Belle e brave

Bella e brava, anzi belle e brave le donne sul podio nella prima finale di coppa nel kayak che ritroveremo nella sfida olimpica fra meno di 50 giorni. La spagnola, Maialen Chourraut, prima, e la slovacca, seconda e qualificata per i Giochi Olimpici di Londra 2012, Jana Dukatova, hanno in comune molti aspetti. Partiamo dall’anno di nascita, 1983, 8 marzo per Maialen e 13 giugno per Jana,  poi  tutte e due  si sono innamorate del loro allenatore, accudendone i figli o figlie come se fossero loro. Hanno subito entrambe interventi chirurgici alle spalle. Hanno dovuto penare molto per emergere e hanno dalla loro una grande determinazione.  Entrambe molto meticolose, quasi all’ossessione. Impressionano per serietà e semplicità. Il sogno, che si sta realizzando della slovacca, è avere un attico in centro a Bratislava dove ammirare la sua città. Per la spagnola forse i sogni si sono già realizzati avendo una bella casa in centro a La Seu. Sopra il metro e ottanta Dukatova, sul metro e sessanta Chourraut. Leve lunghe la prima, potente e compatta la seconda, ma il modo di navigare è poi molto simile: un’ottima postura, colpi precisi, tattiche di gara molto contenute, ricerca della scorrevolezza. In finale si sono divise le postazioni per 0,30 centesimi. Due fotocopie di gara per due fotocopie di atleta se pure nella loro diversità fisica.
Giusto per la cronaca terza  Cindy Poeschel dal sorriso radioso e dagli occhi azzurri cielo in una giornata radiosa. Di tedesche in finale se ne sono viste ben tre. Mentre l’austriaca  bi-campionessa del mondo Kuhnle ha strappato al pubblico alcune ovazioni di giubilo  all'uscita di alcune risalite fatte in maniera disumana tanto da sembrare effettivamente un uomo per il modo in cui ha affrontato queste porte. Ha pagato pegno con due tocchi che la lasciano giù dal podio in questo esordio di coppa.
Le finali me le sono gustate a fianco del mio amico Jurg Gotz nonché “grande capo” dei britannici, seguendo la prima parte sul mega schermo e la seconda dal vivo. Mi sono divertito a guardare il lavoro dei pagaiatori del C2 e in modo particolare di chi su quella barca è dietro. Tutti costoro devono aver fatto dei corsi di uncinetto alle scuole medie durante l’ora di applicazione tecnica visto che come ricamano loro le paline dello slalom con la loro pagaia e con il loro corpo è decisamente un lavoro di fino. Suggerisco a Niccolo' Ferrari di iscriversi rapidamente ad un corso on line per guadagnare tempo, anche se il duo italiano è in forte crescita.
Sotto la pioggia assistiamo alle premiazioni e subito dopo carichiamo le canoe. Direzione prima Londra e ci sara' il tempo la sera per andare alla mitica milonga al “the light temple”, assistere all’esibizione  di Milena Plebs e Leandro Paloum, fare qualche tanda e ripartire il giorno dopo per Pau, Francia per la seconda tappa di coppa.

Quindi... à bientôt  a tout le monde!

Occhio all'onda!

P.S. sì lo so non ho scritto nulla sui C1 sia uomini che donne. Sono rimasto deluso dalla grande sfida tra Martikan e Benus per le olimpiadi. Speravo di assistere ad un grande duello e invece i due si sono guardati a vista per passare con il minor sforzo possibile. Meglio Martikan ha usato questa tattica mentre il giovane leone di Bratislava ci ha provato, ma esagerando con le penalità non ha ottenuto il suo pass a cinque cerchi.Si mormora che Martino non sia in gran forma accusa un over training, vediamo se si rimetterà in tempo per la rincorsa al suo terzo oro olimpico.
La novità  dell'ultima ora in questa categoria è quella che ai Giochi ci sarà anche Lipatov, secondo in finale, ripescato per una serie di congetture, magari vi spiegherò appena ci sarà l'occasione.

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