Zwolinska la regina, Castryck l'uomo volante
Ci sono gesti o particolari che catturano la tua attenzione e, in un certo senso, nel momento preciso in cui li vedi, capisci, forse in maniera totalmente inconscia, che qualcosa succederà da lì a poco. Oggi questa sensazione l’ho vissuta un paio di volte. La prima con Klaudia Zwolinska, quando ha affrontato la risalita 11 e più precisamente dopo che la sua pala di sinistra si è infilata sotto il palo interno e il colpo indietro si è trasformato in un Duffek che le ha permesso di far ruotare la sua coda così veloce e precisa da permetterle di tirare subito quello stesso colpo in avanti. Il risultato è stato quello di vedere il suo scafo prendere letteralmente il volo. Lo stesso gesto lo ha ripetuto alla risalita 20 e lì abbiamo capito tutti che anche oggi per Klaudia sarebbe stato un altro giorno molto felice, dopo la vittoria di ieri nella canadese. È leggera come una libellula nel passaggio tra la 21 e la 22 e nella 23 sa aspettare il momento giusto per dare una pagaiata perfetta di sinistro che ha come conseguenza due effetti: il primo è quello di proiettarla fuori dal buco senza danni e il secondo è quello di mantenere tutta la velocità che aveva acquisto. Il risultato finale è eclatante: 100.32.
Meglio di lei farà solo Kimberly Woods, ma paga una penalità alla 12 e alla britannica comunque va l’argento. Terza Kate Eckhardt, l’australiana allenata da Myriam Jerusalmi Fox che è riuscita a vincere un bronzo importante per lei e per il suo team che gioca in casa. Klaudia Zwolinska è riuscita nell’impresa che solo Jessica Fox era riuscita a realizzare nel 2018, quando cioè, al Campionato del Mondo di Slalom a Rio de Janeiro, vinse il titolo iridato sia nella canadese che nel kayak. Cosa che poi rifece ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. La polacca, 27 anni il prossimo 18 dicembre e vice-campionessa olimpica a Parigi 2024 nel kayak femminile, è stata sicuramente la protagonista numero uno di questa edizione iridata, assieme a Nicolas Gestin e a Titouan Castryck.
Di Carla, per dirla all’italiana, ne ho parlato sopra; del fenomeno in ginocchio ho scritto nel post precedente, non mi rimane che raccontarvi la discesa del campione francese seduto e quindi della finale dei kayak uomini degna chiusura di un campionato del mondo di slalom direi riuscito alla grande.
Quando si vince bisogna fare tutto bene dall’inizio alla fine. Se poi arrivi alla porta 23, dove molti si sono giocati malamente il passaggio in finale, o la stessa finale, con un ritardo di 4 centesimi e poi vai a vincere di un secondo e 46, significa che nelle ultime tre porte non solo sei volato, sei stato semplicemente catapultato sulla fotocellula. Significa anche esserci con la testa e con il cuore. Negli ultimi 15 secondi di gara Titouan Castryck ha guadagnato su Jacob Krajci, secondo classificato, la bellezza di 1 secondo e 50, mentre su Jiri Prskavec, terzo classificato a 7 centesimi dal suo compagno, 0.89 centesimi. Ora voi tutti, immagino, siate a conoscenza di che cosa erano le ultime tre porte: una sorta di terno al lotto dove non puoi certo puntare su tutti i numeri, ma devi sceglierne uno solo, sperando che sia quello giusto! E al 21enne Castryck, al suo terzo mondiale assoluto (aveva esordito nel 2022 ad Augsburg quando era ancora Junior chiudendo in 8^ posizione) il numero 1 si addice alla grande. Chapeaux Mr. Titouan Castryck new World Champion in K1 men slalom!
Per le varie considerazioni e analisi rimandiamo tutto ai prossimi post, ora godiamoci quanto questi atleti ci hanno regalato in questi giorni vissuti intensamente e con grande entusiasmo. Non diciamo nulla neppure sulla riunione avuta nella serata di venerdì dove un soporifero Richard Fox ci ha intrattenuti sui criteri selettivi olimpici che presto andranno al Congresso e poi al CIO… soprassediamo è molto meglio!
In ballo rimangono solo le gare di Kayak Cross scontri diretti, quindi nel primo sabato di ottobre sul canale olimpico di Penrith a 55 chilometri ad Ovest di Sydney ne vedremo di belle!
Occhio all'onda!
Commenti
Posta un commento