Dove nasce l'errore?

Eravamo rimasti alla spinta delle gambe e al concetto isometrico nel cambio di direzione. Ora dobbiamo capire quali sono i nostri riferimenti per mettere in atto questo tipo di manovra. La tecnica moderna è cambiata molto soprattutto nel modo in cui ci si approccia ad una risalita, ma non solo.  Rispetto ad un tempo ci  si prepara, in linea generale, molto  prima e il riferimento preciso è sul palo interno. Ma attenzione! Questo riferimento non deve essere confuso come punto per eseguire la manovra di rotazione o di cambio di direzione. Qui l'abilità dell'atleta è proprio quella di riuscire a mantenere costante e con margine questo preciso punto di rotazione, che in realtà costituisce solo un passaggio. Il passaggio sul  palo non è il momento in cui gli atleti migliori girano il loro scafo, anzi il palo è solo un doveroso punto da rispettare e da mantenere ben distante. Aspetto questo che per molti atleti non è chiaro e limpido come dovrebbe essere. C'è la tendenza a stringere sempre sul palo, ma l'errore più grande però è quello di utilizzarlo come punto per fare la manovra, invece di considerarlo solamente come riferimento da (nel caso servisse) schivare, specialmente in un passaggio in discesa.  
E' impensabile discendere su un tracciato di slalom con l'idea di non commettere mai errori. In realtà una prova tra i pali è una correzione anticipata di possibili errori successivi. Quindi... dove inizia tutto ciò? Anzitutto, in un atleta evoluto, nasce nella sua mente ancora prima di essere messo in atto, quindi nella sua strategia nell'affrontare una determinata manovra che può toccare l'apice in gara. Infatti l'atleta messo nella stessa condizione in allenamento difficilmente commetterebbe questo sbaglio ancora.  Per risolvere questo eterno dilemma, nonché problema, dobbiamo affrontare il tutto dal punto di vista tecnico e cioè  allontanandoci dai pali delle porte per mettere in essere quelle manovre di rotazione o cambio di direzione che invece devono essere fatte prima o dopo il passaggio della porta. In sostanza dobbiamo passare la porta pensando in anticipo alla manovra e alla porta successiva usando tutti quegli spazi che stanno prima o dopo il palo. Questo concetto è chiarissimo in una disciplina come lo slalom speciale nello sci alpino, ma lo è altrettanto nella discesa libera. Immaginatevi arrivare in un cambio di direzione a 120 km. all'ora diretti sul palo e pensare di girare. Nello sci, dove non ci sono penalità si va sul palo, ma già  con la direzione della porta successiva. 
In canoa slalom, se è pur vero che la velocità è inferiore viceversa dobbiamo tenere conto della potenza dell'acqua che ovviamente condiziona il nostro approccio alla manovra successiva. 

Proseguiremo a parlare del riferimento visivo che ovviamente anche  in slalom assume un aspetto molto importante  


Occhio all'onda!



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