Archiviate le gare di qualifica




E’ vero che i conti bisogna farli sempre alla fine e che la prima manche conta poco, però andate a dirlo a Jessica  Fox o a Eva Tercelj che partono per la prima discesa e dopo meno di 10 pagaiate saltano la porta numero 1. 
Tra la prima e la loro seconda discesa passano esattamente 118 minuti. I due rispettivi staff tecnici sono in agitazione. Valutano la possibilità di una protesta, ma il 50, in entrambi i casi,  è chiaro e cristallino come l’acqua del Cellina. Fiume sacro ai canoisti della mia generazione.  Le due candidate alla vittoria sono 49esima e 50esima peggio di loro solo la venezuelana Giomar Fernandez che così abbiamo l’occasione di citare. Sicuramente le due atlete sanno bene in cuor loro che valgono ben meno di 121,78 che è l’ultimo tempo utile per passare in semifinale, ma... c’è sempre quel ma che ti massacra il cervello per 118 minuti, con la domanda: e se capitasse di nuovo? Va beh l’incubo dura giusto il tempo di fare un’altra prova e loro passano in semifinale senza problemi. Fox splendida e sicura più che mai,  è  seconda e Tercelj 25esima nonostante una montagna di penalità. La gara di qualifica va a Katerina Kudejova con un tempo di tutto rispetto (9,7% dal miglior K1M U23). 
Chi se la ride nella canadese monoposto U23 è il campione del mondo uscente  il forestale Roberto Colazingari che si porta a casa la qualifica con 103,82 (5,3% dal miglior K1M U23). Mi piace il pagaiatore sublacense per quel suo sorriso che non lo abbandona mai e per la sua semplicità nelle cose della vita. 

Nella gara del kayak femminile junior sembra di essere tornati indietro nel tempo, tra Hilgertova, Micheler Jones, Prigent Grange, Fox Jerusalmy, tutte figlie di ex campionesse dei paletti dello slalom che hanno intrapreso la strada dei genitori. Sì i genitori! Perché anche i rispettivi padri erano canoisti di tutto rispetto e possiamo dire tranquillamente che la canoa li ha uniti nell’amore. Che romantico che sono oggi!!! A questo punto ci mancano solo le figlie della Giai-Pron e di Cathy Hearn e poi il gioco è fatto per non rimpiangere il passato. Nota tecnica: sono tutte passate in semifinale.
Considerando poi che si parla di mamme non posso non parlare della mamma di Raffy che ha sofferto non poco oggi nel seguire il suo pargoletto che pagaia in ginocchio. Mi ha chiesto una copia della classifica della prima manche per seguire meglio la seconda. Va a capire le mamme che soffrono così tanto e poi ti dicono: importante che si diverta e che cresca sano! Marina, nel seguire la gara, aveva la gola secca e ha perso un pochino l’appetito anche se quello, per la verità,  è tornato subito dopo che il piccolo Raffy è passato in semifinale.

Giornata finita con la demo-run per la semifinale di domani. Percorso speculare rispetto alle qualifiche anche se secondo me sarà un pochino più lungo. 



Occhio all'onda! 

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