Gli Europei giunti all'11esima edizione nascono nel 1996


La prima edizione dei Campionati Europei ebbe il sapore della grande rivincita olimpica. Siamo nel 1996 e tra il 29 agosto e il primo settembre Augsburg (Germania) ospitò le gare continentali giusto poco dopo le prove a cinque cerchi giunte al mitico traguardo dei 100 anni dalla nascita. Atlanta vinse la sfida organizzativa con Atene, si dice grazie alla Coca-Cola, e sul fiume Ocoee si disputarono le gare della canoa slalom dal 26 al 28 luglio. Non tutti i campioni e le medaglie olimpiche però, a distanza di di un mese, si rimisero in discussione nella prova continentale, anzi i francesi non parteciparono in toto. Così i transalpini Franck Adisson/Wilfried Forgues, per forza maggiore e il tedesco Oliver Fix preferirono ritirarsi dalle scene con l’oro al collo senza lasciare agli avversari la possibilità di una ulteriore chance! Quello che avrebbe dovuto fare Muhammad Ali dopo essersi ripreso la corona dei massimi per la terza volta a New Orleans contro lo sdentato Leon Spinks e non risalire sul ring contro Larry Holmes a Las Vegas già ammalato di Parkinson e perdere malamente ... ma queste sono altre storie sportive!
L’Italia nel 1996 era guidata tecnicamente da Roberto D’Angelo e con lui collaborava in pianta stabile Dario Ferrazzi, mentre politicamente il consigliere federale di riferimento era Fulvio Bonmassar. Una squadra nazionale che non era uscita poi così male dagli States, ma che annunciava già il ritiro di colui che sicuramente fu il miglior C1 che l’Italia abbia mai avuto: Renato De Monti. Infatti l’Italian express - come la stampa internazionale lo aveva ribattezzato - chiuse la sua carriera sportiva proprio con il 13esimo posto olimpico e oggi, appesa la pagaia al chiodo, è un papà che corre dietro ai sui giovani 4 pargoletti, nell’attesa del quinto in arrivo nei prossimi mesi. Agli Europei nel ’96 nella canadese ci andò Francesco Stefani e Simone Ferrarese, nessuno dei due entrò nei 15 e quindi videro sfumare la finale che la vinse lo sloveno Simon Hocevar sui tedeschi Soeren Kaufmann e Martin Lang. Il giovane sloveno, tutt’ora in attività, sarà al via a Bratislava sia in C1 che in C2, fece una grande prestazione vincendo sui padroni di casa con 2 secondi e 66 e con il 7,1% dal primo K1 men tanto da regalargli il settimo posto in questa categoria.
Il giovanissimo campione olimpico Michael Martikan chiuse al quinto posto con una penalità e con il secondo miglior tempo di giornata. Lo slovacco dovette aspettare fino al 2007 a Liptovosky Mikulas, in casa sua, per vincere l’europeo che però oggi è suo da tre edizioni e si presenta a Bratislava come l’uomo da battere. Brutta gara anche per l’argento olimpico di Atlanta e oro a Barcellona Lukas Pollert che in finale ad Augsburg fece un vero e proprio disastro, abbandonando ogni speranza sotto il ponte dei sospiri. Il campione ceko, oggi brillante medico pediatra all’ospedale di Praga, chiuse la sua carriera nel 2000 con il bronzo agli Europei in Val di Sole.
Gli italiani del kappa uno si presentarono in Germania con il dente avvelenato nell’eterna sfida tra Pierpaolo Ferrazzi ed Enrico Lazzarotto con Matteo Pontarollo a completare la squadra. Chiusero rispettivamente al quarto e quinto posto i due big, mentre Matteo restò fuori dalla finale a venti. Lazzarotto fece registrare il terzo tempo, ma una penalità gli negò la soddisfazione di una medaglia nella gara vinta dall’irlandese Ian Wiley - 5^ ad Atlanta - sullo slovacco Miroslav Stanovsky e sul tedesco Jochen Lettman. Il buon “L8” toccò una delle prime porte a “sci” della storia della canoa slalom che era giusto sull’onda che i tedeschi chiamano “Korkenzieher” - turacciolo.
Il Kayak femminile arrivava da Atlanta con una punta d’amarezza per una medaglia che sembrava cosa fatta, ma che una banalissima penalità alla porta 11 impedì a Cristina Gia-Pron di mettersi al collo un trofeo tanto ambito. Lei comunque si comportò bene anche agli europei con un sesto posto. Le medaglie europee se le giocarono tutte le ceke, alleate contro la slovacca Elena Kaliska che finirà terza. Ebbe la meglio Marcela Sadilova - 9^ ai Giochi Olimpici - allenata da sempre da František Valík titolare della “Caiman boats composite”, che vinse sulla neo campionessa olimpica Stepanka Hilgertova per oltre due secondi e mezzo e con un 15% dagli uomini che la dice lunga sulla qualità della sua prova di finale.
Ma le donne italiane ricorderanno quell’edizione sempre con piacere visto che Cristina Giai-Pron, Barbara Nadalin e Lorenza Lazzarotto giunsero terze nella gara a squadre vinta dalle ceke sulle tedesche.
A quel tempo l’Italia non aveva C2 di livello dopo l’uscita di scena della coppia Benciolini/Salvi. La gara la vinsero i fratelli svizzeri Matti sui ceki Simek/Rohan e il bronzo ai polacchi Kolomanski/Staniszewski.
Gli Europei, in questa specialità, vedono i fratelli Pavol e Peter Hochschorner vincitori per ben 5 edizioni - ’98, ’00, ’02, ’08 e ’09. Due titoli per i ceki Stepanek/Volf - ’04 e ’05; uno per gli slovacchi Skantar/Skantar nel 2007 e per i francesi Braud/Forgit nel 2006.
Il medagliere per quella prima edizione se lo aggiudicò la Germania con tre ori, 2 argenti e 2 bronzi. Seconda la Repubblica Ceka con 2 ori e 3 argenti e terza la Slovenia 1 oro, 1 argento e 1 bronzo. Otto le nazioni che conquistarono almeno una medaglia e tra queste anche l’Italia grazie alla canoa in rosa.
Ricorderemo questa prima edizione europea anche per il passaggio dai 5 secondi di penalizzazione ai 2 per ogni tocco di porta.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Cunovo, 1st June 2010 a - 1 dai Campionati Europei Slalom 2010

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