Più quadrupedi che bipedi!


Non c’è bisogno di consultare internet per capire che bovini, ovini e ungulati superano numericamente di gran lunga l’essere umano. In Nuova Zelanda puoi guidare per ore su strade immerse nella natura e non incontrare nessun cristiano, ma essere continuamente osservato da quadrupedi che se ne stanno tranquillamente immersi nei loro pensieri a riempirsi la pancia di un’erbetta tanto fresca e verde da far invidia anche a noi! Sono ovunque. Fissi lo sguardo in un punto qualsiasi e scopri enormi mandrie di manzi che occupano un’intera vallata. Alzi la vista e sui cucuzzoli di montagne rotonde scorgi pecore che colorano di bianco il prato. Ti concentri e ti rendi conto che ai bordi delle strade molto spesso trovi recinti per caricare gli animali, osservi con attenzione e capisci che effettivamente i villaggetti che incontri dispersi nella foresta non sono altro che punti di ritrovo per chi lavora in quei luoghi così appartati. Ti rendi conto anche quando bevi il latte alla mattina che ha un sapore pieno, appagante, fresco: buono! Se poi fai la spesa ti accorgi di pagare la metà la carne di manzo rispetto al pollo. La prima poco più di 5 euro al chilo mentre il pollo lo paghi anche 11 euro. Poi chiedi, ti informi e scopri che la Nuova Zelanda non usa nessun anticrittogamico, concime o altro per cercare di far rendere di più la terra.
Gli abitanti sono poco più di 4 milioni con una densità di 15 abitanti per chilometro quadrato. Le pecore sono poco più di 10 milioni per una densità di 470 per chilometro quadrato! In Italia la densità è di 200 persone per chilometro quadrato.
Cosa ti offre questo paese, che come giustamente mi ha fatto notare il mio amico Agostino Trombetta ora in prestito al basket ma di fede canoistica, sembra un’Italia girata, è incredibile. Oggi siamo stati a “Orakei Korako” sul lago Ohakuri terra dei Maori dove in mezzo alla montagna escono soffioni d’acqua calda e fanghi bollenti. Il tutto dà un’immagine al luogo piuttosto lunare. Per la verità l’area si estende per diversi chilometri e Rotorua, dove siamo alloggiati, è ricca di zone termali.
L’ allenamento di oggi, come avrete capito, è stato il riposo. Eh si! anche il recupero psico-fisico è da considerare una parte molto importante nel piano di lavoro. Il riposo è il momento in cui il lavoro prende forma e si consolida nell’atleta. Offre la possibilità di distrarre la mente e nello stesso tempo di ricaricarla desiderosa di tornare in acqua a lavorare. Si sa che con la fame si gusta di più il cibo e quindi anche tenere completamente fermi gli atleti per 24 ore può rivelarsi molto positivo per ripartire con un altro ciclo di carico affamati più che mai!

Rotorua, 7 febbraio 2010 – Slalom traning camp

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

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