Scopriamo cosa stanno facendo i K1 Men Top in questo lungo inverno

 

Il campione olimpico Jiri Prskavec ha scelto Livigno per ossigenarsi
  

Mancano pochi giorni alla fine di gennaio e molti atleti top del Kayak  stanno preparando armi e bagagli per trasferirsi in diversi luoghi caldi, per iniziare una preparazione più specifica e con più ore in acqua mossa.
Il numero 1 e 2 del ranking mondiale nel kayak maschile,  e cioè Vit Prindis e Jiri Prskavec,  dopo una brevissima pausa,  hanno ripreso la preparazione  verso la fine di ottobre con un raduno specifico sul canale parigino,  per poi andare,  qualche settimana più tardi,  a Londra a Lee Valley per un’altra settimana di studio ed analisi in vista delle selezioni olimpiche di settembre. Rientrati a Praga hanno organizzato la trasferta a la Reunion dove sono andati con il direttore tecnico della Repubblica Ceca, Jiri senior Prskavec,   per alcune settimane di allenamenti tecnici sul canale francese in mezzo all’Oceano Indiano, a lato del Madagascar e sotto le isole Mauritius. Ai due, già selezionati nella squadra nazionale grazie alle vittoria Continentale di Jiri e il titolo iridato di Vit, si è unito Ondrej Tunka (11^ ICF Ranking, già campione del mondo nel 2017) che fa parte del gruppo allenato da quel raffinato e super competente tecnico che risponde al nome di Jírjì Prskavec.  Apriamo un parentesi dicendo che il tecnico ceco, oggi anche direttore tecnico della Repubblica Ceca, dopo il pensionamento dello scorso anno di Jiri Pultera , con questi tre atleti ha praticamente vinto di  tutto e di più; se poi aggiungiamo anche il mondiale di Katerina Kudejova, da lui allenata, si può capire la caratura di questo bravo e modesto personaggio del mondo dei paletti dello slalom.
Natale in famiglia nella loro nativa Praga e poi climatizzazione in montagna a Livigno sugli sci di fondo per il campione olimpico Prskavec che, come detto, in settimana salirà sul volo per tornare a la Reunion per restarci fino ai primi di marzo.    

Il numero 3 del Ranking mondiale, Peter Kauzer, non avendo problemi di selezionarsi per la Slovenia, ha deciso di preparare con estrema dovizia il mondiale di Londra, partendo da lontano e più precisamente ripassando i fondamentali sui fiumi di casa fino a gennaio, per poi prendere il primo aereo con tutta la famiglia e trasferirsi ad Al-Ain per cinque  settimane e mezzo. Il campione sloveno, che quest’anno l’8 settembre (che per noi italiani ricorda l’armistizio di Badoglio)  compirà  40 anni,   esce da una  stagione passata da protagonista, con 4 finali in Coppa su 5 gare, che gli hanno regalato il 3^ posto assoluto dietro ai due mostri sacri sopra citati! Un  mondiale finito male alla porta numero 2 dopo che aveva vinto la semifinale con un tempo che gli avrebbe regalato pure il titolo assoluto: un 94.76 contro il 94.78 di Prindis campione del mondo. Kauzer quindi ha rinunciato alla sua normale lunga trasferta in Australia, optando per gli Emirati Arabi. Under down  sembra essere diventata una meta veramente troppo onerosa per tutti, anche per i grandi campioni con  budget più importanti, se si pensa che un’ora di acqua viene a costare più di 20 euro con anche 30 atleti sul percorso!
Ecco quindi che molti atleti e squadre hanno optato per altre soluzioni:  in Brasile sul canale olimpico di Rio quest’anno ci saranno più di 20 atleti europei, poi la Reunion nell’oceano Indiano, ad   Al-Ain negli emirati Arabi e sarà  sfruttato molto anche il campo di allenamento di Pau in Francia dove il clima sembra essere più mite rispetto il resto d’Europa.  

Giovanni De Gennaro, il vice campione del mondo ed europeo e 4^ nell’ICF Ranking, ha avuto una breve pausa a fine stagione, ma già ad ottobre era sul canale londinese ad allenarsi con il suo caro amico Joe Clarke. Il bresciano è sull’isola della Reunion dove si fermerà per 4 settimane per poi tornare a Lee Valley a completare il ciclo di preparazione prima delle gare di selezione italiane. Con lui, sull’isola e a Londra,  anche Zeno Ivaldi, campione italiano assoluto in carica per la terza volta, e Marcello Beda che nel 2022 ha centrato a giugno una finale in Coppa a Cracovia, finendo in 6^ posizione.


Joseph Clarke (6^ICF Ranking)  assieme a Chris Bowers (39^ ICF Ranking)  ha scelto di allenarsi per due settimane a dicembre  ad Al-Ain per poi  rientrare subito dopo a casa per preparare le selezioni di  metà Aprile. Scelta dettata dal fatto che le selezioni per formare la squadra e quelle di qualifica olimpica saranno entrambe sul canale di casa, quindi, quale miglior campo di allenamento può essere se non quello dove poi si gareggerà per gli eventi top della stagione? Unica piccola osservazione potrebbe essere quella che si rischia di perdere brillantezza e stimoli diversi restando sempre a navigare sulle stese acqua. Per il resto c’è da dire che potrebbe essere anche la scelta vincente… staremo a vedere!

Per restare oltre manica parliamo  anche di Bradley Forbes-Cryans un ottimo atleta che aveva avuto la sua massima stagione nel 2020 conquistando il posto per i giochi olimpici di Tokyo lasciando al palo il campione olimpico in carica. Il britannico ha  deciso, a soli  28 anni,   di appendere la fatidica pagaia al chiodo. La motivazione sembra sia in una grande occasione di lavoro  che  sommata al fatto che forse ha  perso la motivazione olimpica, giustifica questo suo ritiro per certi versi prematuro.

Novità anche tra gli allenatori. Partiamo dal cambio ai vertici tecnici nella squadra Svizzera. Lascia l’incarico di direttore tecnico Christian Bahmann, già campione del mondo in C2 nel 2005, classe 1981 e di nazionalità tedesca, che, per motivi famigliari,  ha preferito abbandonare e trovarsi  un lavoro più stanziale e meno "gypsy" qual è quello di un allenatore di canoa slalom! Lo sostituirà il francese Pierre Labarelle, rientrato l’anno scorso dall’esperienza di tecnico della Nuova Zelanda che così, dopo un solo anno da secondo,  prende il comando di una nazionale elvetica in crescita, specialmente con il 32enne Martin Dougoud. Un atleta  sicuramente interessante,  attualmente 7^ nell’ICF Ranking,  che nel 2022 ha preso 3 finali in Coppa e una medaglia (Praga); è stato pure finalista agli Europei di Liptovsky dove ha chiuso in 6^ posizione. Peccato che sia andato male ai mondiali ad Augsburg finendo nelle retrovie già in i semifinale. Eppure nella cittadina della Bavaria il bravo Martin aveva pure trovato l’amore che sembra però essere finito… mah!

La seconda grande novità è quella che il tecnico Telmo Olazabal ha abbandonato la squadra olandese dopo aver ricevuto una proposta irrinunciabile da parte del suo paese e cioè la Spagna e confessa: "Estoy con los españoles. Despues de Londres me ofrecieron puesto de técnico senior en Pais Vasco. Mejores condiciones de trabajo y vida… " e come dargli torto? Peccato però, perché aveva fatto un gran lavoro specialmente con il settore femminile; infatti aveva portato Martina Wegman (moglie del neozelandese Mikel Dowson) dal 28^ al 19^ posto della ICF Ranking e l’anno scorso,  ai mondiali di Augsburg,  assieme, hanno ottenuto una fantastica settima piazza,  confermando quindi la posizione di  Tokyo ai Giochi Olimpici.  Sempre nel 2022 ha preso finale anche a La Seu d’Urgell.

Chiudiamo con i tecnici dicendo che Michael Butchel non allena più Antonie Galuskova, passata nel gruppo di Riha, e neppure Amalie Hilgertova,  dirottata verso il tecnico Rohan.  Il giovane tecnico di Praga ora lavora per Hiko e, part-time,  per la squadra nazionale junior.

Nei primi dieci nell’ICF Ranking c’è un solo tedesco e risponde al nome di Hannes Aigner, 8^ per la precisione,  che attualmente si trova, con la famiglia, sull’isola della Reunion,  nel raduno organizzato dalla sua federazione con gli altri compagni di squadra. Il tedesco, per due volte sul gradino più basso del podio olimpico (2012 e 2020) e un 4^ posto, nel 2022 ha mancato però  la grande occasione del mondiale in casa dove è finito 14esimo dopo che aveva vinto la gara a squadre con i compagni Stefan Hengst e Noah Hegge.

Martin Srabotnik, classe 1995, è sicuramente l’atleta che nel kayak maschile ha fatto il più grosso salto di ranking dallo scorso anno. Infatti lo sloveno, allenato da Inaki Gomez Alonso nonché direttore tecnico della squadra Slovena, è salito dal 37^ posto nel 2022 al 10^ grazie ai due argenti conquistati in Coppa,  prima a Tacen, in casa, e poi nella finale della Seu d’Urgell. Accompagnato dal suo tecnico e dalla compagna di squadra Ajda Novak,  andrà in Brasile a breve per un ciclo di allenamenti sul canale olimpico di Rio. Visto che si parla giallo oro diciamo anche che quest’anno saranno molti gli atleti che hanno scelto questa opzione per raffinare la preparazione,  considerando che il canale è molto simile a quello di Londra,  dove ci saranno in gioco le quote olimpiche. Peccato che ad alcuni  atleti italiani avessero espresso il desiderio di allenarsi su queste acque non è stata concessa questa possibilità, e sono stati  dirottati  su un canale che presenta pochissime somiglianze a quello londinese, snobbato pure dagli stessi  francesi che se lo troverebbero comodamente in casa.  Probabilmente  sanno che molto spesso rimane chiuso o per problemi con le pompe o per la troppa acqua che entra nella struttura e che quindi livella l’ultima parte del canale.

Degli uomini in canadese parleremo presto prima però ci godiamo la finale degli Australian Open tra Tsitsipas e Djokovic buttando l’occhio anche alla Marcialonga che è arrivata alla sua 50^ edizione e che quest’anno presenta al via 7.000 sciatori provenienti da 34 nazioni. Anche il mitico Fulvio Valbusa sarà del gruppo e partirà tra i bisonti, lui che nel  2000 l’aveva dominata vincendo a mani levate. Quest’anno però, come mi ha confessato, si  godrà i 70 chilometri nelle retrovie e tra i suoi molti fans.  

Occhio all’onda!


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