Australian Open, selezioni brasiliane e quote olimpiche per l'Africa

 

Sanremo catalizza l’attenzione, ma non dobbiamo perdere di vista quello che è successo e quello che succederà nel week-end per la canoa slalom. Avevo presentato e anticipato  gli eventi dello scorso fine settimana nel post precedente, penso di essere stato uno dei pochi a farlo! Tutto passa molto in sordina, si compete e tutto sembra presto finire del dimenticatoio. Eppure i fatti accaduti sono interessanti e ci sarebbe tanto da raccontare!

Partiamo dagli Australian Open dove si è adottata la formula delle due finali, cioè i primi 10 entravano nella finale per le medaglie, mentre agli altri è stata data la possibilità di disputare quella che in gergo tecnico si chiama finale B.
 

Si conferma al vertice nella canadese femminile Jessica Fox e dove esordiscono in gara anche le ragazze italiane. Marta Bertoncelli e Elena Borghi conquistano la finale;  rispettivamente finiscono la gara in 6^ e 9^ posizione. Due gare oneste per le due carabiniere di Ferrara che dall’altra parte del mondo erano arrivate da pochi giorni. La gara della canadese maschile ha assunto un’importanza notevole soprattutto per i padroni di casa considerando che serviva per definire il nome di chi rappresenterà i giallo-verdi a Parigi. Alla fine ha avuto la meglio il 25enne Tristan Carter, originario di Melbourne,  che ai mondiali del 2023 era arrivato 18esimo in seconda manche e, nonostante fosse stato il migliore dei canguri in quella rassegna, non era riuscito a prendere la quota olimpica per il suo Paese. L’Australia ha poi recuperato il posto olimpico ai recenti  Oceania Championships di fine gennaio 2024 e a prendere la quota ci ha pensato Brodie Crawford. La lotta poi era rimasta aperta fino alle gare degli Australian Open, che, come ho già detto, ha visto Carter trionfare. Visto che parliamo di C1 c’è da sottolineare che l’irlandese  Liam Jegou ha avuto la meglio per un posto a Parigi nella sfida che era rimasta ancora aperta con Robert Hendrick. Strano destino quello di Robert Hendrick che già per Tokyo aveva conquistato a La Seu d’Urgell il posto per l’Irlanda ma poi,  invece, la sua nazione era stata  rappresentata da Liam Jegou. La stessa cosa è successa per Parigi 2024, infatti Hendrick ancora una volta aveva preso la  quota ai mondiali di Londra con il suo 16esimo posto, ma poi finisce che nelle selezioni interne (quest’anno fatte per l’appunto in Australia) perde l’occasione importante per andare ai Giochi.
 

4 penalità sono troppe pure per Jessica Fox per sperare di vincersi pure la gara in kayak, anche se arriva seconda per soli 27 centesimi dall’olandese, maritata con Mike Dawson,  Martina Wegman. Piccola soddisfazione però in casa Fox visto che la giovane Noemi riesce a salire sul podio precedendo Klaudia Zwolinska di 50 centesimi.
 

Nel Kayak maschile Jiri Prskavec osa troppo e il suo passaggio alla 19 in discesa è giudicato severamente. Peccato perché il tempo  di 92.51 era decisamente irraggiungibile per gli avversari. Gli Italiani in gara sono altalenanti: Giovanni De Gennaro quarto con penalità, mentre Marcello Beda è quarto nella prova vinta dal giovane Xabi Ferrazzi che fa registrare quello che sarebbe stato il secondo miglio tempo della finale assoluta. Una nota bisogna pur farla pure sul campione del mondo Joseph Clarke che in finale B è quinto dopo la sosta forzata dall’incidente in allenamento nel Kayak Cross.
 

Sarò più veloce a raccontarvi invece cosa è successo lo scorso fine settimana a Rio sul canale olimpico di Deodoro, visto che si sono disputate le gare di selezione per formare la "seleçao" del Brasile. Diciamo che è andato tutto come da previsioni: si qualificano Pedro Gonçalves e Matheus Desnos nel K1 uomini rispettando le percentuali previste così come per Omira Estacia nella canadese femminile, mentre per i C1 confermati Charles Correa e Kauã Da Silva. Completa la squadra Ana Satila che con i suoi due quinti posti ai mondiali dello scorso anno si era già assicurata maglia e posto olimpico.
 

Cosa ci sarà questa settimana è presto detto: sull’Isola della  Réunion e cioè in mezzo all’Oceano Indiano, ci saranno le selezioni olimpiche per il Continente Africano, difficile da capire perchè si disputino qui!Presenti in loco anche diversi atleti europei a partire dalla squadra tedesca con alcuni slovacchi e ovviamente i francesi.
Aspettiamo quindi i nomi degli atleti africani che si qualificheranno per completare la lista dei partecipanti a Parigi 2024, anche se bisognerà aspettare il 19 marzo con le gare dei Campionati Panamericani per avere tutti i nomi delle nazioni che avranno diritto di partecipare alla decima edizione  dei Giochi Olimpici per la canoa slalom.
 

Nota di colore: anche Sideris Tasiadis lo abbiamo visto nella start list della gara a La Réunion, si capisce che il 2024 è un anno importante perché normalmente il campione tedesco non è abituato ad andare ad allenarsi al caldo, ma evidentemente anche per lui le cose si complicano in attesa della selezione tedesca per formare la squadra olimpica. Tasiadis però inizia male la sua trasferta nel mezzo dell’Oceano Indiano visto che ha già rotto la sua pagaia! C’è anche Nicolas Gestin, restio a prendere l’aereo per motivi ecologici, sull’isola a preparare la stagione e a gareggiare, mentre i suoi compagni a cinque cerchi sono in Australia, come vi ho già ricordato.

Occhio all’onda!

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