La "Veronica" del padrone di casa Prskavec scalda gli animi

il famoso dipinto di Pablo Picasso: "il passo detto della veronica"

Il passo detto della verónica


Manuel Rodriguez Sánchez meglio conosciuto con il nomignolo di Manolete, era un torero famoso per la sua eleganza e raffinatezza: uccideva il toro nell’arena solo se lo riteneva degno di questa fine e questo dipendeva da come l’animale avesse combattuto. Solo dopo una degna lotta uomo-toro lo finiva con la sua mossa preferita e cioè la «Veronica» che consisteva nel restare immobile davanti al toro infuriato e schizzare via all’ultimo secondo prima di infilzarlo per il colpo fatale.  Ed è questo che in pratica oggi ha fatto Jírì Prskavec in una finale che vale un’intera stagione. Ed ecco che il piccolo pagaiatore praghese, dopo aver pennellato tutto il tracciato con  pagaiate possenti e precise si  presenta all’uscita dell’ultima risalita piazzando in acqua la sua Veronica: un debordè che ha catturato sicuramente il pubblico televisivo destandoli dal divano del salotto per accompagnare questo favoloso torero sulla linea d’arrivo trionfante con ancora il sapore del sangue e della vittoria conquistata più che onorevolmente.   Per il 27enne Jiri Prskavec arriva così il quarto titolo in questa rassegna Continentale dopo quelli vinti nel 2013 a Krakow, 2014 a Vienna e 2016 a Liptovsky Mikulas, diventando così l’atleta che ha conquistato più titoli europei in questa categoria. Sul podio con lui sono saliti lo sloveno Peter Kauzer a poco più di mezzo secondo e il polacco Mateusz Polaczyk a 1.09,  ritrovato dopo un anno passato fuori dalla squadra. Lui che aveva già vinto medaglie ai Campionati del Mondo (2013 - 3^ proprio su questo canale e nel 2015  - 2^ a Londra) e il titolo continentale nel 2017 a Tacen dove Prskavec giunse 3^. Il cambio di allenatore gli ha fatto bene e così il bravo ed esperto ceco František Valik (ve lo ricordate era il titolare della Caiman) è riuscito a stimolare a dovere il polacco della numerosa famiglia dei Polaczyk.
Tutta Ceca la gara nella canadese monoposto femminile visto che la vittoria se la sono giocata Satkova e Fiserova sul filo di lana. La spunta la 18enne Gabriela Satkova sulla sua compagna di squadra la 22enne Teresa Fiserova per 0.30, nonostante che alla porta 14 la neo campionessa europea sia stata costretta a risalire per non incappare in un 50 secondi di penalità. La transalpina Prioux finisce a 8,28, un’eternità, al  32.7% dal K1 uomini.

Note dolenti in casa azzurra:  prima  un 50  di Marta Bertoncelli alla porta numero 9, molto poco evidente,  priva la ferrarese della gioia della finale e poi Giovanni De Gennaro, sempre all’altezza della serie di porte sfasate, mette male la pala sinistra in acqua e finisce fuori dalla porta perdendo finale e sogni di gloria. Elena Micozzi ci prova fino alla fine, ma si fa prendere dalla voglia di strafare e le penalità sono troppe: poco male visto il suo esordio in una rassegna così importante e vista la sua giovane età. Per Jakob Weger c’è un salto di porta arrivato dopo un problema di assetto cambiato nel corso della discesa, mentre per Christian De Dionigi ancora una volta sono le penalità a fermargli la strada.

Domenica 20 settembre semifinali e finali per K1 donne e C1 uomini con la speranza di poter gioire anche per i nostri atleti e non solo per gli avversari.

Occhio all’onda!  

 

La felicità di Jiri Prskavec al traguardo dopo la sua impresa

La Veronica all'uscita della porta 23... che spettacolo!


 

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