XL ICF ORDINARY CONGRESS - Antalya novembre 2024

 


Perge è una antica città Pamfila, che si ritiene sia stata fondata tra il XII e il XIII secolo a.C. Nel corso del tempo, la città passò sotto il dominio della Libia e della Persia, e nel 334 a.C. si arrese ad Alessandro Magno. Tuttavia, l'epoca d'oro della città si ebbe durante il dominio dell'Impero Romano tra il II e il III secolo d.C. Per molti anni, Perge è stata una popolare meta di pellegrinaggio cristiano. Questo perché San Paolo, che viaggiò nella regione nel 46 d.C., vi predicò il suo primo sermone dopo essere arrivato da Antiochia. Perge è un tesoro di rovine antiche e scoperte archeologiche che risalgono al periodo ellenistico. Perché dico questo è presto detto: il XL Ordinary Congresso ICF si sta svolgendo and Antalya, nella sala Perge che si trova nell’hotel, Fame Residence,  che ospita i delegati in rappresentanza di oltre 80 nazioni presenti a questo Convegno dove si voteranno anche le nuove cariche politiche di questo organo internazionale della canoa. In realtà non cambierà molto nel senso che sono poche le discipline dove in corsa c’è più di un candidato. Questo, a mio modo di vedere, significa che c’è poca vitalità in tutto il settore a livello mondiale. Appiattire le candidature significa, politicamente parlando, avere poche scelte e poco confronto. 

L’evento è seguito molto bene dall’ufficio stampa della stessa ICF sia con una diretta streaming (cliccando su diretta streaming andrete sulla diretta di ieri, mente cliccando qui su quella del secondo giorno di lavori), sia con commenti scritti sui diversi interventi  e su internet potete trovare tutto questo alla pagina ICF . Vi accorgerete, se prenderete visione di tutto ciò, che le cose non sono così facili e lineari come potrebbero sembrare: burocrazia, organizzazione, legislazione, culture e realtà diverse non aiutano ad avere una visone unica dello sport. Non tutti sono disposti a fare un passo indietro per un bene comune, si coltiva il proprio orticello chi per esplicito interesse, chi per il fatto che di interessi su alcuni campi non ne ha, e chi viceversa ignora l’importanza di questi momenti.  C’è da riconoscere comunque il grande lavoro del presidente Konietzko per  trovare soluzioni per  allargare i confini. 

Si capisce però che non c’è una unione di intenti quando a parlare sono i vari chairman delle varie discipline che compongono la Federazione Internazionale. Dico questo perché sono stati presentati i reports degli ultimi due anni di lavori delle varie discipline in modo totalmente differente e distanti tra loro. Per capire l’intera realtà  della pagaia, a mio modo di vedere, servirebbe una sorta di raccolta dati comuni per capire quanto è esteso il movimento indipendentemente dalla specialità. L’unione fa la forza ha detto un tempo Jean Monnet parlando del futuro dell’Europa e mi verrebbe da mutuarlo alla pagaia se fosse possibile avere una unione di intenti per un progresso collettivo. 

Interessanti i dati della canoa polo per gli accessi sui vari canali sociali (li trovate in fondo a completezza di questo post), cosa che non abbiamo avuto per il settore slalom.  Poi per assurdo si vanno a votare cambiamenti di regolamenti unendo le discipline! Così il passaggio ai fatidici 2.99 per le canoe slalom non é stato approvato caduto nel calderone di una votazione comune con altre discipline. 

C’è da tempo  “rumor”, per dirla all’inglese,  sul discorso ICF Ranking e la partecipazione alla Coppa del Mondo nel settore Slalom. Facendo quattro chiacchiere  con chi è qui del settore, sembra che la cosa non sia gradita a molti o meglio un sistema per le quote olimpiche, che non siano assegnate solo con una prova,  è opinione comune che sia positivo, ma non certo passare dalla sera alla mattina da un sistema all’altro. Dare tempo ad abituarsi e ad organizzarsi al cambiamento questa sembra essere la soluzione per il futuro. Non capisco poi la presa di posizione negativa  del Segretario Generale, Richard Petit, sul format per la Coppa del Mondo, laddove si chiede di disputare pure lo slalom sprint. La soluzione può essere venerdì slalom sprint, sabato slalom tradizionale, domenica Kayak Cross. Qualifica e finale per i due slalom e poi Time trial e batterie per il Kayak Cross. Potrebbe diventare pesante per gli atleti? Alla fine si tratterebbe di aumentare al massimo di una manche rispetto al passato considerando poi che parliamo di 80/90 secondi per lo slalom, di 50/60 per lo sprint e altrettanto per time trial e heats per kayak cross. Se prendiamo il tennis giocano ogni altro giorno e restano in campo tre o più ore  o il biathlon che hanno nella stessa giornata più prove. Non mi spaventerei quindi su questo programma, magari già fissando il percorso di gara il giorno precedente e lasciando a tutti la possibilità di allenarsi sul quel tracciato. Così facendo si toglierebbe in parte il vantaggio degli atleti che gareggiano in casa. 

Giornata lunga, ma comunque interessante. Standing ovation per Jean Michel Prono, che in apertura del suo intervento era visibilmente commosso, considerando, come lui stesso ha sottolineato,  che è arrivato al suo ultimo report  dopo 19 anni di assiduo lavoro al servizio dell’ICF .  Il francese, che ha discendenze italiane, ha sicuramente lavorato molto in questi anni con infinita passione e competenza. Purtroppo a volte non ha voluto ascoltare chi magari ha cercato di fargli capire che forse tutto non gira sempre come si pensa. Al di la di tutto ciò comunque vanno a Jean Michel i ringraziamenti di tutto il settore e i miei personali. 

Domani si torna in aula per votare i candidati ai vari ruoli.


Occhio all'onda! 








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