Chiusa la prima tappa di Coppa con il Kayak Cross
Aver giudicato pericolosa la manovra da parte di Aida Novak nella finale di Kayak Cross mi sembra contraddittorio per il fatto che sappiamo che questa è una disciplina di contatto e da parte dell’atleta retrocessa in ultima posizione non c’era nessuna intenzionalità nel creare danni all’avversaria. Danni che comunque non ci sono stati e non c’è stato neppure il contatto, tant’è che, alla fine, la stessa Knebelova ha tranquillamente scherzato con la Novak. Si è punita un’azione che non c’è stata, quindi il giudice arbitro principale si è preso una grossa responsabilità per aver giudicato che cosa? La slovena sull’ultimo salto è arrivata frenando, ha cercato anche di abbassare la sua punta per evitare di andare sul corpo della ceca che si trovava giusto sul palo per ruotare, tanto che la stessa Knebelova ha proseguito la sua corsa verso l’arrivo. L’unico RAL (ranked as last), tra l’altro, di tutta la giornata, quando di scontri più incisivi ne abbiamo visti parecchi. Bisogna fare ancora molta chiarezza sotto questo punto se vogliamo che questa disciplina prenda una vera e propria direzione.
Detto ciò, ci hanno pensato prima Miren Lazkano, vincendo il time trial, e poi Manuel Ochoa, vincendo il gli scontri diretti, a tenere alto l’onore della Spagna che gareggiava in casa e che aveva sicuramente tante attese da questa apertura di Coppa.
Chi ha fatto molto bene è stata la Francia con 4 medaglie nello slalom e 3 nel kayak cross, seguita da Great Britain con un totale di 3 medaglie. Sono sette le nazioni andate a podio nei paletti stretti. Sei nella specialità del Kayak Cross. Solo quattro e cioè Francia, Spagna, Gran Bretagna e Slovenia, erano presenti sui podi di entrambe le specialità.
Tirare le somme della prima tappa a caldo non è facile, ma bisogna assolutamente farlo perché non cada tutto nel dimenticatoio. La prima osservazione è sull’orario delle gare e in modo particolare per le finali che si sono svolte intorno alle ore 14, orario in cui usualmente in Spagna la gente si siede a tavola per pranzare, quindi si preclude la presenza di pubblico che ritengo sia necessaria per dare valore e vita alla manifestazione e alla canoa. Altro punto fondamentale il poco coinvolgimento della città: rari i manifesti visti nei negozi centrali, per non parlare nella periferia. Uno striscione all’entrata della città appeso poche ore prima dell’inizio delle gare in catalano dove si esaltava la cittadella. Capisco il campanilismo, ma bisognerebbe essere superiori ed elogiare ed esaltare gli atleti che arrivano dal mondo intero per gareggiare e non guardare solo a se stessi. C’è stata poi la chiusura totale del bar sulla terrazza ed è stato aperto un chiosco sul lato destro del canale con un servizio però limitato alle bevante e, tra le altre cose, una lattina di coca cola costava ben 3 euro! Forse avrebbero potuto esserci delle agevolazioni sull’acquisto delle bevande per chi aveva un accredito, visto che l’organizzazione non offriva nulla al riguardo se non dei mini tetrapak di succhi.
Molti anche gli aspetti positivi primo fra tutti un elogio ai tracciatori, poi, tranne qualche piccolissimo ritardo, è filato via tutto liscio. Le tende per le squadre confortevoli, manca però sempre un’area atleti con televisione, aria condizionata, cibo e bevande. Ottima la premiazione subito dopo la gara del Time Trial con atleti vestiti da canoa, eccezionali gli speaker che hanno tenuto aggiornati i presenti con cognizione e competenza. Bene quindi nel complesso anche se c’è ancora tanto da migliorare.
La Coppa ora si è trasferita a Pau in Francia per la seconda tappa, la formula sarà quella seguita a La Seu e cioè manche secca di qualifica dove passano i primi 12 in finale. Si inizia venerdì con i kayak, per proseguire sabato con le canadesi e domenica dedicata al Kayak Cross.
Occhio all'onda !
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