Semplicemente divino


Può essere solo il Padre Eterno a realizzare certe opere d’arte: non c’è altra spiegazione! Lui le pensa, le studia, le elabora e alla fine individua con precisione assoluta l’umanoide che meglio interpreterà il suo pensiero. Dio è paziente perché sa che un capolavoro non ha prezzo, non ha valore ed è capace di renderlo grande anche nella sua semplicità. Scelto il protagonista deve mettere assieme una serie di informazioni. Trovare i genitori giusti, accoppiarli, sistemare qualche gene nel DNA spingerli a seguire le sue indicazioni, ma questo per Lui è un gioco da ragazzi, e aspettare che il moccioso segua alla lettera la Sua fantasia creativa. Dio si sbizzarrisce in ogni campo, beh se non lo fa lui, dalla pittura, alla scultura, alla musica, al corpo umano, allo sport. Ora non può essere stata concepita da Picasso Guernica e neppure da Michelangelo la Pietà, loro sono solo degli esecutori, i prestanome, l’idea è divina e arriva da una mente decisamente superiore. La voce di Bocelli in realtà non è la sua , ma quella degli angeli che ci trasmettono emozioni, mettendo il nostro animo di buon umore. La stessa cosa è per chi corre i 10.000 metri in 26 minuti e 17 secondi, secondo voi è mai possibile? Certamente no, visto che bisogna correre 10 volte un chilometro a 2 minuti e 37 secondi e se poi ci mettete gli ultimi 100 metri in 11 secondi considerate la cosa decisamente impossibile. Eppure Dio ha scelto uno strano etiope che di nome fa Kenenisa Bekele vicino ai 30 anni per renderla operativa. Chi può avergli messo nelle gambe quel tempo, chi può avergli insegnato a correre in quel modo che sembra farlo volare sull’anello rosso di una pista di atletica leggera? La risposta è sempre la stessa. Chi può aver insegnato a Fabien Lefevre entrare e uscire nello stesso tempo dalle risalite se non il Padre Eterno che evidentemente alla canoa slalom tiene parecchio se ci regala queste emozioni costantemente e ripetutamente tanto da renderle a volte banali e a volte incredibili? Utilizzare un solo colpo per entrare, ruotare, uscire: tre in uno, neppure alla Rinascente si trova un’offerta così vantaggiosa! La velocità lineare che si trasforma in velocità di rotazione e successivamente torna ad essere lineare. Tutto questo con un colpo largo che parte dalla punta dei piedi e esce all’altezza del pozzetto. Il particolare è quello che il tutto va fatto su una corda di violino mantenendo equilibrio e busto eretto. Il transalpino poi si diverte, mattina e pomeriggio, a provarci e a riprovarci. Passa le ore sul canale e tutte le morte e le porte sono buone per esercitare quel tocco di grazia e arte che il buon Gesù gli ha regalato. Non sembra essere molto preoccupato se a quel giochino intervengano fibre bianche o rosse, non sembra neppure dannarsi a guardare l’orologio per capire se lavora a livello aerobico o anaerobico, se recupera tanto o poco. La cosa sicura è che sembra divertirsi un mondo ogni volta che infila la pagaia in acqua, ogni volta che le sue spalle lo precedono nella rotazione delle sue gambe, ogni volta che la sua coda si infila nell’acqua per prendere velocità e spinta. Quel suo battito di ciglia che sembra precedere ogni azione è il battito di ciglia dell’aquila che guarda il sole e lo sfida. Il grande e reale pennuto lo può fare proprio perché il disegno celeste glielo ha permesso e il bianco di Francia la sua sfida l’ha già lanciata al mondo intero dei kayak uomini e della canadese doppia.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Penrith – Australia 10/01/2010 38° gradi – Wonderfull Slalom traning camp!

… segue 2^

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