"Fast and clean the name of this game"



Devo pur trovarci un difetto considerando il fatto che non è possibile parlare sempre bene di loro.  Mi fanno scervellare sempre per cercare nello scibile aggettivi nuovi, sempre molto positivi! Ecco ci sono l’ho trovato un aspetto negativo: non mi piacciono quelle righe longitudinali sulla canoa che richiamano i colori della loro bandiera. Magari stavano meglio un po’ più naïf e invece anche  i colori sono  precisi, perfetti come loro, come la discesa di finale che hanno messo in essere... ancora una volta. L’unica vera novità è che anche loro, freddi uomini dell’est, all’arrivo hanno sorriso: apriti cielo! Precisi all’inverosimile, senza sbavature, splendidi nell’uscita della porta 14 che ha dato problemi a molti. Eleganti nell’impostare il tranello finale delle porte 22 e 23. Peter, che sta dietro, all’entrata della 19  è stato abile come la mia gatta Skip quando si arrampica sull’albero richiamata dalla voce di Raffy per il pranzo quotidiano. Il guizzo di chi ha fame e sa che quella è l’unica possibilità per l’intera giornata per mangiare.  Pavol poi alla 4 in risalita ha caricato la sua pagaia come Apollo caricava il suo arco per scagliare potenti frecce capaci di creare pestilenze a quei popoli che gli creavano disturbo. E tanto disturbo questi due gemelli lo hanno creato al pubblico inglese che ha visto sfuggire di mano la vittoria ai loro idoli Florence/Hounslow. 
Di chi sto parlando? ma dai, lo sapete già! Non ce ne sono molti che hanno queste caratteristiche...  

Parliamo delle donne sedute e cioè dell’altra finale di questa domenica di giugno piovosa, ventosa, fredda? Ok facciamolo considerando il fatto che Elena Kaliska è tornata sul podio. A dire il vero su quel podio ci è salita con atlete che potrebbero benissimo essere sue figlie. Quindi onore e gloria comunque alla slovacca che quest’anno è decisamente più magra e in più ha cambiato l’allenatore storico. Non più il vecchio e saggio 61enne Peter Mraz, ma il 49enne Juraj Ontko. Tutti e due però non presenti qui a Cardiff. 
Chi si è mangiata una grande occasione è stata Jessica Fox con i tocchi in entrata alla 18 e alla 23. Poi si è attardata all’uscita della 14 e la gara se l’è vista sfuggire tra la 23 e la 24 inghiottita dal ricciolo che le si è chiuso addosso. Brava comunque considerando età e impegno tra C1 e K1. 
Non dire nulla della vincitrice Elizabeth Neave mi  sembrerebbe poco cortese. Giusto sottolineare la grande prova della britannica davanti al suo pubblico, che se pur infreddolito come me, ha esultato alla grande. Bella prova, come è bello e solare il suo sorriso, per Cindy Poeschel che sembra abbonata al podio qui in Galles. Terza l’anno scorso, terza quest’anno. 

Chiudo con una bella frase del bravo commentator della manifestazione che riprendendo il titolo di uno storico  libro di W.T. Bill Endicott sulla slalom ha detto:  “Fast and clean the name of this game”... ed è proprio così!

Occhio all’onda! 

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