XL Campionati del Mondo Slalom ufficialmente aperti


Il tempo ha due velocità che si adattano al momento che stai vivendo. A volte corre velocemente, altre volte ogni secondo diventa una lunga attesa per quel fatidico 3,2,1 go!
Ci sono poi situazioni, cose e persone che hanno la capacità di fermare il tempo che non sarà più una unità che segna il nostro cammino, ma si trasforma in un mezzo per proiettarti in un’altra dimensione.  Il respiro, il battito cardiaco, le sensazioni di calore o gelo, l’euforia o la tristezza si alternano alla velocità della luce infischiandosi di quello che tu veramente vorresti. La vita è così e non ci si può fare nulla se non apprezzare ogni minima sfumatura.

Poi ci sono le contraddizioni come quella che la Germania investe  54 milioni di euro per un progetto antinquinamento tassando aerei a vantaggio dei treni e poi la Cina spende 11 miliardi di dollari  per realizzare un aeroporto che gestirà entro 2040, 100 milioni di passeggeri. Il mondo è così… godiamoci quelle che abbiamo magari mantenendo comunque fede ai nostri ideali.

Tra, allenamenti, analisi video, parole, gesti,  pensieri e sentimenti è arrivata anche la cerimonia di apertura dei XL Campionati del Mondo di Canoa Slalom che ci proietta inevitabilmente in questa settimana che porterà le prime quote olimpiche e ovviamente assegnerà titoli e medaglie iridate.

Dico subito quello che non è funzionato così poi posso parlare del messaggio profondo e sincero che Yldor Lllach ci ha trasmesso.
 

Mancato principalmente il protocollo: inaccettabile che la bandiera ICF venga issata all’inizio della cerimonia, cosa che invece dovrebbe essere fatta solo dopo che la carica politica presente più alta ha dichiarato aperti i Campionati del Mondo. Mancato l’inno spagnolo, anche se capisco che comunque non c’è molto sentimento comune per quella che dovrebbe essere la musica che unisce un popolo. Comunque sia queste gare sono fatte in Spagna e il Presidente del Comitato Organizzatore è il presidente della Reale Federazione Spagnola di Canoa nato in Castilla y León, quindi profondamente iberico!
Sul palco è mancato il presidente del Boarding dello Slalom che secondo me comunque avrebbe dovuto perlomeno essere presente.
E’ mancata la scenografia del palco: il canestro poteva essere tolto o coperto,  due fiori ci sarebbero stati pure bene, e magari pure i banner degli sponsor.  Lasciare le autorità in piedi sul palco non è molto carino e neppure decentrare il logo ICF sul mega schermo. Sempre da protocollo ci dovrebbero essere state oltre alla bandiera del paese ospitante anche quella dell’Europa.
A parte tutto questo è giusto riconoscere che la scelta del palazzetto è stata sicuramente una grande cosa, con l’aggiunta di una platea numerosissima e festosa. Da apprezzare le traduzioni sullo schermo che fanno risparmiare una montagna di tempo senza appesantire i discorsi ufficiali.
Veniamo però allo spettacolo offerto che ha visto in Yldor Lllach il vero mattatore della cerimonia di apertura di questi campionati del mondo. L’artista 34enne, diplomato in Canada alla scuola circense, ci ha regalato grandi numeri acrobatici sulla sua rossa bicicletta ai quali ha voluto connettere la sua infanzia da canoista. Oltre a tutto ciò Yldor ci ha saputo però trasportare nella magia della sua arte nata per puro caso quando il papà ha tolto le rotelle dal suo velocipede e il caso ha voluto che la ruota d’avanti si sganciasse e lo lasciasse pedalare in perfetto equilibrio su una ruota sola. La bellezza e la semplicità di una ruota che gira lo ha portato a volersi identificare con essa per diventarne un tutt’uno. Ecco qui che nasce il gioco della ruota entrandoci dentro e facendo parte di essa stessa.
Alla fine dello spettacolo il piacere poi di potermi complimentare direttamente  con lui e con grande ammirazione l’ho abbracciato ringraziandolo di essere andato oltre alla performance atletico-sportiva con il messaggio che ha voluto trasmetterci così profondo e sincero.

Occhio all’onda! 


La Squadra Italiana Slalom e Discesa presente a La Seu d'Urgell 2019.






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