Jessica Fox a punteggio pieno dopo di gare in C1 - Westley torna a vincere


Ne abbiamo viste di belle pure oggi tra qualifiche e finali in una giornata nuvolosa con qualche goccia di pioggia, che però non ci ha fatto male dopo il gran caldo di ieri. 

Sorprese non ne sono mancate fin dalle prime battute, sia nel settore femminile che in quello maschile. Escono di scena anzitempo Andrea Herzog per un 50 alla 17 più che evidente,  che però è arrivato in ritardo solo dal video judge e non dai giudici di porta. Quindi per qualche minuto la tedesca aveva avuto l’illusione di passare agevolmente in finale. Con lei escono di scena pure Kimberly Woods, che stenta a trovare feeling e risultati in questo inizio di stagione, Nuria Vilarrubla, che,  prima quasi cade in acqua dopo la discesa 11 e si salva con un guizzo, poi tocca la 16 e non trova gli equilibri giusti per far correre la sua canoa; fuori anche Elena Borghi che tocca la risalita 5 e poi è precipitosa in più di un’occasione; delusione pure per la giovanissima Zuzana Pankova che tocca sia la 18 che la 19, troppi 4 punti di penalizzazione se si vuole accedere alla finale. L’unica a riuscirci con così tante penalità è stata la neo campionessa europea Monica Doria che, per 19 centesimi, riesce ad agguantare la 12esima posizione. 


Nel settore maschile non ho ricordi di aver visto fuori da una finale tanti personaggi famosi come è successo oggi a Pau in questa seconda tappa di Coppa del Mondo. 

Quindi Luka Bozic parte piano, sembra cauto, ma perde nelle prime sei porte  1.77, poi fai 10 in discesa e pure la 14, rientrando nei migliori tempi; ma arriva  il crollo nel canalone centrale che, se pur fatto con scioltezza, si è dimostrato fatale come velocità. Resta fuori dalla finale per 9 centesimi. Fuori pure Benjamin Savsek che si mangia la gara sulla penultima porta che tocca ed è costretto pure a fare una retro per ritrovare la linea del traguardo. Adam Burgess, che a gennaio aveva esordito vincendo gli Oceania Championships, e che alla Seu, solo sette giorni fa, aveva messo al collo l’argento,  tocca prima la 7 e poi finisce lungo lungo sulla 18 e, come se tutto ciò non bastasse, tocca pure con il petto la 21. Sideris Tasiadis conferma il suo stato di crisi, non spinge più la canoa avanti come sapeva fare, sembra imballato ad ogni pagaiata, quasi navigasse al buio. Fuori anche a gran sorpresa il campione olimpico Nicolas Gestin con 8 penalità: inizia toccando la 4 in risalita entrando, prosegue portandosi a casa il palino di sinistra della 7; si trova poi a fare la 11 in retro per recuperare un ritardo sulla 10. Il colpo di grazia arriva con il tocco in entrata della 18 e, non soddisfatto, pensa bene di toccare anche la 21 con il petto. 

Chi invece ha fatto una gran qualifica è stato il marinaio Flavio Micozzi che, partendo controllato e in sordina, è riuscito ad aumentare l’intensità su ogni pagaiata dalla porta 6 in poi, anche se prima era riuscito a fare un miracolo alla risalita 5 recuperata al volo e con maestria ,dopo che sembrava non riuscire ad entrarci. Il suo capolavoro arriva all’entrata nella risalita 9, dove piazza un debordè magico che gli consente di fermare la canoa, ruotarla e uscire come un fulmine verso la 10. Altra manovra da funambolo tra la 17 e la 18. Sulla prima ci arriva diritto senza paura, si infila nel buco, accumula energia e viene proiettato nella 18 in risalita. Le ultime tre porte se le mangia senza problemi e finisce terzo in una gara che ha avuto grandissimi colpi di scena, come sicuramente avete capito. Sulla riva gioisce tutta la famiglia Delassus che ha accompagnato Flavio  per tutta la discesa correndo e urlando, tanto da lasciare senza voce la suocera.  


Le finali me le sono godute con una crepe al cioccolato, seduto davanti al tabellone che, per la verità, trasmette le  immagini in ritardo e una grafica che va bene per la televisione o per gli schermi dei computer, ma non certo per i score-board sul percorso.  Quindi alla fine ho preferito guardare gli atleti scendere dal vivo con in mano il telefonino sulla pagina dei risultati per restare aggiornato in tempo reale e non in differita! 


Mi sorge spontanea una domanda: com’è possibile che Jessica Fox fatichi ad entrare in finale in kayak e vinca sistematicamente in C1? Che non sia allenata come lo era per le Olimpiadi ci sta, visto che dopo Parigi 2024 e con due ori al collo, si è dedicata a pubblicizzare la sua immagine richiesta ovunque nella terra dei canguri. Quindi in C1 forse la forma fisica conta meno e contano maggiormente tecnica e tenacia?  Aspettiamo la gara di Praga e dopo tireremo delle somme forse con più dati e cognizione di causa. 

Sono in dubbio su quale gesto in finale sia stato più emozionante, funambolico, circense, magico tra quanto fatto da Marta Bertoncelli e Bethan Forrow. La prima tra la 17 e la 18 riesce a fare un eskimo al volo e non perdere la risalita, mentre la seconda, sempre sulla stessa combinazione,  si è ritrovata a fare un traghetto in retro senza perdere fianchi e nemmeno più di tanti secondi. Due manovre incredibili che hanno suscitato fra il pubblico applausi e ovazioni.  


Emozionante fino all’arrivo dell’ultimo concorrente la finale dei C1 uomini con un Ryan Westley stratosferico che è riuscito a tener a bada i francesi e un Trave con sete di rivincita dopo la delusione patita in casa la settimana scorsa. Il britannico, già vincitore dei Giochi Europei nel 2023 e degli europei nel 2018, è partito a bomba, ha poi pennellato il passaggio 4 e 5 meglio di chiunque altro, quindi esce accelerando da quella combinazione fino alla risalita 9. Poi cambia strategia: è più attento, si concentra a far scorrere la canoa e le pagaiate diventano più accorte e lunghe. Nel passaggio 17/18 salta nel buco senza timore e agguanta la risalita al volo. Bravo anche sull’ultima risalita: arriva infilando  la pala sotto la palina interna, fa girare la canoa e con potenza si porta fuori per sfilare la pala che gli servirà per ruotare ancora una volta la sua canoa prima di infilarsi sulla terzultima porta. Chiude con 63 centesimi sullo spagnolo che all’arrivo aveva assaporato il profumo della vittoria, ma che aveva gia dovuto cedere il posto anche a Yohann Senechault per 24 centesimi.

Per conoscere i risultati  delle finali in maniera più dettagliata vi basterà guardare le classifiche o leggere qualche sito istituzionale che si dedica all’informazione essenziale, per quanto riguarda me, quello che volevo condividere l’ho detto quindi prendiamoci tempo e riprenderemo l’argomento nei prossimi giorni.


Per il kayak cross, secondo me, domani ci saranno dei problemi perché il sistema delle partenze non è perfettamente sincronizzato, mi spiego meglio: i 4 sostegni su cui si appoggiano le 4 barche in partenza non si abbassano in modo sincronizzato, i due a sinistra hanno qualche ritardo. Staremo a vedere,  io ho mandato una nota ufficiale al responsabile del settore e aspetto risposta. Come sto aspettando risposta per conoscere i numeri di abbonati al canale YouTube ICF per seguire le gare di Coppa.


Occhio all'onda ! 


il 50 della Herzog sulla porta 17



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