La magia della vita

"Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all'amore il resto è niente.
Giro giro tondo cambia il mondo.
Giro giro tondo cambia il mondo."
Giorgio Gaber 

Era una di quelle giornate dove il freddo è pungente, e non vedi l’ora di dover  traghettare da una parte all’altra del fiume, per risalire meglio, ma soprattutto per  incontrare, anche se per pochi minuti, il sole che comunque sa darti conforto quando il gelo sembra farla da padrone. Non c’è nulla di così appagante pagaiare sul fiume in giornate come queste dove ritrovi serenità e tranquillità e poi se sei attento, sensibile e  pure fortunato c’è lui che è in vena di fare domande e confidenze…

- «Senti allenatore, era tanto tempo che non risalivi fin qua su, ma i gabbiani che invece vengono spesso e volentieri a trovarmi mi dicono che più in basso ci sono tanti giovani che pagaiano».
-- «In effetti sul canale c’è una alta concentrazione di canoe e pagaie - e proseguo - ma cosa ti succede oggi che sei così curioso?».
- «Lo sono sempre stato e poi voi pagaiate sulle mie acque, potrò bene capire chi gioisce delle mie onde, rapide e morte, anche se quel figliolo costruito in provetta mi sembra che susciti più interesse di tutto il resto».
-- «Scusa traghetto dalla parte opposta altrimenti la raschiera  massacra la mia povera pagaia, ma dimmi pure non preoccuparti».
- «Stai pure attendo a quei rami che si sono infilati sul letto dall’ultima piena e non riesco a farmeli scivolare via, vedi se… beh è lo stesso lascia stare. Ti dicevo che non vedo i giovani pagaiare sulle mie rapide, come facevate voi tanti e tanti anni fa e me ne chiedo il motivo». 
-- «Sei molto saggio e non è facile risponderti. Vedi siamo tutti presi dall’ansia di arrivare quanto prima a vincere medaglie e aspirare alla gloria olimpica. Un tempo il piacere di pagaiare sulle tue rapide era l’aspetto più emozionante, eccitante e motivante. Passavamo le ore dentro un’onda a surfare per non parlare delle discese infinite a scoprire ogni segreto della tua lunga vita. Ogni metro un’avventura, ogni sasso un sogno, ogni morta una risalita, ogni cambio di pendenza uno scatto,  due sassi vicini una porta in retro, ogni ricciolo una sosta attiva. Poi la sera a ricordarci tutti i vari passaggi e come erano stati affrontati, le storie narrate  da persona a persona  si ingigantivano e si tramandavano  da canoista a canoista. Ecco forse un tempo eravamo anche canoisti oggi i giovani sono solo slalomisti. Atleti nel vero senso della parola, come un ottocentista che corre esclusivamente  in pista per paura magari di farsi male ai legamenti. Quindi si pensa di perdere del tempo se facciamo fare ai nostri giovani lunghe discese sui fiumi. Oggi ci si concentra sulle porte, avanti e indietro, facendo dimenticare l’aspetto più emozionante del nostro magico sport. Già un vero peccato aver perso questo stretto contatto con Te signor Fiume».
- «Eh già! Eppure voi ne passavate tante di  ore sulla corrente senza porte e non eravate poi così male neppure in gara e soprattutto avete imparato a vivere e a rispettare la natura legandovi a noi a doppio filo. Poi avete saputo tramandare la tradizione come io faccio da sempre. Che bei tempi quelli, ma se vi posso fare una raccomandazione insegnate ai vostri bambini solamente la magia della vita e raccontategli il sogno di un’antica speranza che corre più che mai con la forza della corrente».
 


Occhio all’onda! 

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