Quanto costa allenarsi al Wadi Center di Al-Ain?



Credo che sia appurato il fatto che uno slalomista per preparare bene la stagione di gare deve macinare molte ore di acqua. Tanto meglio se il tutto è fatto su acqua mossa, come il mio amico Ron Lugbill sostiene da sempre. L’inverno quindi è una buona stagione per fare questo tipo di lavoro se si sceglie di curare la preparazione al caldo e su canali artificiali. Le spese da affrontare per un atleta o per la sua società o per le squadre nazionali erano molto elevate, considerando il fatto che bisognava andare in Australia dove l’acqua è molto cara così come per nutrirsi, dormire e viaggiare. Senza considerare il jet-lag di 10 ore che per essere smaltino ha bisogno come minimo di una settimana. 
Con il nuovo centro negli Emirati Arabi si aprono le porte per molti atleti europei e non solo  che fino a poco tempo fa vedevano questa opportunità come una chimera irraggiungibile. Oggi la trasferta può essere fatta contendo le spese. Quanto costa un mese di allenamento ad Al-Ain? Vediamo un po’...
un volo con Emirats o Turkish Airlines, con cui c’è la sicurezza di trasportare la canoa pre-avvisando,  può costare  dai  450 ai 600 euro se prenotato con un certo margine di tempo. Se poi si sceglie di viaggiare con Lufthansa i costi lievitano un pochino con qualche rischio per il trasporto delle canoe. Parlano bene anche di Pegasus Airline, la compagnia low-cost della Turkish, quindi magari meglio cercare voli anche  qui. 
Il taxi che da Dubai vi porta al Wadi Center costa più o meno 60 euro oppure noleggiare la macchina siamo sui 20 euro al giorno e il costo della benzina è relativo: 13 centesimi al litro! Siamo quindi a circa 600 euro per arrivare a destinazione e ritornare. Poi la casa dove stare a ridosso del canale ha un costo per gli atleti di circa 15 euro al giorno. Per mangiare si può scegliere il ristorante al Wadi Center dove  con 25 euro si ha colazione, pranzo e cena, oppure farsi da mangiare a piacimento andando a fare la spesa al Carrefour che dista 20 km. dall’alloggio. Veniamo al costo dell’acqua di 15 euro all’ora. Anche qui la scelta di allenarsi due ore al giorno, per 30 euro, oppure prendere un’ora e poi allenarsi nell’ora dei rafting gratuitamente. Quindi siamo all’incirca sui 600 euro. Riassumendo: 600 (viaggio) + 450 (dormire) + 350 (cibo) + 600 (acqua) totale 2.000 euro.  Ci mettiamo qualche spesa varia come internet (sim per 50 euro un mese oppure in casa con wifi per uguale cifra), visita a Dubai, giro con cammello e un souvenir per la mamma fa un totale di 2.300 euro. 
Insomma una cifra accettabile per potersi allenare bene e per poter conoscere ed imparare anche guardando i migliori canoisti al mondo, che qui sono più disponibili a scambiare idee e magari ad allenarsi con altri giovani atleti. Le società dovrebbero, secondo me, investire in questo tipo di operazione per permettere ai giovani di migliorarsi più velocemente, senza dimenticarsi che la trasferta potrebbe diventare molto stimolante ed interessante per il futuro. 

In relazione ai grandi campioni c’è da fare una considerazione. Molti di loro hanno scelto di venire al “Wadi Center” per alcune settimane, massimo tre, poi ritornare a casa per 2 o 3 e poi ancora un ciclo sul canale. Gli inglesi in totale sono venuti da novembre ad oggi ben quattro volte. Mark Delaney (il tecnico di David Florence) mi diceva che questo tipo di operazione è costata come andare un mese in Australia con la contropartitita di aver fatto invece di 4 settimane ben 12. 
Atleti come Molmenti, Kauzer, Oblinger, Popiela, Martikan, Hradilek e tanti altri ancora hanno usato la stessa strategia. Il sistema non è male, anzi è perfetto come principio generale per mantenere sensibilità sull’acqua intervallando periodi di carico di lavoro fisico con periodi di lavori specifici e di transfer nell’elemento in cui poi si gareggerà. 
L’incremento tecnico è notevole lo si nota anche in atleti molto evoluti. Sono rimasto ad ammirare David Florence in un allenamento di tecnica veloce a scendere e ho notato che ha migliorato molto la sua postura specialmente nella pagaita. Frutto questo di non aver interrotto il ciclo specifico praticamente mai dai suoi mondiali, tutti d’oro, fino ad oggi. Impressionante questo atleta che non molla mai ed è sempre stimolato a migliorare se pur bi-campione mondiale con due argenti olimpici al collo! Bell'esempio per tutti gli atleti e per lo sport in generale. 

C’è qualche novità anche per le pagaie, ne parleremo assieme domani.

Occhio all’onda! 


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