Tracciato interessante che esalta la velocità

 


L’ultimo allenamento sul canale prima della gara ha sempre un fascino particolare. Gli atleti ricercano le ultime sensazioni, ripassano gesti e movimenti ripetuti ormai migliaia di volte, registrano nella loro memoria motoria gli ultimi dati, elaborano la velocità dell’acqua e tengono a freno le emozioni. Gli allenatori guardano senza commentare e seguono i propri atleti nel silenzio totale, mentre attorno l’organizzazione lavora per mettere a punto ogni dettaglio, testando la parte informatica e non solo. Per tutti sarà una esperienza nuova la qualifica e la finale diretta: non c’è margine di errore, per entrare nei dodici non si dovrà sbagliare nulla e spingere forte. Chi sa di poterlo fare lo deve confermare, chi invece non ha questa certezza ha la speranza che domani sia il grande giorno e che tutto fili via liscio. 

Per prendere la finale tutti dovranno dare il meglio, non c’è nessuno che possa prendere la qualifica sotto gamba, visto il lotto di partenti. 


I tracciatori, Yves Narduzzi, nominato dal’ICF, e il delegato del comitato organizzatore David Burgos, hanno piazzato sul tracciato 23 porte in modo molto classico, con combinazioni già viste parecchie volte su questo canale. Si parte velocissimi con le prime tre porte in discesa, la prima molto angolata a destra per poi tagliare tutto a sinistra e infilare la due e la tre. Qui, se si vuole passare a sinistra del primo sasso, non ci dovrà essere errore, perché il margine per passare è veramente risicato. Poi però ci sarà spazio e tempo per preparare l’entrata alla 4 in risalita, tanto più che da quella porta bisognerà uscire veloci per salire sull’onda di metà canale per prendere al volo la cinque con la canoa perfettamente piatta. Subito dopo ci si trova a saltare nella seconda vasca per anticipare la 6 in risalita. Qui si apre la possibilità di usare il muro per spingersi fuori e, sempre con lo scafo piatto, ruotare stretto sulla sette per girare veloci ed entrare nella otto. Poi ci sarà un tratto di circa 8 secondi perfettamente diritto dove non bisogna aver timore di spingere sull’acceleratore cambiando ritmo. La nove è dentro una morta a circa quattro metri dalla pietra che crea il dislivello, qui sarà importante portare bene lo scafo per affrontare il canalone centrale con fluidità e scorrevolezza. In questo tratto ancora tre porte in discesa, che per la verità non sono molto sfasate e che quindi permetteranno di mantenere alta la velocità. La 12 in risalita a sinistra è una delle più classiche delle classiche risalite: si prepara con anticipo, ci si infila sotto e ci si spinge sul muro, portando il peso in avanti. Sotto il ponte bisogna giocare con l’acqua con sapienza e soprattutto con pazienza per sfruttare la sua velocità che li si concentra sul lato destro. Il cavallone che si forma è fantastico, bisognerà avere l’abilità di salirci sopra per sfruttare un passaggio fino alla risalita 15. Da qui in poi ancora tre discese non particolarmente impegnative prima della 19 in risalita. Anche quest’ultima porta è un classico da queste parti. Sul salto finale ci sono due discese da fare al volo: il segreto sarà quello di saltare lunghi e ben bilanciati per far sì che la canoa non affondi. L’ultima risalita, la 23 sulla destra, chiude il tracciato. Gli apripista hanno girato attorno agli 85/87 secondi: per qualificarsi domani i kayak maschili dovranno, secondo me, restare sugli 80 secondi.   

Venerdì dedicato ai kayak, sabato alle canadesi e domenica al Kayak Cross. 

C’è fermento per due motivi. Il primo per capire come funzioneranno le riprese televisive, visto che la regia sarà gestita dalla Lettonia. Nuova grafica come già avevo anticipato e anche un nuovo modo di mettere sullo schermo i due atleti impegnati nello stesso tempo sul percorso. Il secondo motivo di tanta attesa arriva anche dal fatto che sarà interessante vedere lo stato di forma di alcuni atleti che, dopo le Olimpiadi, si sono presi un periodo di pausa e che tornano a gareggiare ad alto livello dopo tanto tempo e magari con qualche chiletto in più! All’esordio in coppa mancheranno alcuni personaggi importanti ad iniziare dal campione olimpico De Gennaro, agli argenti  a cinque cerchi del kayak femminile Claudia Zwolinska e della canadese femminile Elena Lillik e poi ancora Gabriela Satkova, Raffaello Ivaldi, che ha fatto un salto in avanti nel ICF Ranking passando dal sesto al quinto posto. Non ci sarà neppure Joseph Clark che è rimasto a casa perché in questi giorni è prevista la nascita del suo secondo genito. Assenti per maternità:  Viktoria Wolffhardt, Martina Wegman, Mallory Franklin ed  Eva Tercelj. 


Occhio all’onda !

Zeno Ivaldi con Andre che da quest'anno, appesa la pagaia al chiodo,  lavora per Siwidata:  l'azienda italiana che ormai da moltissimi anni gestisce l'elaborazione dati e il video tecnico per le gare di canoa slalom nei maggiori eventi. Nel periodo invernale segue il biathlon e alcune gare di sci di fondo. 



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