Jezek abbandona i sogni di vincere la sua seconda Coppa del Mondo.


Chi oggi ha abbandonato i sogni di gloria è il 39enne Stanislav Jezek che non è riuscito a passare il turno e saluta così la possibilità di vincere  una Coppa del Mondo che era già stata sua nel 2011. Lui oggi in acqua proprio non c'è, non è il C1 che noi tutti conosciamo. E' distratto e neppure in seconda manche riesce a recuperare per approdare in semifinale. Chi invece sorride a questo punto in questa categoria è Matej Benus che era ad un solo punto dal ceco anche se deve comunque guardarsi dallo sloveno Savsek a sei punti e dal britannico Florence.
Benus è straordinario tra la 18 discesa  e la 19 in risalita. Tra le due porte c'è un enorme buco che bisogna dominare con intelligenza e determinazione se non si vogliono perdere secondi preziosi.  Savsek e cioè il campione europeo in carica  però si trova ad errare proprio qui,  ma nonostante questo riesce a stare a meno di due secondi dal vincitore di giornata. Florence, viceversa, è veloce tanto quanto il collega slovacco, ma tocca due porte: finisce 6^ e passa alla semifinale di domani, mantenendo comunque il suo sorriso che sempre lo contraddistingue.
Si è rivisto in gara anche il campione del mondo della canadese monoposto e cioè Fabien Lefevre che dopo molti mesi di assenza internazionale forzata (non è ancora cittadino statunitense a tutti gli effetti) si ripresenta al via,  ma sembra un po' arrugginito. Dovrà fare anche la seconda manche per passare l'ostacolo delle qualifiche. Cosa che invece non gli riuscirà in Kayak e secondo me molte responsabilità dovrà cercarle nel mezzo che sta usando e cioè su questa canoa che usa sia per pagaiare seduto che in ginocchio. Un'idea certamente originale, ma forse un pochino malsana. 
Non ho detto nulla sul bel tracciato disegnato dal tecnico francese Narduzzi e da quello tedesco Apel che esalta fluidità e velocità, cosa che purtroppo non si potrà dire per il percorso di semifinale e finale. Evidentemente i due colleghi hanno usato tutto il buon senso solo per le qualifiche lasciando per le finali spazio al teatro dell'assurdo... non se ne capisce il senso proprio come quella forma artistica che si sviluppo tra la fine degli anni '50 e '60 in Europa!
Oltre a Jezek eliminati anche altri nomi illustri nel C1 maschile come l'italiano  Cipressi e lo spagnolo  Elosegi.
Non spetterebbe me a dirlo,  ma Felipe Borges ha remato, pardon... ha pagaiato alla grande e il suo nono posto in seconda manche lo premia a dovere  e testimonia la crescita che il Brasile sta avendo in questi ultimi tempi.
Ok! Proseguo restando in casa scrivendo che Ana Satila ha fatto una manche da incorniciare e non solo per il primo posto conquistato in qualifica nella canadese monoposto, ma soprattutto per le scelte tecniche adottate e per quello che ha fatto vedere su un canale veramente impegnativo e difficile. Brava la 19enne già campionessa del mondo junior e vice campionessa del mondo U23 nel kayak femminile e che ora è attesa alla prova del nove di domani.
Si chiude con il Kayak maschile con un Boris Neveu che esalta la semplicità e che rende facile ciò che in verità è complesso. Vince agevolmente la prima manche e si concede ai microfoni degli speaker che hanno accompagnato la manifestazione alla grande esaltando gesti e offrendo al numeroso pubblico informazioni su atleti e non solo. Il Campione olimpico fatica e riesce comunque a passare in semifinale con l'ultimo posto disponibile in seconda manche, ma si sa che: "dopotutto, domani è un altro giorno" come recitava Vivien Leigh nei panni di Rossella O'Hara nel celeberrimo film "Via col vento" il colossal statunitense diretto da Victor Fleming. Poi molto più tardi  Ornella Vanoni a questa frase ci aggiunse "si vedrà" come faremo noi domani!

Occhio all'onda!   


I due tracciatori a sinistra Aple e a destra Narduzzi



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