Venerdì si inizia con le qualifiche agli "Australian Open" di Canoa Slalom

Da domani ritorna di scena lo slalom internazionale con gli «Australian Open» affollati più che mai e con tanti campioni pronti a fare i conti con il cronometro per le prime verifiche di stagione. A distanza quindi di qualche settimana lo slalom fa  parlare di sé dopo le prove degli «Oceania Championships» a Aukland che era anche prova continentale valevole per l’assegnazione delle quote olimpiche (per rinfrescarsi le idee clicca qui su un post precedente). A Penrith quindi, nel canale olimpico che ospitò le Olimpiadi nel 2000, si inizierà con il classico venerdì di qualifiche su un tracciato disegnato dal CT spagnolo Guille Diez Canedo e dal tecnico australiano delle canadesi Robin Jeffery. Sul primo non mi dilungo molto visto che è un tecnico molto conosciuto anche in Italia:  ha lavorato per la squadra azzurra e prima ancora per cinque anni ha condiviso con me il lavoro in Brasile, contribuendo alla grande alla crescita agonistica di questo paese. Poi è rientrato in patria perché fortemente voluto dal presidente della federazione iberica e dall’entourage di tecnici al completo. Il secondo è un australiano, nato in Sudafrica e  il prossimo 25 agosto compirà 33 anni. Da atleta non si è mai particolarmente distinto con risultati di rilievo, ha partecipato in C2 alle olimpiadi di Londra nel 2012 uscendo di scena però in semifinale. Ha chiuso da atleta nel 2015 con un  23esimo posto nella C1 maschile e ha iniziato praticamente da subito a  dedicarsi alla carriera di allenatore. Il tracciato di qualifica (dopo la dimostrazione di oggi pomeriggio, prevista per le 17, ma iniziata ben più tardi) sembra abbastanza scorrevole con un paio di combinazioni interessanti, ma che non metteranno certo in difficoltà più del dovuto. Combinazioni che sono state provate e riprovate praticamente da tutti i partecipanti che in questa settimana hanno avuto modo di allenarsi sulle stesse combinazioni, quasi come se qualche notizia fosse trapelata in modo molto sottile! Bisognerà prestare attenzione all’uscita della risalita 3 per infilare bene la 4. Poi tra  la 8 in discesa e la  9 in risalita, si dovrà  utilizzare molto bene il buco che separa le due porte ma che purtroppo ha come caratteristica quello di essere decisamente irregolare.  Alla « Maine Wave » si salta diritti a destra per ruotare poi la barca di 180 gradi (per chi la farà diritta)  e di 360 per chi invece opterà per una retro con lo scopo di prendere l’onda che ti traghetterà sulla costa pacifica arrivando da quella atlantica. Ultima insidia all’uscita dell’ultima risalita di sinistra si dovrà prestare attenzione nell’infilare bene la penultima discesa, facendo attenzione a non farsi prendere troppo prima dal buco e poi dall’acqua che vorrebbe trascinarti sui pilotti che bloccano l’acqua.  Combinazione questa che ha lo scopo di bilanciare in senso opposto la combinazione in partenza.

Bene non ci resta che aspettare domani per seguire le gare della prima giornata (qui per chi volesse la diretta on line) oppure potrete tranquillamente riposarvi e ritornare su queste pagine per godervi i fatti più interessanti e le analisi tecniche che ovviamente condivideremo con tutti voi sempre più numerosi su questo Blog.

Occhio all’onda! 








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