XL ICF Ordinary Congress - 2nd day -
Partiamo dalla fine e cioè dalla nomina di quattro nuovi membri onorari dell’International Canoe Federation che sono: Jaroslav Pollert (CZE), Jean Michel Prono (FRA), Istvan Vaskuti (HUN) e Albert Woods (GBR), che si aggiungo ai 26 già presenti nella lista dell’organo internazionale della canoa. Ci sono anche tre presidenti onorari che sono rispettivamente Sergi Orsi, Ulrich Feldhoff e Jose Perurena Lopez. Nella lunga lista di membri onorari spicca il fatto che ci sia una sola donna, l’australiana Mrs Helen Brownlee che è la figlia di uno dei fondatori dell’Australia Canoing Association, oltre ad essere stata la prima donna ad essere eletta nell’executive ICF Committee. Tra i 26 troviamo i nomi anche del compianto Vittorio Cirini, per anni Chairman del settore discesa mondiale, e Francesco Conforti, presidente della Fick dal 1990 al 2005 e Tesoriere ICF dal 2000 al 2008. Poi ha ricoperto il ruolo di segretario generale della Federazione Italiana Gioco Bridge e attualmente è presidente dell’Associazione Nazionale Stelle e Meriti Sportivi succeduto a Gianni Gola.
Tornando al Congresso e andando sempre a ritroso, le votazioni sono andate in pratica come dovevano andare, senza grosse novità visto che, per la verità, non c’erano così tanti candidati da far scaturire battaglie di sorte. Unica votazione contrastante è stata quella per la nomina del tesoriere dove in una prima istanza erano i corsa in tre e poi sono rimasti in due e cioè l’ungaro Karai e il cinese Xin. Al primo scrutino si è andati alla parità e, conseguentemente, alla terza votazione l’ha spuntata il cinese. La cosa per la verità ci sembra strana considerando che forse non sarebbe stato male avere un Tesoriere nel luogo in cui l’ICF ha deciso di aprire una nuova sede e cioè a Budapest dove il governo di questo paese, oltre a pagare tutto, sborserà un milione e mezzo per 10 anni.
Laddove il candidato era in pratica unico, non c’è stata presentazione di alcun programma specifico e la cosa non mi é sembrata corretta… due parole le si potevano pur far dire ai vari candidati, per lo più solo da riconfermare, e quindi si è presa per buona la relazione che avevano portato nei loro report degli ultimi due anni di attività. Unica eccezione, come nuovo membro, l’intervento di Richard Fox che così entra definitivamente nel ruolo che si stava preparando da tempo. Speriamo solo a questo punto di non assistere ad una sorta di Royal Family della Canoa mondiale! Ai posteri l’ardua sentenza per citare Alessandro Manzoni quando si chiedeva di emettere una sentenza su uno dei più controversi e importanti uomini della storia: Napoleone Bonaparte.
C’era grande attesa per ascoltare l’intervento del vice-presidente Lluis Rabaneda sul tema: “sistemi di qualificazioni olimpiche per Los Angeles 2028”. In buona sostanza si è costituito un gruppo di lavoro di 10 membri che ha come obiettivo i seguenti punti:
- aumentare il numero di competizioni sulla strada della qualificazione;
- aumentare il numero di partecipanti e le opportunità per qualificare;
- aumentare l’attività a livello Continentale e quindi ampliare geograficamente lo sport;
Tra questi obiettivi c’è anche quello di presentare un sistema al CIO che sia univoco e consistente.
Il perché si vuole cambiare, il vicepresidente lo ha riassunto in quattro punti:
1. allineare lo sforzo con l'obiettivo della strategia adatta per il futuro;
2. sostenere obiettivi più ampi all’interno del movimento olimpico stabiliti dall’Agenda del CIO 2020+5;
3. fornire un processo trasparente che affronti le sfide passate garantendo equità ed integrità;
4. generare opportunità per connettere lo sport con le Olimpiadi nel percorso di qualificazione;
Se dovessimo commentare sono punti che stanno a dire tutto e nulla, ma forse è proprio questo il compito politico di un organo preposto alla gestione e al controllo del nostro sport, ma abbiamo fiducia e proseguiamo con quanto esposto al Congresso quindi…l’attuazione di tutto ciò dovrà avvenire attraverso sei step,o meglio, come dice lo stesso Rabaneda nello speech, si parla di blocchi dove:
-- il primo sarà stabilire lo scopo e gli obiettivo del Working Group;
-- il secondo sarà avere otto consultazioni con il gruppo di lavoro per raccogliere spunti e affrontare le sfide relative ai criteri di qualificazione, alla struttura dell’evento e alla rappresentanza Continentale;
-- terzo punto una consultazione con le Federazioni Nazionali e più specificatamente due sondaggi con le 48 Federazioni Nazionali che hanno risposto alle domande, 29 Federazioni Nazionali hanno partecipato al sondaggio a Parigi ed essenzialmente sarà diviso in tre sessioni: regolamenti generali, Sprint e Slalom;
-- lo step quattro sarà la Proposta di Creazione per lo sviluppo di una qualificazione olimpica con regolamenti che incorporino lo slalom e la canoa sprint in un Ranking Mondiale;
-- la fase cinque sarà condividere la proposta con le principali parti interessate;
-- sesto il processo di approvazione attraverso il Board of Directors, quindi la verifica da parte legale del CIO e in fine la revisione del sistema di qualificazione olimpica.
Alla fine della presentazione sono state solo due le domande sul tema della rappresentanza nel gruppo di lavoro. La risposta data da Rabaneda ha chiaramente messo in luce l’intenzione di avere comunque una consultazione generale con tutte le Federazioni, mentre Konietzko ha sottolineato l’importanza del massimo rispetto del lavoro dei vari Continenti, ricordando però che siamo tutti solo una grande Famiglia, dovendo tralasciare interessi personali a fronte di una visione più globale… monito forse diretto al Vecchio Continete? Speriamo!
Le parole e le slide presentate ci lasciano con qualche dubbio e molte perplessità. Capisco, o meglio, tutti noi siamo in grado di capire che le questioni sono complesse, ma ho la sensazioni che non si stia cercando di affrontare le difficoltà usando la semplicità come arma, ma ci complichiamo la vita adottando un sistema che troppo spesso ci ha deluso. Ricordiamoci sempre che parliamo di sport ed é come parlare della Vergine Maria… nessuno metterebbe in dubbio la sua purezza!
La mattinata è stata aperta da due italiani rispettivamente presidenti di due sport che, in qualche modo, dovrebbero rientrare nella grande famiglia ICF. Parliamo cioè del Dragon Boat e del Rafting. Il primo a parlare è stato Claudio Schermi presidente mondiale della IDBF fondata ad Hong-Kong nel 1991; seguito Danilo Barmaz presidente della World Rafting Federation, nonché disciplina associata all’ICF.
Il romano Schermi in buona sostanza ha portato al Congresso la richiesta di unire gli intenti e di essere una unica famiglia, ma in due case diverse. Questo accordo dovrebbe concretizzarsi con l’apertura di un certo numero di posti jolly ai prossimi Giochi Mondiali 2025 di chi non si e qualificato tramite il processo di selezione ICF. Il primo passo - come sottolinea Schermi - per passare dalle parole ai fatti concreti.
Danilo Barmaz, parlando a braccio in un francese “très agréable” ha ripercorso la storia del Rafting che ha visto nell’ICF un papà e una mamma capace di indicare la strada da percorrere. “Noi facciamo grandi numeri per la semplicità della nostra disciplina e speriamo pure di essere un buon veicolo per avvicinare a voi futuri canoisti - ha detto Barmaz e ha proseguito - le Olimpiadi di Parigi con gli sport della canoa sono state apprezzati da tutti. Anche noi siamo soddisfatti per la crescita che abbiamo avuto e che sta proseguendo e per il lavoro congiunto di tutelare e promuovere l’ambiente e l’acqua mossa”.
Questa sera a partire dalle 18, sempre nella sala che ha ospitato i lavori, quindi in Perge Room, si festeggeranno i 100 anni dalla fondazione dell’International Canoe Federation, che assumerà, a partire dal 2026, il nome di Paddler Worldwide.
Anche di questo presto vi racconteremo come sarà andata!
Occhio all'onda !
Richard Fox il nuovo Chairman dello Slalom mondiale |
Danilo Barmaz presidente della World Rafting Federation |
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