"D'onore al merito" a Roberto Colazingari

al centro il campione del mondo Colazingari, a sinistra Bozic e a destra Quinn
Roberto Colazingari ha costruito la sua vittoria in un preciso e specifico momento e cioè quando uscendo dalla porta numero 12 in risalita è salito senza paura e impavido in cima alla  "Main wave" e lì in quel preciso istante sulla vetta del mondo ha preso l'energia per guidare  il suo destriero verso l'olimpo. Non ho idea cosa sia passato per la mente a questo ragazzotto sublacense che porta con sé sempre il suo sorriso, ho chiaro però il gesto che gli ha permesso di squartare quella montagna d'acqua che oscura il sole quando ci sei seduto dentro. Un gesto che vale una medaglia d'oro e che lo ha lanciato nel proseguo della competizione con ancora più fame di vittoria. Su quell'onda si è ritrovato nelle mani "Excalibur" e con lei ha sconfitto il mondo. La sua rotazione con la spada piantata nella roccia d'acqua gli ha permesso di entrare come un fulmine dentro la porta numero 12  e in quel mentre la massa d'acqua invece di travolgerlo si è aperta tanto da sembrare un Mosè dei nostri tempi fuggito dagli egizi per approdare a Canaan. Il canale di Penrith olimpico nel 2000 diventa il suo Mar Rosso. Prosegue con un esuberante debordè alla 14 e, la successiva splendida spinta di gambe all'uscita della 18, lo proietta verso il successo. Finale in progressione, ma con un grande controllo. Poi rivedendo la gara al video non può sfuggire la partenza a razzo del forestale e neppure la magica spinta che produce alla porta numero 7 in risalita. Su quel muro ci lascia qualche millimetro d'acciaio della sua forgiata spada, ma ne vale la pena perché la grande vittoria lo incorona giovane Re.
Non lo vedevo pagaiare così dalla finale dei mondiali di Wausau 2012 quando anche allora vinse con una discesa da manuale su Anton Franz e Anze Bercic. Negli Stati Uniti l'oro arrivò con un margine di 2 secondi e 33. In Australia il successo è per soli 0,16 decimi sullo sloveno Luka Bozic e terzo a 5,32 il britannico  Thomas  Quinn. Bravo Roby o "big foot" come lo chiamano quelli del "E-team", vincere una volta è difficile, confermarsi è una vera e propria impresa. Quindi "d'onore al merito" a Roberto Colazingari,  prendendo a prestito l'onorificenza dei cavalieri di Malta visto che parliamo di un Re! 


Occhio all'onda!  




 

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