ICF CANOE SLALOM COACHES SYMPOSIUM


Come sempre metti assieme 36 teste diverse e ti ritrovi, dopo diverse ore di discussione, ad avere 36 idee. Molto spesso però si perde la bussola e si naviga di volta in volta a vista: ma una volta individuata la stella polare arrivi a Nord con il vento in poppa!
L' "ICF Canoe Slalom Coaches Symposium" a Bratislava è partito subito alla grande con il tema dell'ICF Ranking. In sostanza si è parlato e si è discusso sul futuro dello slalom dal punto di vista della partecipazione alla Coppa del Mondo, veicolo che dovrebbe essere, per taluni il biglietto da visita del nostro sport, per altri, soprattutto per i giovani, momento di confronto. Quindi le questioni sul tavolo sono praticamente due. La prima è quella di considerare questo evento come oggetto di vendita per le televisioni, mentre la seconda visione è quella di utilizzare la Coppa del Mondo per far crescere gli atleti in competizioni di alto livello. Amletico dubbio! Come è concepito il ranking ora - nato l'anno scorso e che entra operativo con la stagione 2010 - presenta molti punti oscuri. Visitate http://www.canoeicf.com e apritevi sul menù slalom la voce ranking che troverete sulla vostra sinistra e vi accorgerete subito che alle finali ( ma già anche dalle semifinali) si rischia di vedere al via solo poche nazioni. Le più forti possono monopolizzare fin della prime battute tutte le gare. Fino ad oggi ogni nazione poteva iscrivere come massimo tre atleti, ora al via, tra gli altri, ci potranno essere 5 francesi, 5 tedeschi, 4 italiani e 4 sloveni in pratica e per assurdo si potrebbe disputare una finale con 2 nazioni! Si consideri il fatto che in Coppa del Mondo partecipano dalle 28 alle 32 nazioni contro le 60/65 di media ad un campionato del mondo e che nel Kayak maschile fino ad oggi in finale ci sono arrivati 23 atleti in rappresentanza di 12 nazioni. Bene! in futuro, questi numeri potrebbe calare sensibilmente visto che cambiano i posti a disposizione in relazione al ranking.
In sostanza la filosofia che sta prendendo piede è quella di confezionare un prodotto di altissima qualità per la televisione, ma la televisione dov'è? I problemi poi si intrecciano quando si va a parlare dei percorsi di gara. Quale deve essere la guida per disegnare un tracciato di gara che rispetti i principi della spettacolarità, sicurezza, e quant'altro? E tutto questo mixato con le diverse specialità come K1 men, K1 women, C1 men, C1 women e C2? Come può essere possibile permettere a tutti di esprimersi ad alto livello nonostante necessità diverse? Lo scorso febbraio al Coaches Symposium proposi di fare percorsi differenziati per le donne, la cosa fu vista male e si percepì come una sorta di mancanza di rispetto delle "pari opportunità". Io per la verità percepisco il fatto contrario come mancanza di sensibilità alla realtà in rosa. Oggi il problema si è ripresentato e la mia non è più una voce isolata!
La situazione si complica quando si parla del delicato problema dei sistemi di qualificazione olimpica per il 2012. Sostanzialmente non cambierà nulla dall'edizione precedente come numeri e come metodologia di partecipazione. Ma le diverse tematiche hanno messo in campo quello che giustamente Juerg Goetz definisce la "Visione di un Sogno". Lui è il Direttore Tecnico e assoluto responsabile della squadra olimpica di slalom dell'Inghilterra. E' nato in Svizzera e per questa nazione ha gareggiato fino al 1984 conquistando un argento a squadre nel k1 men ai mondiali di Bala e un argento individuale agli europei nel 1978. Lavora dall'ottobre del 2001 per sua maestà la regina e di risultati, come allenatore, ne ha portati a casa parecchi. In sostanza il poliglotta Jurgen - parla inglese, tedesco, francese e spagnolo correttamente - esorta tutti ad avere una chiara visione di ciò che vogliamo avere dal nostro sport e dagli sport in acqua mossa in generale. “Perchè - sostiene lo svizzero naturalizzato in inglese - non si spinge per portare anche il "freestyle" alle olimpiadi (e qui L8 sviene e diventa la nostra stella più luminosa del firmamento) una disciplina che sta prendendo i giovani e li fa pagaiare?”. Guardate che cosa hanno fatto quelli della bicicletta: hanno tolto la 100 km. individuale e messo la BMX una specialità nata dai giovani e per i giovani. Nello sci certo non si sono persi l’occasione con lo snow-board e tutte le sue varie sfaccettature” . Il ragionamento non è sciocco e il 50enne coach dalla grande ed incantevole dialettica prosegue: “se non siamo noi a crederci difficilmente possiamo convincere i politici visto che proprio di questo si tratta” . In effetti non si capisce perché la canoa da velocità alle prossime olimpiadi assegnerà qualcosa come 14 medaglie mentre lo slalom rimarrà fermo a quota 4, se poi consideriamo i costi per realizzare una struttura come un percorso artificiale di acqua mossa, utilizzato per solo una gara di slalom sembra poca cosa. Io aggiungo che oltre al free-style ci starebbe tutta una gara di sprint con le barche da discesa.
Le parole e il modo con cui sono state dette lasciano la sala ammutolita e molti di noi lasciano correre lontana la mente nel limbo dei sogni.
La prima giornata di lavoro si chiude, ci aspetta la cena e una visita notturna a Bratislava con un castelllo che diventerà per questa sera la nostra stella polare!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Bratislava 27 novembre 2009 - ICF Canoe Slalom Coaches Symposium first day

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