Kaspar/Sindler dominatori della C2 ai mondiali slalom U23


foto da http://www.kasparsindler.cz
Kaspar e Sindler non hanno vinto i campionati del mondo di slalom U23 a Penrith poche settimane fa, li hanno letteralmente dominati. Primi in qualifica  con 5 secondi e 42 di margine sui secondi. In semifinale vincono  con 4 secondi e 48. Mentre in finale fanno ancora meglio e il loro vantaggio  per mettersi al collo l'oro è di 6 secondi e 97.
Tra loro hanno 9 mesi di differenza. Significa che quando è nato Jonáš Kašpar (1991) i genitori di Marek Šindler lo  concepiscono. I due si mettono in barca assieme perché, a detta di Kamil Křempka, non valevano granché individualmente, ma avrebbero potuto far bene assieme. L'allenatore della Repubblica Ceca ha buon fiuto e la vista lunga. Avevano uno 12 anni l'altro 12 anni e 9 mesi. Quattro anni più tardi agli europei junior 2007 a Krakow  arrivano 14esimi nella gara vinta dai tedeschi  Becker/Behling. Questi ultimi vinceranno il mondiale U23 nel 2012 negli States. Nel 2008 Kaspar/Sindler sono campione del mondo ed europei junior a squadre. Mentre nel 2009 arriva per loro il titolo continentale individuale. Nel 2013 la consacrazione a livello assoluto con l'oro a squadre ai mondiali di Praga e il quarto posto individuale in una gara all'ultimo respiro in un clima  da stadio calcistico durante una finale di Champions.
Sul canale olimpico australiano i due sono in gran forma fin dalle prima battute. Il loro stile è essenziale, il loro equilibrio è assoluto e il loro assieme è fantastico. Marek Sindler è poco più alto del suo compagno ed è un lavoratore indefesso con la pala sempre in acqua spinge il suo compagno dentro e fuori dalle porte con estrema eleganza. In finale sono magici!  Entrano in gara con cautela, ma attenti ai particolari.  La combinazione 4-5 scivola via come il vento e dopo la 6 iniziano a allargare a dismisura. Sembra questa scelta eccessiva, ma si dimostrerà invece azzeccata per il modo con cui si mangiano la 7 in risalita. Segue una sequenza di tre porte in discesa sfasate che pennellano senza sprecare colpi. Regalando  a noi attoniti a bordo campo una lezione di portamento e regolarità. Lo show ce lo riservano tra la 11 e la 12. Escono dalla risalita con la canoa piatta. Sindler che è seduto dietro e pagaia a sinistra una volta uscito dalla morta gira le spalle in direzione della porta in discesa e prima che il suo compagno salga in cima alla "Main Wave" lo blocca. La velocità li porterà però ancora mezzo metro più a destra ed è qui che Kaspar (avanti destro) caccia in acqua il debordè per bloccare la rotazione e per mettersi in direzione della luce della porta. Scendono dall'onda e Kaspar ha il tempo per spostare il suo corpo leggermente indietro per non toccare il palino di sinistra. Ancora prima della 13 tornano padroni della situazione dopo aver  sfruttato  l'acqua in maniera automatica con gesti precisi e potenti. Anche la 14 in risalita è una vera e propria opera d'arte, un compendio da inserire in un manuale di tecnica di slalom, se mai un giorno mi metterò a scriverlo.  Solo un attimo prima della porta numero 20 c'è una indecisione e vengono leggermente risucchiati da quel ritorno d'acqua che è conosciuto qui con il nome "Number 2" (che fantasia sti canguri). La loro coda si affossa per un attimo e la punta va a toccare il palo di destra. Raffaella Deserafini, giudice italiano che la Fick ha mandato da queste parti a fare esperienza in vista dei Giochi Olimpici di Rio 2016, lei è una possibile candidata dopo tre edizioni fatte da Giuseppe D'Angelo,  non può che constatare il fatto, alza in cielo la sua mano destra con il dito indice alzato. I due non si scompongono, sanno che è il loro primo tocco e hanno margine per vincere anche con più penalità. Ultima risalita a destra Kaspar arriva agganciando, mentre Sinder aspetta il muro per spingere fuori quel siluro di C2. Entrano senza problemi prima nella 22 e poi nella 23 in discesa, scatto finale, un profondo respiro, uno sguardo al tabellone elettronico dove c'è scritto 105,99 + 2 totale 107,99 e subito dopo appare il numero 1 che è indice di vittoria, oro e campioni del mondo. Per loro ora solo gioia e abbracci da parte dei compagni che li hanno seguiti incitandoli sulle rive e che ora sono tutti lì a congratularsi e a baciarli.

Io invece ho un solo rimpianto come allenatore, considerando il fatto che il mio equipaggio Oliveira/Correa, all'uscita dell'ultima risalita si sono fatti prendere il fianco e il grosso buco che taglia in due il canale li ha proiettati sulla riva opposta per depositare sui blocchi di plastica una medaglia che sembrava già brillare sul loro collo!
"Paciencia...
 la vida es así.
 Ninguno es culpable, si es que hay una culpa.
..." 

come ha scritto Francisco Gorrindo per dare parole alla musica scritta dal grande Juan  D'Arienzo.

Occhio all'onda!  

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