Campionati del mondo Under 23 & Junior a Foix



Bisognerebbe ricordare a Irati Goikoetxea e a Aisling Conlan che la sequenza numerica delle porte deve seguire una logica. Mi spiego meglio: se metto la porta 7 in discesa deve essere posta più a valle rispetto alla porta 6 in risalita, al massimo sulla stessa linea, ma non certamente più a monte di 3 o 4 metri.  Lo stesso dicesi per la combinazione 11 risalita e 12 discesa. Non mi è mai capitato in una gara di sci di vedere gli atleti costretti a risalite la pista invece di scenderla, come madre natura insegnerebbe e come il nostro sport esige.  Chi sono Goikoetxea e Conlan? Presto detto: le due persone che hanno disegnato i tracciati ai Campionati del Mondo Junior e U23 e che, a mio avviso, hanno fatto delle scelte decisamente assurde, forse non si sono rese conto che la gara si svolge su un fiume naturale e non su un canale e vedere, specialmente gli junior, lottare per risalire il fiume risulta alquanto irriverente. Anche gli off-set, cambi di direzione,  non sfruttano minimamente le caratteristiche del fiume, è una lotta contro l’eleganza e la tecnica, risolvendo il tutto con la forza e la preparazione fisica. L'irlandese e cioè Aisling Conlan due anni fa ai mondiali a Cracovia aveva disegnato un percorso assurdo che poi è stato completamente rifatto dopo le innumerevoli proteste da parte delle squadre. L'esperienza a volte non è di aiuto!

Se a tutto questo ci aggiungiamo un commento sul canale Planet Canoe decisamente poco animato e coinvolgente, il gioco è fatto per far sì che un mondiale, così importante, possa presto passare nel dimenticatoio e che le persone, poche probabilmente,  si addormentino davanti allo schermo. Sorvolo sul fatto che molti degli intertempi che appaiono sul video sono completamente sballati.  La speranza però è quella che forse, parlandone, qualche insegnamento da tutto ciò possa risultare utile per il futuro, per non ricadere sempre negli stessi errori e che se ne faccia tesoro. 


Per fortuna poi che ci sono loro: gli atleti che si adattano a tutto e a tutti pur di esprimere la loro voglia di emergere, di divertirsi, di pagaiare e così, nonostante il percorso, abbiamo visto delle belle gare, ma solo con atleti già evoluti e che anche a livello assoluto dominano la scena internazionale. Così Titouan Castryck riesce a vincere un mondiale Under 23 con un tocco, ma con una discesa che ci ha lasciati sbigottiti per quanta classe e maestria abbiamo visto concentrata in poco più di 80 secondi. Xabi Ferrazzi è andato ad un passo dal sogno di vincere il mondiale e, se non fosse stato per quella risalita 3, dove ha battuto la coda e ha perso qualche centesimo, ora saremo qui a elogiare la sua vittoria. Al giovane figlio d’arte vanno comunque tutti gli applausi per una finale combattuta fino alla fine. Bravo anche all’eporediese Michele Pistoni che ci aveva creduto alla medaglia e che poi, solo con l’arrivo del fuoriclasse francese, gli è scivolata via dalle mani. Fortunato comunque  lui che a consolarlo, al termine della gara, uscito dalla “kiss and cry zone”, ci ha pensato Caterina Pignat, al sua amata, che è stata anche lei protagonista  in finale nel kayak femminile, chiudendo al nono posto.  Terzo nel kayak maschile lo spagnolo Manel Contreras che in qualifica aveva preso il 28esimo posto, poi in semifinale settimo e ha concluso il suo mondiale con un bronzo importante per tutta la squadra spagnola.  

Nel settore femminile chi ha da recriminare è Zuzana Pankova, che ha lasciato medaglia d’oro e titolo iridato sul palino di sinistra alla porta numero 4, quando sembrava poter portarsi a casa vittoria e gloria più che meritata. La slovacca, allenata da Peter Murcko, ha sfiorato la porta con la spalla sinistra, tanto che la penalità è stata segnata dal video-judge quando l’atleta era già alla porta 17. Peccato, perché il suo è tempo di gara era il più veloce per questa categoria. Viceversa Eva Leibfhart non è riuscita a ripetere l’impresa del 2023, quando a Cracovia aveva vinto il titolo iridato di categoria e soprattutto sembrava la favorita numero  uno dopo la vittoria di soli 15 giorni fa in Coppa in quel di Praga. Finisce seconda a 51 centesimi con una discesa pulita e senza gravi errori.  Chi invece ha stupito è stata Eva Alina Hocevar che, nel suo ultimo anno nella categoria, si toglie una bella soddisfazione vincendo anche il mondiale under 23 dopo averlo vinto nel 2018 da Junior a Ivrea e riprendendosi una bella rivincita sul mondiale dello scorso anno a Liptovosky, dove era arrivata seconda dietro a Lois Leaver di 12 centesimi, oggi terza a 66 centesimi dalla vincitrice. 


Nel settore Junior quasi scontata la vittoria di Michal Kopecek ,che si riprende una bella rivincita su Ziga Lin Hocevar che, al mondiale dello scorso anno, gli aveva rifilato sei secondi. Lo sloveno aveva vinto e il ceco era arrivato terzo con Martin Cornu secondo. Oggi le cose si sono invertite e Kopecek ha vinto bene con una manche di potenza, secondo Hocevar e terzo Titouan Estanguet nonostante 4 penalità. Inutile dire che il figlio di Tony Estanguet avrebbe vinto alla grande senza quei tocchi  alla 17 e alla 18. Daniele Romano, o meglio Danielino come noi tutti lo chiamiamo, è stato protagonista al suo mondiale d’esordio, arrivando secondo in qualifica e chiudendolo poi al quarto posto a 16 centesimi dal bronzo.  


Nel settore femminile junior salta all’occhio che Isabel Lovato non parte nella finale e il motivo sembra essere stato il fatto che si è presentata tardi al cancellato di partenza. Forse nove tecnici, un medico e un fisioterapista non sono sufficienti a garantire la puntualità per 22 atleti anche se, per la verità, in acqua nel pomeriggio di semifinali e finali erano solo quattro, ridotti poi a tre per le finali, quindi una media di 3 tecnici per atleta! Peccato, perché la giovane atleta di Valstagna meritava di giocarsi le medaglie combattendo sul campo e non depositando le armi. La vittoria, va alla campionessa europea Junior 2024 e cioè alla  polacca Hanna Danek, che così, dopo l’argento mondiale dello scorso anno, riesce a fare un ulteriore step salendo sul gradino più alto del podio. La sua prova é stata  segnata da 4 penalitá ad inizio gara, 4 e  5, ma il proseguo della sua discesa è stato ottimo. Anche in questo caso i tocchi sono stati segnati dal video-judge quando l’atleta era oltre la metà della gara. Seconda Barbora Ondrackova della Repubblica Ceca e terza  la tedesca Mina Blume. 


Delle gare delle canadesi ne parleremo domani 


Occhio all'onda! 


Michele Pistoni con Caterina Pignat 


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