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il podio del kayak femminile con Funk 1^, Fox N. 2^, Leibfarth 3^ |
english version below
Una gara ICF Ranking dovrebbe avere dei parametri imprescindibili, non molti, ma alcuni obbligatori come il live video e risultati sia per le qualifiche che per le finali. Inutile dire che anche il secondo giorno di gare in quel di Penrith è passato in pratica in sordina e sembra che si sia trattato di una sorta di gara regionale, come quella disputata, quasi in contemporanea, oggi a la Réunion. Passiamo oltre e cerchiamo di commentare quello che è successo nella detta “down under” nella seconda giornata di gare, riservata ai kayak femminili e maschili, dove le sorprese non sono mancate.
Le donne in kayak al via erano 36 e fa specie vedere sia Maialen Chourraut che Amelie Hilgertova rimanere fuori dalle 12 per la finale. La prima parte subito male e accumula un ritardo consistente al primo intermedio, oltre al tocco alla risalita 3, poi le cose non migliorano e il ritardo sul traguardo è abissale. Nulla da fare per la super medagliata olimpica basca che però si rifarà nella piccola finale vincendola con un tempo che le sarebbe valso il 7^ posto nella finale A. La seconda, e cioè la ceca Hilgertova, è da mo’ che non riesce a trovare quel modo di pagaiare che, nel 2019, le portò il titolo Europeo in quel di Pau, quando era allenata da Michal Butchel. È lenta in ogni parte con errori banali: dovrà presto ritrovare tecnica e motivazione che sembrano essersi disperse nel vento. Lei, che è figlia d’arte, mamma e papà erano atleti del team ceco oltre ad essere i titolari di Hiko Sport, sta investendo molto nella canoa, ma ormai non entra in squadra da diversi anni.
Veniamo però alla vera protagonista in rosa di questa gara e, cioè, parliamo di Ricarda Funk, che è arrivata nella terra dei canguri per la prima volta in assoluto, da sola e cioè senza allenatore, senza compagni di squadra, o fidanzato e che ha deciso di uscire, come lei stessa ha scritto sui social, dalla “comfort zone” a cui era abituata da sempre. In pratica è in Australia per ritrovare se stessa e quindi una sorta di nuova identità da atleta: a 33 anni, il prossimo 15 aprile, la tedesca, che ha nel suo carniere in pratica tutti i successi possibili (2 mondiali, 2 Coppe, 3 Europei, 1 Olimpiade), imposta una gara tutta all’attacco fin dalle prime pagaiate di qualifica. Non sbaglia nulla e impressiona per determinazione e resa del colpo in acqua. Il suo 95.58 ha dell’incredibile se paragonato al tempo del primo K1 uomini, Xin Quan che è di 87.66: tradotto in percentuale risulta essere del 9,0%. Ora a molti questo dato potrebbe dire poco, vi aiuto dicendo che la media dal 2017 al 2024 di chi vince la semifinale nel kayak donne é del 13,42%; forse ora le cose sono più chiare per inquadrare la prestazione della teutonica Funk? Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro se non il fatto che in finale Ricarda praticamente riesce a fare una fotocopia della sua prima discesa, cosa che le permette di vincere a mani alzate su una sorprendete Noemi Fox che ferma i cronometri a 96.84 e cioè meno di un secondo dalla vincitrice Funk, peccato solo che si debbano aggiungere due secondi per il tocco alla risalita 4. Terza a 3.35 Evy Leibfarth. Ora penso che la maggior parte di voi si stia chiedendo di lei, immagino il vostro stupore ner realizzare fatto che ne abbia ancora parlato! Beh il motivo principale è perché, una volta ogni tanto, molto raramente comunque, lei non è salita sul podio, eppure fino alle ultime porte stava lottando pagaiata su pagaiata con la rivale di sempre: Ricarda Funk. Ebbene sì la figlia della Volpe ha sbagliato proprio dove ieri invece in C1 aveva messo in acqua un vero e proprio capolavoro. Paganini non ripete, mi verrebbe da dire, ed in effetti è stato proprio così, anche se sembra che il famoso compositore italiano non ripetesse perché il più delle volte improvvisava e quindi era difficile potersi poi ripetere alla richiesta di un bis. Jessica, che a metà gara aveva un ritardo di 40 centesimi sulla tedesca, non ha solo perso tempo all’ultima combinazione, ma ci ha messo pure 3 tocchi e cioè alla 5, 16 e 22. Finisce 10^ in una gara che non vince dal 2021, anche se, in quell’occasione, per la verità, non c’era molta concorrenza. Quindi, riassumendo, vittoria a Funk, seconda la piccola dei Fox e terza la statunitense Eva Leibfarth, mentre Camille Prigent è quarta a 5.02 dalla vincitrice.
La finale del Kayak maschile ha il sapore di una gara transalpina visti i nomi saliti sul podio, ma andiamo per ordine partendo dalla qualifica dove anche qui qualche sorpresa di troppo c’è stata! La prima è che rimane fuori dalla finale Jiri Prskavec per un tocco e per alcuni errori durante la sua discesa. Il commento del papà allenatore è decisamente chiarificatore:
“It is a training race and all athletes have different approach in this race: some doing training before on 100% someone taking break before: it was a race for OZ ( their selection ) for all the rest just a training”.
Per non vedere in finale il fenomeno di Praga bisogna risalire al 2019 quando, sempre qui agli Australian Open, arrivò 22esimo; anche allora una penalità di troppo e qualche sbavatura non gli permisero di passare il turno.
Fuori anche Mathieu Biazizzo, il quasi 34enne francese ex boy-friend di Jessica Fox, che a fine gennaio aveva vinto gli Oceania Championships su questo canale, dopo un digiuno che durava da oltre 11 anni. In qualifica però gli sono stati fatali i tocchi alla 9 e alla 19. Esce di scena anche Ondrej Tunka, che, nonostante una serie di problemi fisici, non molla e cerca di tornare il Tunka che nel 2017 stupì il mondo intero vincendo un mondiale dopo esser passato dalla seconda manche di qualifica.
Giovanni De Gennaro, all’esordio stagionale, in qualifica ha avuto qualche sbavatura, ma rimane competitivo nella gara, come già detto, vinta dal cinese Xin Quan, allenato da uno dei due tracciatori del percorso e cioè Maxime Bottex. De Gennaro chiude in sesta posizione a 2.48 dal cinese.
La finale, come dicevo, si risolve tra francesi visto che Anatole Delassus, classificatosi con il decimo tempo, fa registrare un 86.67 che è di tuto rispetto, tanto più se paragonato al tempo fatto da Jiri Prskavec pochi minuti prima nella piccola finale e che gli avrebbe permesso di vincere la gara assoluta con il suo 86.58. Alle spalle del francese Delassus troviamo un altro francese, argento a Parigi 2024, e cioè Titouan Castryck, che si mangia la gara all’ultima porta. Infatti il tocco sulla risalita finale gli impedisce di salire sul gradino più alto del podio per soli 6 centesimi. Terzo un ritrovato Lucien Delfour, ve lo ricordate, ve ne ho parlato in occasione delle gare degli Oceania Championships, dove dicevo che, dopo un suo lungo soggiorno in Europa per seguire il cuore, ha deciso di rientrare in Australia e gareggiare ancora. Quindi l’australi-francese ci dimostra di essere sicuramente ancora competitivo chiudendo a 1.88 dal vincitore. Quarto, tanto per restare in tema, Mathurin Madore con Giovanni De Gennaro in quinta posizione. Buono il tempo del bresciano (spero che Rizzo questa volta non abbia di cui lamentarsi!) che a metà gara aveva un ritardo di 37 centesimi e che quindi dimostra di non aver perso motivazione e voglia di fare bene fin dall’inizio. Lui che quest’anno gareggerà con il pettorale numero 1, dopo tanti anni di predominio degli atleti della Repubblica Ceca, e che al suo fianco ci sarà Roberto Colazingari, quest'ultimo ritiratosi dalle gare anche per ricoprire il ruolo di allenatore del Gruppo Sportivo Carabinieri lasciato vacante da Daniele Molmenti.
Archiviate le gare di slalom la domenica sono diventate protagoniste le canoe da cross. Se per lo slalom é stata una vera e propria impresa racimolare informazioni e dati per condividere le gesta degli atleti impegnati, con il Cross diventa ancora più difficile visto che si fatica pure a capire i risultati messi on line.
Mi rimane solo aggiornarvi sulla gara a la Réunion, di cui vi accennavo all'inizio, dove Raffaello Ivaldi è arrivato secondo dietro a Matej Benus a 15 centesimi e terzo Maro Mirgorosky. Bene anche Marta Bertoncelli seconda dietro a Suzana Pankova e terza Andrea Herzog.
Occhio all'onda !
English version
An ICF Ranking race should have some essential parameters, not many, but a few mandatory ones like live video and results for both the qualifications and the finals. Needless to say, the second day of races in Penrith passed by almost unnoticed, and it seems that it was more like a regional race, similar to the one held almost simultaneously today in Réunion. Let’s move on and try to comment on what happened ‘down under’ on the second day of races, dedicated to both women's and men's kayaks, where surprises were not lacking."
There were 36 women in the kayak at the start, and it’s surprising to see both Maialen Chourraut and Amelie Hilgertova fail to make it into the top 12 for the final. The first part went badly for Chourraut, accumulating a significant delay at the first intermediate point, in addition to a touch at the third climb. Then things didn’t improve, and her time at the finish line was abysmal. Nothing to do for the highly decorated Olympic Basque athlete, but she did make a comeback in the small final, winning it with a time that would have placed her 7th in the A final. The second athlete, the Czech Hilgertova, has been struggling for a while to find the paddling style that brought her the European title in 2019 in Pau when she was coached by Michal Butchel. She’s slow in every section, making basic mistakes: she’ll soon need to find her technique and motivation again, which seem to have been blown away by the wind. She, who comes from an athletic family—both her parents were athletes on the Czech team and owners of Hiko Sport—is investing a lot in canoeing, but she hasn’t been able to make the team for several years.
The men’s Kayak final has the feel of a cross-border race, considering the names that made it to the podium, but let’s go in order, starting from the qualification where, once again, there were a few surprises! The first one is that Jiri Prskavec missed the final due to a touch and some mistakes during his run. The comment from his father and coach is quite revealing:
“It is a training race and all athletes have different approaches in this race: some doing training before at 100%, others taking a break before. It was a race for OZ (their selection); for everyone else, just a training.”
The last time Prskavec didn’t make the final was back in 2019, when he finished 22nd here at the Australian Open; even then, a penalty and a few mistakes prevented him from advancing.
Also out is Mathieu Biazizzo, the almost 34-year-old Frenchman and ex-boyfriend of Jessica Fox, who, at the end of January, won the Oceania Championships on this course after a drought lasting over 11 years. However, in the qualifications, the touches at gates 9 and 19 proved fatal for him. Ondrej Tunka also exits, despite a series of physical issues. He doesn’t give up and tries to return to being the Tunka who amazed the world in 2017 by winning the World Championship after advancing from the second qualifying run.
Giovanni De Gennaro, making his seasonal debut, had a few mistakes in the qualification but remains competitive in the race, which, as mentioned earlier, was won by the Chinese athlete Xin Quan, coached by one of the course designers, Maxime Bottex. De Gennaro finished in sixth place, 2.48 seconds behind the Chinese.
The final, as I mentioned, ended with a French showdown, with Anatole Delassus, who qualified in 10th place, registering a time of 86.67, which is very respectable, especially when compared to the time set by Jiri Prskavec just minutes earlier in the small final, which would have allowed him to win the overall event with his 86.58. Right behind Delassus, we find another Frenchman, Titouan Castryck, who won silver in Paris 2024. He lost the race at the final gate, as the touch on the last climb prevented him from reaching the top of the podium by just 6 hundredths of a second. In third place, a reinvigorated Lucien Delfour – you remember him, I mentioned him during the Oceania Championships when I said that after a long stay in Europe following his heart, he decided to return to Australia and race again. So, the Australian-French athlete shows that he is still competitive, finishing 1.88 seconds behind the winner. In fourth place, keeping with the theme, is Mathurin Madore, with Giovanni De Gennaro in fifth. A good performance from the athlete from Brescia (I hope Rizzo has nothing to complain about this time!), who was 37 hundredths of a second behind at the halfway point and showed that he hasn't lost motivation or desire to do well from the very start. This year, he will race with the number 1 bib after many years of dominance by athletes from the Czech Republic, and by his side will be Roberto Colazingari, who recently retired from competitions to take on the role of coach of the Carabinieri Sports Group, a position left vacant by Daniele Molmenti.
After the slalom races, Sunday was dedicated to the cross canoes. While for slalom it was quite an ordeal to gather information and data to share the athletes’ performances, with Cross it becomes even more difficult, as it’s hard to even understand the results posted online. For now, that's all.
I just need to update you on the race in Réunion, which I mentioned at the beginning, where Raffaello Ivaldi finished second behind Matej Benus by 0.15 and 3th Marko Mirgorosky. Also, Marta Bertoncelli performed well, finishing second behind Suzana Pankova e davanti a Andrea Herzog.
Occhio all'onda !
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