Quando i tracciatori vogliono essere diversi!

 

La prima giornata di gare per gli allenatori inizia generalmente con una riunione per il TVS e cioè per coordinarci sul  sistema video tecnico. Ogni volta ci ripetono le stesse cose con l’obbligo di essere presenti. Un’altra routine in gare di Coppa e Mondiali è il Team Leader Meeting, normalmente nei primi giorni della settimana. Anche qui obbligatorietà di presenza dopo che per gli accrediti abbiamo confermato le nostre iscrizioni e dopo che  ci è stata mandata l’Agenda e le Start-List via WhatApp nel gruppo della gara.  Nella riunione si risponde "yes" all’appello nominale delle nazioni e poi si ascolta in religioso silenzio quanto viene letto dall’Agenda che tutti noi abbiamo. Si perde poco più di un’ora  che potrebbe essere evitata considerando  il progetto di essere attivi nella tutela della natura dell’ambiente. Per questo motivo, quest’anno, si è cancellato il lunedì di allenamento, cosa però che si è dimostrata inutile e soprattutto incomprensibile tanto più che in generale le squadre si trasferiscono da un posto all’altro alla domenica dopo le gare.
 

Veniamo alle gare, che, come dicevo,  si disputano con la formula olimpica e cioè due manche, si prende la migliore, passano i primi 24 e poi dalla semifinale  i 12 migliori disputano la finale e si giocano le medaglie.  Nel kayak femminile si passa il turno  con un distacco dalla vincitrice, inutile farne il nome, di oltre 7 secondi. Nella canadese monoposto maschile con oltre 5 secondi. Perché dico ciò?  Per fare un ragionamento e per far capire che i tracciati così disegnati non hanno senso! La mappa distribuita ieri dava l’impressione che i tracciati fossero buoni e che rispettassero una logica, la pratica poi ha sconvolto queste convinzioni. Lo slalom è una disciplina sportiva che ha come scopo discendere la corrente passando in mezzo a degli ostacoli che si chiamano porte. Lo scopo è sfruttare l’acqua e far divertire pure il pubblico che segue sulle rive oppure in video. Ora vedere atleti che saltano porte o che continuano a riportare la loro punta verso monte non mi sembra logico e divertente. Distacchi così abissali tra i concorrenti, la gran parte dei quali sono comunque  di alto livello, non crea quell’attesa  e quella suspance che si chiude solo sulla fotocellula d’arrivo. Oggi lo si capiva a metà percorso che cosa ci si poteva aspettare da ogni atleta.  In un breve sondaggio che mi sono permesso di fare con alcuni allenatori delle altre squadre risulta che a nessuno è piaciuto il tracciato e molti rimangono basiti per le proposte che ci vengono fatte poi per i cambiamenti per semifinale e finale.  Sarebbe interessante che i tracciatori ascoltassero il parere di chi quotidianamente lavora con gli atleti e magari pure chiedersi che senso può avere questa logica di non seguire l’acqua. 


Qualche sorpresa c’è stata nel settore femminile con l’esclusione dell’olandese, accasata in Nuova Zelanda,  Martina Wegman che ai recenti mondiali è arrivata quarta a 3 centesimi dalla medaglia. Fuori anche Teresa Fiserova, che quest’anno in kayak ha avuto una seconda parte di stagione decisamente negativa dopo la medaglia di bronzo agli europei e alle due finali di Augsburg e Praga. Fuori anche Noemi Fox che rientrava alle gare in slalom dopo il forfait del mondiale per motivi di squadra. Nella canadese maschile nessun nome importante resta al palo. Savsek si impone con la seconda manche dopo che in prima si era dato da fare per dare spettacolo!
Devo dire anche che oggi il canale olimpico è stato animato dallo spirito vivo ed entusiastico di tanti giovanissimi portati qui con pullman per conoscere lo sport della canoa da slalom e per tifare, in modo particolare, i beniamini di casa incitati da due speaker coinvolgenti e capaci. 


Occhio all’onda!

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