Onore al campione del mondo Franz Anton

Il prossimo 23 ottobre Franz Anton festeggerà il suo 29esimo compleanno e per la prima volta da Campione del Mondo assoluto della canadese monoposto slalom. Il tedesco nato a Lutherstadt Wittenberg nell’alta Sassonia quella che era un tempo Germania dell’Est, ha stupito il mondo a Rio grazie ad  una discesa pressoché perfetta senza sbavature e con una regolarità che lo ha portato alla vittoria. La vera chiave del suo successo o meglio la vera differenza con i suoi avversari che Franz Anton opera è nella combinazione 20 - 23. Qui il tedesco ha costruito la sua vera vittoria credendo fermamente nella possibilità di portare a casa un grande risultato.  E’ stato l’unico finalista in questa categoria a non sbagliare in una quaterna di porte non facili, ma soprattutto molto insidiose se non fosse altro per il fatto che gli atleti  ci arrivavano provati. La lucidità e il coraggio di provarci erano le due qualità necessarie per portare a casa un grande risultato, cosa non riuscita al favorito assoluto Alexander Slafkovski che entrava nella 20 con un vantaggio su Anton di 78 centesimi che era andato crescendo dopo l’intermedio a metà gara di 16 centesimi. Gli errori, del numero 2 del ranking mondiale nonché vincitore della Coppa del Mondo 2018 (ne aveva già vinte due 2012 e 2016),  nascono  da un’uscita troppo diretta dalla risalita 20 che lo costringe a tentare il recupero con un estremo debordè dopo la discesa 21. Non gli riesce completamente e finisce contro il palo  di sinistra incappando nella penalità e una volta estratto il colpo, nell’estremo tentativo di non toccare finisce lungo sulla 23. Perde in questa frazione 2 secondi e 52 decimi oltre ai 2 secondi di penalità inevitabili: 4 secondi e 32 troppi anche per lui per sperare ancora in una medaglia.
Di tutt’altra finitura tecnica la combinazione finale messa in scenda dal teutonico sposato con Rebecca Juttner, fotografa ufficiale della squadra tedesca. Infatti Anton esce anche lui diretto verso la 21 ma sull’acqua che monta dopo il buco ci piazza una frenata decisa dal suo lato e la cosa lo proietta bene sulla prima discesa e gli permette di essere in anticipo sulla 22. Qui ha tutto il tempo per cadere nel buco seguente e spingersi verso la risalita 23. 

Il  cammino di Franz Anton alla finale non è stato così semplice come sicuramente lui avrebbe voluto. Dopo la prima manche di qualifica era 40esimo con un tempo decisamente alto - 97,53 - al quale si aggiunge pure un tocco, quindi è costretto a passare dai ripescaggi.  In seconda manche però riesce a migliorarsi di 5 secondi e 92 decimi che significa secondo posto e passaggio in semifinale. Qui si qualifica per la finale con il 6^ tempo conquistando così la sua  quarta finale in un Campionato del mondo. Una serie iniziata nel 2014 negli Stati Uniti dove si mise al collo un bronzo dietro a Lefevre e Savsek, proseguita  poi ai mondiali di Londra con un 8^ posto, quindi 9^ alla prova iridata di Pau per arrivare al titolo quest’anno con una gara superlativa. Costruita ad hoc la stagione di Franz Anton che lo ha visto in secondo piano per tutta la prima parte di Coppa (15^Europei a Praga - 23^ a Liptovosky, 16^ a Krakow e 17^ ad Augsburg)  per poi vederlo protagonista in tutta la seconda parte: a Tacen in Slovenia è 3^ , una settimana più tardi in Spagna a La Seu d’Urgell finisce secondo, per andare a vincere i mondiali su quel canale che ai Giochi Olimpici  nel 2016 lo aveva visto tra i protagonisti in C2 con il suo compagno Jan Benzin. Vinsero la semifinale e chiusero al 4^ posto perdendo il bronzo per 0,34 dai francesi Klauss/Peche.  
 

C’è anche un altro  aspetto interessante in questo campione del mondo ed è la sua capacità di migliorarsi tra manche e manche. Lo ha fatto ancora tra semifinale e finale dove è riuscito ad abbassare il suo tempo da 100,73 a 97, 07.  Una qualità decisamente importante per riuscire a raggiungere certi traguardi sportivi.
 
Occhio all’onda! 



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