Tutto si può risolvere con un gesto


Due cose sono certe. La prima è che fino a quando le donne in canadese monoposto cambieranno lato di pagaiata ci sarà ancora da migliorare molto anche se i passi che stanno facendo sono da gigante,lo dimostra quel 28% di distacco dal primo k1 uomini. Un sogno per tante donne italiane in kayak! La seconda è una semplice banalità: i K1 uomini devono pagaiare forte ed essere tecnicamente ottimi per cercare di stare al passo di Daniele Molmenti!
Tutto il resto è cronaca di giornata liquidata dall’organizzazione senza tanti fronzoli, forse inutili, ma che a volte contornano e rafforzano alla grande momenti di sport.
Andiamo per ordine però: dobbiamo partire dalla canadese doppia con il duello tutto slovacco tra i cugini Skantar e i gemelli Hochschorner e questo sarà sicuramente il lait-motiv di tutta la stagione vista la superiorità netta di questi due equipaggi, il primo allenato da Mincik e il secondo dal padre dei gemelli. La gara si è risolta alla “main wave” dove bisognava fare una porta in discesa in morta e poi prendere la porta successiva in discesa giusto sull’onda. La scelta era o farla diritta, soluzione molto veloce ma anche molto rischiosa, oppure in retro, più sicura ma più lenta. Gli Skantar non hanno avuto dubbi e si sono proiettati in discesa, mentre gli Hochschorner hanno optato stranamente per un passaggio più sicuro in retro. I due secondi che separano i due equipaggi sono riassunti in questa manovra… questo è lo slalom, queste sono le emozioni di uno sport che incanta e che lascia tutti con il fiato sospeso fino all’ultima pagaiata. E’ stato così anche per la finale della canadese donne dove la giovanissima Jessica Fox – ancora 15enne - tra la penultima porta e l’ultima ha fatto sospirare papà Richard e mamma Myriam con un eskimo capolavoro in uno spazio decisamente ristretto. L’australiana, ma di madre francese e padre inglese, si porta a casa la vittoria su Jana Dukatova e il titolo oceanico oltre ad un futuro che già ha scritto il suo nome sulle porte dello slalom.
Ma veniamo al kayak maschile che ,come sempre, lascia tutti con il fiato sospeso fino all’ultima pagaiata. In semifinale si ferma alla porta 13 Fabien Lefevre: dopo l’aggancio a sinistra si blocca, lascia la pagaia e si prende il fianco sinistro. Probabile stiramento addominale come due anni fa quando fu costretto a fermarsi per parecchi mesi. In finale non entra neppure un Oblinger sprecone e il favorito di casa Forsythe, un tocco e sei fuori. L’unico che può permetterselo e giocarsi ancora la medaglia è Super Cali. L’italiano in finale parte a bomba e impressiona per precisione e forza. Vola sulla “main wave” e spinge poi sull’acceleratore per entrare nella parte finale con ampio margine su tutti. Non sbaglia le ultime due risalite e vince con 1,79 su un Vavrinec Hradilek che nulla può contro la determinazione di Molmenti. Strano però quando è solo – si veda l’anno scorso qui o la finale della coppa del mondo in Canada – non ha difficoltà a dominare, mentre con i federali al seguito non sempre va così, forse la Federazione potrebbero risparmiare soldi e prendere medaglie più sicure se tenesse a casa l’intero staff tecnico!

Archiviati anche i campionati Oceanici, domani si torna ad allenarsi duramente: ci aspettano ancora due settimane in Australia e cercheremo di spenderle al meglio. Con la settimana prossima diversi atleti iniziano a rientrare in Europa ognuno per preparare le varie prove di selezione.

Dimenticavo è facile scoprire anche quando è domenica quaggiù! Negli spazi verdi tanti barbecue e sedie a sdraio, i più organizzati hanno musica al seguito e ombrelloni… oggi è domenica!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi


Penrith 21 febbraio 2010 – Oceania Open Slalom Race


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nella foto - Il vincitore per il secondo anno consecutivo degli Oceania Open
Continental Championships Daniele Molmenti

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