Curiosità


Sono tornato a cambiare le marce con la mano sinistra,  a calcolare la distanza in miglia e a bere la birra calda,  ad alta fermentazione come piace da queste parti... non posso pensare a cosa direbbe Argos se solo gli servissero una birra a questa temperatura visto che lui, da ottimo brasiliano,  la beve solo se è ghiacciata.
Gli spostamenti fanno parte della mia vita e non posso farci nulla. Quindi vedo sempre di utilizzarli al meglio per non perdere tempo e per fare quelle cose che altrimenti trovo difficoltà a realizzare preso da mille altri problemi o impegni. Quindi, in questi momenti,  non c’è nulla di meglio che lasciare la testa libera di vagare per ripescare alcuni momenti particolari vissuti recentemente e fissarli per non spegnere quelle scintille che molto spesso casualmente si accendono in noi.  Ecco perché mi sono trovato a pensare a Cippo al secolo Stefano Cipressi pronto per il suo esordio ai giochi olimpici e mi sono detto: “ma quanta energia ha questo pagaiatore bolognese e da quanta curiosità è mosso?” Questa riflessione è partita da alcuni discorsi che abbiamo fatto assieme durante un piacevole pic-nic sul prato del Parco del Segre a La Seu d’Urgell e mi ha sorpreso quando, parlando con Nicolò e Pietro, cercava di trovare qualche soluzione per allenare il suo equilibrio e i suoi obliqui. Era preoccupato perché  dopo l’ultimo allenamento a Londra dovrà restarsene a casa prima di ripartire per le Olimpiadi piu' o meno una decina di giorni che, secondo lui, sarebbero importanti da sfruttare proprio per allenare e sviluppare questi  due aspetti fondamentali per  un C1. La soluzione, dice Cippo, potrebbe essere quella di creare un’impostazione su una di quelle tavolette utilizzate per sviluppare le capacità propriocettive applicando ad essa una sorta di motore che crei resistenza. Quindi  con gli obliqui e con gli addominali cercare di contrastare questa resistenza che può modulare, assieme ad un disequilibrio improvviso che la macchina crea. Giustamente il buon Pietro Camporesi ha suggerito al suo concittadino di chiedere a Tony (Estanguet n.d.r.) dove tiene il suo toro meccanico e se può imprestarglielo... forse quello è il vero segreto del Duca di Lee Valley il D’Artagnan dei tempi moderni. Poi ovviamente abbiamo riso a lungo e io ho suggerito a Cippo di prendersi quei giorni che sarà a casa per stare con la sua famiglia e rilassarsi bene prima del grande ed importante evento sportivo dell’anno. Al di là di tutto questo c’è la testimonianza di un atleta che non ha finito ancora di stupire. L’unico campione del mondo in kayak che parteciperà alle olimpiadi in C1, una grande dimostrazione di voglia di esprimere quello che sente, una voglia di scoprire il suo limite. Ricordo che anche nel passato sia Dario che Urbano Ferrazzi pagaiarono prima seduti e poi in discesa in due specialità diverse. In kayak fra i pali dello slalom e in canadese tra le onde della discesa classica. I due però non raggiunsero i risultati del pagaiatore bolognese anche se furono, per onor del vero, grandi protagonisti dello slalom in Italia e all’estero tra la fine degli anni 70, fino a metà anni ’80. La sfida che ha aperto Cipressi, molto probabilmente sarà raccolta da Fabien Lefevre che come già detto è già in preparazione per Rio 2016 in kayak e in C1.

Bello vedere atleti che sono sempre alla ricerca del limite, della scoperta, dell’alternativa. In loro c’è la perla della saggezza. In loro c’è l’energia della vita. In loro c’è il senso della nostra esistenza. 

Bello anche sentire il respiro pesante del mio piccolo cucciolo che crollato sul lettone si sta addormentando con il sorriso sussurrando parole che esprimono la sua gioia nel pagaiare sull’acqua olimpica!

Occhio all'onda!

Commenti

  1. Complimenti per le bele foto.
    Umberto.

    RispondiElimina
  2. Beh...che dire, sono in imbarazzo ascrivere in questo tempio della canoa senza averne merito alcuno. La prima cosa che mi viene da dire é che è bello leggere che un commissario tecnico di una nazionale straniera dà consigli ad un altro atleta...questo è lo sport.
    La seconda cosa che mi viene in mente è che la birra buona si beve calda non ghiacciata, insegna anche questo ai tuoi atleti e impareranno una cosa importante della vita.
    La terza cosa che mi sento di scrivere e che ti voglio bene amico mio, un bene sincero senza tempo e senza distanza, in bocca al lupo vecchio mio.
    Alberto Tonello, in arte Tonno

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari