Guardiamo ed analizziamo il Campionato del Mondo Slalom Junior e U23

 


Un altro campionato del mondo Junior e Under 23 di canoa slalom è  andato in archivio: tempo quindi di analisi e riflessioni perché queste gare ci hanno offerto molti punti su cui lavorare in vista di un futuro che deve assolutamente dare una spinta a tutto il movimento prima di cadere nel dimenticatoio.  

Partiamo dai percorsi dicendo due parole sui tracciatori che sono stati Irati Goikoetxea e Sebastian Schubert, pare chiamati dall’ICF.  La prima è una ex atleta della squadra spagnola che vive e lavora nei Paesi Baschi e fa di professione l’insegnate di inglese. Il secondo è un tedesco che vanta un glorioso passato nel kayak uomini e che ha abbandonato l’agonismo nel 2019 con  la medaglia di bronzo a squadre al Campionato Europeo a Pau (FRA). Oggi fa il papà e sta completando i suoi studi. Veniamo alla sostanza e alla valutazione del lavoro fatto dai due tracciatori a cui darei un 8 più se il percorso fosse stato solo per C1 e K1 uomini, darei un 5 meno meno considerando viceversa che, purtroppo, uomini e donne gareggiano sullo stesso percorso. Il motivo dell’insufficienza arriva  dalle due combinazioni (3/4 e 10/11) che ultimamente sembrano andare per la maggiore e cioè una porta in discesa con la seguente in risalita sullo stesso cavo o a volte addirittura più a monte. Si veda europei assoluti a Ivrea con 9/10 e 13/14. Ora sinceramente non mi piacciono questo tipo di soluzioni principalmente per il fatto che le donne sono costrette a farle con la punta verso monte, mentre, a mio modo di vedere la punta (come nello sci) deve sempre essere rivolta a valle ad eccezione delle risalite che ovviamente devono essere messe in morte vere! Tornerei volentieri al palo unico non fosse altro per le risalite in modo tale da facilitare la rotazione e permettere agli atleti di entrare a « bomba » in esse.

Il mondiali di categorie in Slovenia è stato  il numero nove per gli Under 23  e ha visto al via 156 atleti in rappresentanza di 31 nazioni; mentre per gli Junior si è disputata la 22esima edizione con 138 atleti per 28 squadre.  Numeri non elevatissimi causa le difficoltà causate dalla pandemia e squadre come  Great Britain o Australia non hanno partecipato con gli atleti junior che avrebbero avuto problemi ad uscire dalle proprie sedi.  

La Repubblica Ceca con 14 medaglie, tra individuale e a squadre, è risultata la nazione numero uno seguita da Francia a quota 12. Più  distanziate Germania con 6 e Slovenia con 4. Le nazioni andate a podio sono state 8 tra cui anche l’Italia con la magica vittoria del giovane pagatore scaligero Martino Barzon.  

Torniamo sui tempi di percorrenza e ci rendiamo conto che i distacchi tra uomini e donne sono eccessivi. Di media un C1 donna U23 prende dal primo e dal 10^ K1 uomini 18 secondi e 37 centesimi, mentre se prendiamo il kayak femminile di secondi di distacco sono 14 e 38. Passiamo dal minuto e 20 secondi al minuto e 40 in sostanza per le donne è come se finissero la gara con 4 porte in meno. 



                                                                 fine prima parte analisi


numero di Nazioni partecipanti al mondiale U23 dalla prima edizione ad oggi

numero di Atleti partecipanti al mondiale U23 dalla prima edizione ad oggi


Commenti

Post più popolari