Lippi a casa



Ah...! finalmente si torna a respirare aria di gare, sguardi vivi, gente attiva, emozioni vere, dopo una settimana piuttosto sottotono e dopo tanto freddo patito in quel di Praga. Sarà stato il cambio di clima, l’estate è arrivata finalmente da queste parti, sarà stato il lungo trasferimento dall’est al nord della Spagna, sarà stata la mancanza della mia casa viaggiante con annessi e connessi, ma la settimana, fino ad oggi, è stata decisamente strana. L’aria del paese iberico mi rilassa più del solito e tornare da queste parti mi fa sempre un immenso piacere tra mille mani da stringere e tra mille saluti che la gente di qui mi riserva sempre. Forse ho lasciato un buon ricordo e il sorriso e il calore degli spagnoli ti viene trasmesso epidermicamente.
In due giorni si concentrano le gare per la seconda tornata di Coppa: qualifiche per tutti sabato e giorno successivo semifinali e finali. Non ci sarà neppure il tempo di respirare, bisognerà trattenere il fiato e buttarsi a capofitto in questa ennesima avventura.

E così fu!

Kauzer conferma il suo valore su questo canale e il titolo, conquistato lo scorso anno, di campione del mondo non è stata una fatalità. In prima manche danza e si sposta da onda in onda con saggia maestria e unica eleganza. Il buon Fabien Lefevre ci degna di una sola discesa e come sempre deve fare le cose diverse dalla plebe, così tra la 14 e la 15 passa sotto il sasso, che qui è chiamato “Ganyet”, poi alla combinazione 18/19 opta per un colpo indietro di sinistro, ma parte troppo presto e tocca il palo. Segue un altro colpo molto lungo indietro di destro ed è dentro alla porta, per non toccare però è costretto ad aspettare e ripartire di braccio dallo stesso lato per infilarsi nella risalita 19. Il finale è un inno alla gioia. Non si presenta al via nella seconda manche per risparmiare energie per la qualifica del C2, dove, anche qui, passa tranquillamente.
La gara di qualifica nei kayak uomini se la porta a casa un certo Scott Mann che al suo attivo ha un record piuttosto particolare. Infatti è il più giovane canoista che sia mai sceso sul fiume Zambesi. Era il 1998 e aveva 15 anni, ora di anni ne ha fatti 27 lo scorso 22 febbraio. L’Uomo Scott, nato a Woodstock, è artefice di una bella seconda manche seguito sulla riva dalla sua fiamma nonché canoista della squadra slovacca che di cognome fa Benusova, sorella di Matej, e di nome Dana che avrebbe dovuto sposare già l’anno scorso, ma qualche inghippo legale bloccò l’unione amorosa. Scusate mi sono perso sul gossip rosa!
Il bravo Molmenti risparmia al massimo le energie per la semifinale e certamente finale di domani e passa tranquillo il turno. Segue alla lettera quello che il tecnico di società Ferrazzi gli suggerisce: “stai centrale sulle porte e tieni la canoa ben bilanciata”, sagge parole. Anche il giovane Lukas Mayr fa una bella gara e il tempo lo sottolinea, lo attendiamo alla prova del nove di domani.
Di azzurro non c’è altro da raccontare visto che Waterloo sembra essere a confronto una passeggiata, non è il 18 giugno del 1815, ma il 26 dello stesso mese e corre l’anno di grazia 2010. Sarebbe tempo di cambiare o insistiamo ancora con un Lippi che da sempre si è trovato le cose fatte e passa solo il tempo a distruggerle?

Mi sono goduto la prima manche di Maialen Chourraut: l’ho aspettata fuori dal cancelletto di partenza e poi le ho corso appresso. Brava, semplice il suo modo di interpretare lo slalom, un rapporto peso potenza da fare paura ad Arnold Sscharzenegger, un tranquillità pari solo a quella di Jani Prahlad che non mangia da 74 anni... povero lui non sa cosa si perde e se conoscesse Amur non la penserebbe allo stesso modo.

Si è messo a piovere speriamo che sia solo un temporale o una nuvola passeggera, godersi le gare di domani sotto il sole sarebbe perfetto.

Occhio all’onda!

Seu d’Urgell, 26 June 2010 - World Cup 2nd race - qualification day

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