Dopo i K1 men guardiamo come preparano la stagione i migliori C1 uomini

 


Non ci si può sottrarre alla parola data, anche se qualcuno se la rimangia in continuazione, e parliamo quindi dei migliori C1 alla vigilia della stagione delle gare. Infatti nel weekend, appena concluso,  abbiamo seguito la gara a Sainte Suzane sull’isola De La Reunion  che ha aperto la stagione. Avremo modo di parlare di questo evento ben  presto.
 

Partiamo da un annunciato ritiro dell’australiano Daniel Watkins che, per la verità, non è da considerare tra i migliori in assoluto,  solo 41esimo nel ICF Ranking, con  al suo attivo  una sola finale,  quella olimpica di Tokyo, ma che  è salito alla ribalta delle cronache sportive internazionali grazie alla sua somigliano con il famoso attore Brad Pitt. Altra caratteristica  è il modo con cui ha vissuto fino ad oggi:  una vita spesa sul camper e sui  fiumi a pagaiare, tanto che è conosciuto con il soprannome di: "Dan the van man!".  A solo 28 anni ha deciso di ritirarsi ringraziando, in perfetto stile holliwoodiano, famiglia, staff tecnici e supporter, il suo tempo è arrivato e, se pur dichiarando che sarà onorato di collaborare per qualche evento con la pagaia,  ha pensato bene che forse non avrebbe potuto avere altre soddisfazione sportive. Così il bel Dan ripercorre la strada già fatta da molti: andare alle Olimpiadi e poi perdere ogni motivazione!
 

Per restare under down segnalano che il britannico Adam Burgess (10^ in ICF Ranking) era da quelle parti agli inizi di dicembre: sembra che abbia unito la partecipazione  ad un matrimonio di un amico, non il suo, agli allenamenti sul canale di Penrith. Rientrato in Inghilterra ha ripreso gli allenamenti sul canale di Lee Valley dove si giocherà la  selezione per confermarsi in squadra e se ottenuta la maglia cercherà di qualificare la barca alle olimpiadi ai mondiali di settembre in casa.
 

Saliamo di un posto nel ranking e troviamo il tedesco Franz Anton che attualmente è sull’isola della Reunion a girare come una trottola sul canale massacrandosi di loops e lavori tecnici. Il teutonico, che dal 2019 al 2021 era il terzo del Ranking mondiale,  ha perso molte posizioni per una stagione sotto tono.  Si è salvato solo con il bronzo conquistato al mondiale in casa, poiché ha partecipato solo a poche gare di Coppa.
 

In ottava posizione troviamo il giovane spagnolo Miguel Trave che nel corso della stagione passata ha fatto un balzo in alto di ben otto posizioni. Ha vinto il bronzo agli europei assoluti a Liptovosky e aveva scelto, in linea con le direttive del DT Guille Diez Canedo, di fare nella prima parte di stagione solo due gare di Coppa, concentrando maggior attenzione sul mondiali di Augsburg. In Germania  l’iberico è rimasto fuori di poco dalla finale, causa le due penalità di troppo, ed è finito 12^. Ad agosto vince il campionato di Spagna e solo una settimana dopo a Pau, in Coppa,  si piazza quinto : una penalità gli impedisce di salire sul podio. Podio che però non tarderà ad arrivare! Passano solo  sette giorni e,  in casa a La Seu,  arriva secondo. Se da un lato,  il figlio del custode del Parco del Segre, nato e cresciuto a formaggio e pagaia, ha certamente fatto una bella stagione, dall’altro lato ha da recriminare qualcosina visto che,  alla vigilia della gara di qualifica del mondiale di categoria U23 ad Ivrea,  ha dovuto dare forfait per positività al Covid.  Attualmente è ad Al-Ain negli  Emirati con la squadra spagnola assieme a sei  compagni di squadra e a tecnici federali,  a cui si è unito, per dare una mano e per un breve periodo,  Nicholas Peschier, ex atleta nella specialità della canadese e oggi allenatore a gettone.  Altra caratteristica del piccolo catalano è che si sta allenando parecchio anche in K1, visto che,  quest’anno,  aspira ad un posto in squadra anche da seduto.
 

Tralasciamo il 7^ e il 4^ nel ranking che sono rispettivamente Nicolas Gestin, vincitore della Coppa del Mondo 2022, e Denis Gargaud,  perché sui francesi è sempre difficile avere notizie. Ho cercato di contattare il secondo, ma non ho avuto nessuna risposta. Per il post sui K1 uomini avevo cercato  Boris Neveu, ma mi ha risposto a distanza di molto tempo, quando cioè il pezza era già uscito! Quindi by-passiamo i transalpini e concentriamoci sul numero 6 e cioè Matej Benus,  che nell’autunno, ha avuto in intervento chirurgico al ginocchio ed ha così ritardato l’inizio della preparazione. Lo slovacco, argento a Rio 2016 e 6^  a Tokyo rincorre la sua terza partecipazione olimpica, ma la cosa non si prospetta così facile come potrebbe sembrare,  visto il livello di una nazione che da sempre domina questa categoria. Parlando con l’allenatore di Benus e cioè Matus Hujsa, ho scoperto che i due hanno in serbo una grande novità tecnica e cioè quella che hanno deciso di switchare lato di pagaiata. Quello che potrebbe sembrare una sorte di insulto alla specialità,  sta diventando una abitudine anche per molti C1 naturali… staremo a vedere,  certo è che qui si sta snaturando la specialità! 


Velocemente parliamo di  Sideris Tasiadis (3^), campione del mondo in carica, che,  come sempre,  non ne vuole sapere di lasciare Augsburg d’inverno e così, tra ghiaccio e neve, si allena pensando anche di andare da Gala per prendersi la nuova canoa.  
 

Arriviamo così a Alexander Slafkovsky,  che sui social ha annunciato il suo divorzio, consensuale, dalla moglie  e assieme,  comunque,  si sono presi l’impegno di mettere al primo posto i figli e la loro educazione seppur  proseguendo per due cammini diversi. A parte ciò, il vice-campione del mondo, che forse sta ancora pensando a quelle 4 penalità che gli hanno privato la soddisfazione di incoronarsi iridato a due anni dai Giochi, si sta preparando a puntino per le  Olimpiadi,  che sembrano una chimera per un campione del suo calibro, spodestato quest’anno dalla prima posizione del ranking, ma carico più che mai per realizzare l’ultimo sogno della sua vita sportiva. Slafkovsky partirà per la Reunion a breve per affinare la preparazione che, per il momento, è fatta di sci e di lunghe pagaiate fra le rive colorate di bianco vista la consistente quantità di neve che ha avvolto la Slovacchia ultimamente.
 

Il primo e il secondo posto dell’ICF Ranking vedono due sloveni rispettivamente il campione olimpico Benjamin Savsek seguito da Luka Bozic. Quest’ultimo è salito sul podio di Coppa ben 4 volte vincendo a Praga, poi in casa è arrivato 2^ e ancora 2^ a Pau e 3^ nella finale della Seu.  Nonostante tutto questo ha perso la Coppa per un solo punto dal francese Nicola Gestin, che di finali ne ha prese 3, vincendone due. Bozic ha sbagliato tre  gare:  Europeo, (fuori dalla finale), la seconda gara di coppa a Krakow ( 11^ ) e  mondiali di Augsburg (14^). Dopo il Campionato del Mondo ha cambiato canoa ed è passato alla Demon 4, prodotta da Vajda, e si dice molto contento di questa imbarcazione. A fine stagione si è preso una settimana di vacanza in Sicilia, prima di farsi operare al menisco. Non ha perso tempo e subito è tornato a pagaiare, ma  ovviamente non in C1 ma in K1. A dicembre è stato ad Al-Ain per due settimane e presto andrà a Pau su un percorso, detto da lui, interessante per preparare la stagione, confidando nel buon tempo. Non avrà problemi di qualificarsi in squadra perché, come il suo compagno Benjamin Savsek, sono pre-qualificati per i risultati ottenuti nella passata stagione e si concentrà per la prima edizione dei Giochi Europei a Cracovia e per i mondiali di Londra a settembre.
 

Dulcis in fundo, per usare un locuzione pseudo-latina, arriviamo a lui, il fenomeno Benjamin Savsek, che è tornato ad essere il numero 1, dopo che lo era già stato nel 2016. Una stagione comunque da incorniciare considerando le sue 4 finali di Coppa con 3 podi, il titolo Continentale conquistato a maggio a Liptovsky e  un mondiale che lo ha visto giù dal podio per soli 24 centesimi. Un atleta, Savsek, sempre protagonista e che fa  paura a tanti. Anche lui è per qualche tempo negli Emirati per sessioni lunghe in acqua mossa, ma ben presto rientrerà a casa vista la tranquillità con cui si può preparare per affrontare la stagione.
 

Non abbiamo detto nulla degli atleti della Repubblica Ceca , che sono sempre da tenere presenti, e cioè di Vacuava Chaloupka (11^ ICF Ranking), di Lukas Rohan (13^) e di Vojtech Heger (22^). Andiamo per ordine e cioè Chaloupka è stato per qualche settimana ad Al-Ain e a metà febbraio arriverà qui a Rio per fermarsi un mese sul canale carioca.
Il vice campione olimpico  Rohan ha cambiato allenatore, si è allontanato dal papà con cui ha preso la medaglia olimpica, ed è passato alla corte di Kubrikan. Heger, che ha vinto l’europeo U23, è arrivato 3^ ai mondiali di categoria a Ivrea,  7^ alla prova iridata di Augsburg e vincitore della Coppa del mondo di Kayak Cross,  ha scelto di allenarsi per un periodo lungo ad Al-Ain. I tre atleti cechi quest’anno avranno un concorrente in più da battere in casa per qualificarsi e, visto quello che ha combinato e combina in kayak, io ne starei molto in guardia: lui è Jiri Prskavec… presto sarà un osso duro anche per tutti i pagaiatori inginocchiati!

Chiudiamo con gli italiani Raffaello Ivaldi (12^) e Roberto Colazingari (20^)  che sono in raduno a La Reunion e che nell’ultimo fine settimana hanno preso parte alle gare internazionali classificandosi rispettivamente 3^ e 6^ in finale. 

Il veronese nel 2022 è salito di nove posizioni e ha partecipato a 13 gare internazionali prendendo 10 finali e due ori e un bronzo. Finita al stagione competitiva ha iniziato praticamente da subito la preparazione con l’attività aerobica in bicicletta di cui è particolarmente appassionato. Arrivata la prima neve e tirati fuori gli sci d'alpinismo è partito subito con qualche puntata anche sugli sci di fondo, alternandoli agli allenamenti in canoa sul canale di Ivrea e a Pau. Partito poi per l'isola francese il 23 gennaio, da cui farà ritorno il 22 febbraio, ha iniziato i lavori più tecnici anche per prendere più confidenza con il modello di canoa nuova e cioè il Demon 4. Rientrato in Europa andrà  a Londra  per poco più di una settimana con lo scopo di raffinare la preparazione prima delle gare di selezione,  anche se ha già in tasca il biglietto per Giochi Europei e per le prime due gare di Coppa del Mondo.
 

Viceversa chi dovrà guadagnarsi la maglia sarà il sublacense Roberto Colazingari che nel 2022 ha partecipato a 14 eventi internazionali con 5 finali. Anche lui rientra prima di fine febbraio dall’isola francese per andare a Londra e per proseguire con le gare di selezione a Valstagna, Ivrea e Tacen.

Occhio all’onda!

 

Benus con il suo giovane allenatore Matus Hujsa

 



 

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