  immagini, sorrisi, pianti, parole non dette, amore e tanta passione, gioie e dolori. 


Che la vita ti sorrida e che la passione che hai avuto per la canoa possa essere la forza, lo stimolo e l’esempio  per il tuo futuro.


Occhio all’onda!











                                               foto di Giuliano Innocenti 





























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