Ci avviciniamo ai Campionati del Mondo di Canoa Slalom

 There'll be bluebirds over
The white cliffs of Dover
Tomorrow, just you wait and see ...

 

Quando attraverso la Manica lo faccio sempre utilizzando il Ferry-boat, non ho mai preso il tunnel che, pur  essendo molto più veloce rispetto alla navigazione via mare,  è decisamente molto meno romantico. Nella traversata, che dura più o meno un’ora e trenta, sono avvolto dalla storia di questo tratto di mare  conosciuto con il nome di Passo di Calais, per i francesi,  e Stretto di Dover per gli inglesi. Sono circa 32 i chilometri che separano l’isola britannica dalla  terra ferma, ma collega anche il Mare del Nord con l’Oceano Atlantico. Penso a quando gli americani entrarono da queste parti per il famoso sbarco in Normandia. Qualche anno fa con il mio amico, nonché collega, Omar, capitammo da quelle parti proprio nella ricorrenza del D-Day. Vivemmo un giorno immersi e circondati da mezzi e persone che ricordavano quella che fu in assoluto la  più grande  invasione anfibia della storia, nell’operazione conosciuta con il nome in codice di  Overlord: era il 6 giugno del 1944.
Poi,  ad un certo punto della navigazione, quando sei seduto sul ponte a gustarti un discreto caffè con croissant, ti appaiono d’incanto le White Cliffs of Dover che furono di ispirazione per poeti e cantanti e sai che quelle falesie sono sentinelle millenarie dell’isola di Albione. Non so perché,  ma questa immagine  mi ha sempre dato emozioni: vederle avvicinarsi è una gioia perché sembrano impenetrabile e inavvicinabili.  Poi la la voce del capitano ti invita a raggiungere le proprie auto, l’incantesimo svanisce e ritorni con i piedi sulla terra, veramente sulla terra se pur di un’isola che si distingue da tutte le altre per quello che rappresenta nel mondo intero.
Inizi a guidare e mi devo forzare ad annullare tutti gli automatismi, non li posso usare, devo tenere la mente concentrata come quando si impara a condurre un mezzo, perché altrimenti perderesti la sinistra… e qui non puoi farlo! 


Il nostro mondo è piccolo e resterà piccolo, si fatica a rompere un sistema che sembra voler tenere rilegata la canoa ad uno sport di periferia e riservato a pochi, meno se ne parla e meglio è. Mi è capitato infatti di avere avuto delle lamentele perché mi sono permesso di  raccontare quella che potrebbe essere una sorta di vita privata, quando viceversa le cose accadono alla luce del sole e tutti sanno. La tristezza non è tanto il fatto in sé, ma il problema è nei giovani che, pur vivendo di gossip e social,  si risentono quando invece diventano loro stessi personaggi pubblici. Secondo voi alla gente interessa come un atleta affronta o anticipa una risalita? Sì certamente anche quello, ma voi di Ronaldo, Totti o chi che sia non conoscete le caratteristiche tecniche calcistiche, fisiche e mentali,  ma conoscete quanti soldi prende, quante auto ha e chi è Ilari e tante altre cose legate alla loro sfera personale. Nella canoa non si può! Per non parlare poi di Recast!


Come avrete capito sono arrivato a Londra in vista del mondiali che inizieranno il 19 e si concluderanno il 24 settembre, un mondiale decisamente particolare visto che ci si gioca le quote olimpiche oltre ovviamente alle medaglie iridate. Quindi presto inizieremo ad entrare nel dettaglio e nel frattempo godiamoci un caldo decisamente inusuale in terra britannica!

Occhio all'onda! 



 

 

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