L' Africa salva la canoa mondiale!


Il boarding dello Slalom mondiale dovrebbe spiegare le motivazioni per cui adattare i percorsi per il C1 donne è come dire la più grande eresia sportiva del pianeta, mentre, pur di assegnare un titolo iridato, rimediando a colpe e disattenzioni,  si accettano violazioni  a tutti i precedenti "dicatatis" dello stesso organo supremo.

La cosa  assurda poi è che per trovare il terzo Continente  che serviva per convalidare il titolo iridato, si è andati alla ricerca all’ultimo minuto di due povere ragazze africane e, pur di rimediare ad ataviche mancanze di processi di sviluppo, queste malcapitate  vengono buttate nell’arena senza infamia e lode.  Si  consideri pure che, nei super costosi uffici elvetici, l'ICF paga una responsabile a tempo pieno che ha il compito di lanciare proposte di sviluppo e di metterle in essere!
Oggi si dirà che la pandemia ha portato a  questa situazione, che certamente ha creato problemi, ma che avrebbe potuto nello stesso tempo rilanciare tutto il settore visto che lo slalom ha la fortuna di svolgersi all’aria aperta e in luoghi naturali. Io il mio personale contributo l'avevo offerto con un progetto semplice e lineare, ma che evidentemente è caduto nel dimenticatoio o in qualche cassetto ben custodito.

Prendiamo comunque la gara di qualifica C1 donne ai Campionati del Mondo in corso di svolgimento a Tacen per vedere e capire gli aspetti positivi emersi e che ci permettono di riflettere per crescere, con l’idea (apertis verbis) di imparare anche da situazioni piuttosto grottesche come     quelle recentemente viste.
 
Il primo è senz’altro il fatto che il percorso C1 donne, facilitato dalla partenza sotto il salto, ha permesso a tutte le atlete di esprimersi ed è uscita una prova interessante perché:

A) si passa in semifinale con la prima manche con un distacco di 7 secondi e 55 centesimi dalla vincitrice, distacco che, se rapportato alle gare di Coppa del Mondo, è decisamente molto più contenuto. Infatti in Coppa la 20esima è al 16% dalla prima mentre nelle U23 il distacco è del 9,29% (si veda mio post in merito cliccando qui) ; vedremo poi cosa succederà in semifinale e finale;

B) la lunghezza di gara intorno agli 80 secondi per le donne e 70 per gli uomini, permette di seguire bene praticamente tutta la gara. Anche la regia riesce a dare tutta la prova di ogni atleta, fatta eccezione per la sola atleta che è stata "forzata" a scendere per salvare il salvabile e che, grazie al buon Dio, non è stata fatta partire nella seconda manche: il mondo lo aveva già salvato uscendo dalla fotocellula con la testa fuori dall’acqua con immensa gioia di tutti!


Siamo fiduciosi e guardiamo con serenità al proseguo delle gare iridate di categorie che, come già detto, ci portano a interessanti riflessioni in attesa ovviamente delle gare a cinque cerchi.

Occhio all’onda!


Commenti

Post più popolari